Il Patriarca Kirill: «L'Ue mi vieta di mettere piede in Europa, restrizioni del genere nemmeno durante la Guerra fredda»

Il Patriarca Kirill: «L'Ue mi vieta di mettere piede in Europa, restrizioni del genere nemmeno durante la Guerra fredda»
di Franca Giansoldati
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Giovedì 17 Novembre 2022, 10:31

Città del Vaticano - Al Patriarca Kirill è stato vietato di mettere piede in Europa. Dopo le sanzioni sui suoi beni decise nei mesi scorsi, una ulteriore misura restrittiva è stata presa. Da Mosca il Patriarcato, in una dichiarazione sul suo sito ufficiale, stigmatizza la russofobia imperante in occidente e sbotta: «Un passo del genere non fu preso nemmeno ai tempi della Guerra Fredda». Nei giorni scorsi Kirill ha incontrato nella sede del Patriarcato diversi leader ortodossi delle chiese d'Oriente e, in quella occasione, è tornato a denunciare le decisioni dell'Ue. «Cose del genere non hanno precedenti” riferendosi a quanto aveva annunciato il capo della diplomazia dell'UE, Josep Borrell. In Vaticano ad accorgersi di quest'ennesima restrizione è stato il sito Il Sismografo che dall'inizio della guerra russo-ucraina raccoglie informazioni da tutti i mass media del mondo.

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Durante l'incontro Kirill ha introdotto l'argomento parlando «di alcune circostanze tristi per noi legate agli eventi che si verificano oggi sul territorio della nostra Chiesa in Donbas e in Novorossia.

Tra l'altro, in questo territorio vivono anche degli assiri. È chiaro che questo conflitto ha ragioni politiche”. Kirill ha accusato “alcune forze politiche in Occidente, che hanno assunto una posizione radicalmente anti-russa, e stanno deliberatamente cercando di ostacolare le attività del Patriarcato di Mosca a livello internazionale, per privarlo della sua voce e della possibilità di testimoniare nel mondo».

«Se l'Occidente sta cercando di limitare i contatti tra la nostra Chiesa e i suoi partner occidentali, ci si chiede perché. Perché? Durante la guerra fredda, gli accordi tra Stati Uniti e Unione Sovietica erano ancora meno, ma i contatti non erano limitati, anche attraverso le relazioni cristiane: le nostre delegazioni venivano negli Stati Uniti, gli americani venivano da noi, discutevamo di argomenti sia teologici che politici. E ora si stanno compiendo sforzi significativi per limitare le possibilità di dialogo della nostra Chiesa con le Chiese occidentali. Oggi il quadro è completamente diverso», ha dichiarato Kirill.

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Kirill si è poi lamentato dell'attività del Consiglio mondiale delle Chiese a Karlsruhe, in Germania, dove il presidente Frank-Walter Steinmeier ha cercato di fare pressione sulla delegazione del patriarcato russo. «Si tratta di un'interferenza senza precedenti da parte delle autorità secolari nella vita delle organizzazioni ecclesiastiche. Ho compreso e apprezzato la posizione dell'Assemblea del WCC, che non era d'accordo con Steinmeier. Non è riuscito a influenzare l'Assemblea e a discriminare la Chiesa russa - e ora è stata presa una decisione senza precedenti: non permettere al Patriarca di entrare nell'Unione Europea. Questo non si vedeva nemmeno durante la Guerra Fredda. La domanda sorge spontanea: perché? Se hanno ragione e io ho torto, invitatemi in TV, dialogate con me, dimostrate la mia tesi. Hanno paura di questo, perché la correttezza è dalla nostra parte, non dalla loro. La loro posizione è molto debole - in generale la posizione dell'isolazionismo è sempre debole. Ma siamo aperti alla comunicazione con chi ci ama e con chi non ci ama».

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