Elezioni Grecia, centrodestra favorito. Ma Tsipras spera nella rimonta

Teodoro Andreadis Synghellakis e Fabio Veronica Forcella
di Teodoro Andreadis Synghellakis e Fabio Veronica Forcella
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Domenica 7 Luglio 2019, 12:11 - Ultimo aggiornamento: 14:24

ATENE Cinque anni dopo l'arrivo di Syriza al governo e le durissime trattative con i creditori e l'Europa, la Grecia torna al voto. I sondaggi danno per favorito Kyriàkos Mitsotàkis che guida il centrodestra di Nuova Democrazia e che ha già vinto la sfida delle elezioni europee, con quasi dieci punti di vantaggio. Alexis Tsipras, tuttavia, spera ancora «in un possibile e clamoroso grande rovesciamento del risultato di maggio e dei pronostici», per quanto tutti sappiano che si tratta di un'impresa difficilissima. I progressi e le delusioni dei greci, reduci da una crisi senza precedenti che ha portato all'intervento della troika, spesso tendono confondersi e a formare un'immagine quasi indistinta.

Gli indici economici mostrano indubbiamente un miglioramento, a cominciare da quello della disoccupazione. A marzo di quest'anno si è attestata al 18,1%, con quella maschile al 14,4%, mentre, come sempre, quella femminile è molto più alta e arriva al 22,8%. Nel marzo del 2013 - nel momento più nero della recessione - era arrivata a toccare il 27,4%. Record negativo assoluto di tutta l'Europa.
Nella Grecia di oggi il turismo vola. Solo le presenze di tedeschi, nel 2017 e nel 2018, sono aumentate del 18%. Ad Atene i bed & breakfast si moltiplicano senza sosta, e c'è anche chi è riuscito a mettere da parte qualche piccolo risparmio. Affittando anche delle piccolissime case, vicino ai terrazzi condominiali, incuranti delle proteste di tutti gli altri proprietari. Anche se ora, con la recente legge che regolamenta il settore e impone il pagamento delle tasse, l'entusiasmo sembra scemare.

L'AUMENTO DEGLI STIPENDI
Syriza ha puntato sull'aumento degli stipendi minimi da 586 a 650 euro e sulla reintroduzione dei contratti collettivi di lavoro. Non si tratta di cifre che permettono di tornare al livello di vita pre-crisi ma arriva comunque un segnale che la rotta, pian piano, si sta invertendo. Chi non riesce a premettersi una vacanza, ha pur sempre la casa al paese, dove vivevano i nonni prima di cercare fortuna nelle grandi città.

Per quel che riguarda i giovani che sono emigrati all'estero (secondo alcune stime, nel corso della crisi, sono state costrette a partire 400.000 persone) sono ancora moltissimi quelli che non possono, o non se la sentono di ritornare. Anche se in alcuni casi (come sottolineano spesso i professori universitari) ci sono ragazzi con master e dottorati «che lavorano a cottimo nei call-center per vendere l'aspirapolvere ai tedeschi». Ed è anche vero che i lavori a tempo pieno, travestiti da part-time, non sono certo cessati. Malgrado tutto, però, su Internet e in molti documentari, i giovani greci laureati fuggiti nel Nord Europa e in America dopo aver studiato gratuitamente nelle università elleniche, non riescono a nascondere la nostalgia per un paese con mille difficoltà, ma che rimane pur sempre casa loro, con un fortissimo richiamo affettivo. «Non è vero che non produciamo niente, la conoscenza è un bene spendibile in tutto il mondo», dicono molti ragazzi.

Nel Nord della Grecia, i problemi economici sono acuiti da un altro fattore, su cui il governo può fare ben poco: nelle regioni che confinano con la Bulgaria, la Macedonia del Nord e l'Albania, hanno chiuso migliaia di imprese: i greci preferiscono andare a fare la spesa e mettere benzina oltreconfine, sapendo di poter risparmiare somme considerevoli. E il tessuto economico e produttivo, soffre notevolmente. el resto del paese, i beni alimentari sono più cari del 5,7% rispetto alla media europea, mentre le bollette dei cellulari sono le più care dell'Unione europea.

LE CODE ALLE BANCHE
Tutti ricordano le code alle banche, nell'estate del 2015, quando si poteva prelevare solo 60 euro al giorno. Ora è possibile spedire all'estero 2 mila euro al mese, da ogni conto corrente. Non si tratta della piena normalità, ma la situazione è molto cambiata. Anche se è vero che prendere un prestito o un mutuo, può risultare molto complesso, specie per le giovani coppie con lavori saltuari.

Il centrodestra promette nuovo impulso alle privatizzazioni, ad iniziare dall'enorme area dell'ex aeroporto di Ellinikòn, accanto al mare, ormai in disuso dall'inizio del secolo. Il progetto iniziale prevedeva un grande parco accanto al mare, per le famiglie che avessero voluto non allontanarsi da Atene. Ma poi è arrivata la crisi, e ora si lotta perché almeno una piccola parte di tutto il comprensorio, non venga ricoperta di cemento.

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