«Se cercheremo di eliminarli? Certo. Chiunque ha organizzato e sta mettendo in pratica questo attacco nei confronti di Israele è un nostro target». L'alto ufficiale dell'IDF, l'esercito di Gerusalemme, per ragioni di sicurezza preferisce mantenere l'anonimato. Ma non fa giri di parole. E spiega che in cima alla lista dello Stato ebraico ci sono soprattutto i tre pezzi da novanta di Hamas che stanno dirigendo le operazioni dall'interno della Striscia: Yahya Sinwar (il cui covo è stato distrutto la scorsa notte ma, a quanto pare, lui si è salvato), Mohammed Deif e Marwan Issa. Ma chi sono questi uomini? E che posto occupano nella catena di comando dell'organizzazione terroristica?
Gaza, l'esercito israeliano: «Colpita la casa del capo di Hamas Sinwar»: il video su Twitter
I DOCUMENTI
Secondo i rapporti dell'intelligence israeliana il più pericoloso è Mohammed Deif.
GLI ATTENTATI
Oltretutto, Mohammed Deif è già sfuggito a cinque tentativi di eliminazione da parte israeliana. Attacchi che gli hanno causato anche pesanti danni fisici (cieco da un occhio, è stato gravemente ferito alla spina dorsale e deve muoversi su una sedia a rotelle) ma dai quali alla fine è riuscito sempre ad uscirne vivo. Gerusalemme gli dà la caccia da oltre venti anni, perché è ritenuto responsabile, tra le altre cose, dell'uccisione dei soldati Shahar Simani, Aryeh Frankenthal e Nachshon Wachsman, e di alcuni attentati agli autobus a Gerusalemme e Ashkelon che hanno causato la morte di oltre cinquanta cittadini israeliani. In realtà è una specie di fantasma, si muove con grande attenzione e frequenta una cerchia molto ristretta di fedelissimi. Tanto è vero che in circolazione ci sono pochissime foto che lo ritraggono e tutte risalenti ad almeno venti anni fa.
GLI ALTRI
Ma in cima alla lista ci sono anche Yahya Sinwar e Marwan Issa. Il primo, scampato all'attacco di ieri, è il capo di Hamas di Gaza, in pratica il numero due del movimento guidato da Ismail Haniyeh. Come Deif è nato a Khan Yunis, in un campo profughi, 59 anni fa. Alle sue spalle ha una lunga scia di crimini, che gli hanno garantito la scalata all'interno dell'organizzazione. È stato anche catturato e condannato a quattro ergastoli per il rapimento e l'uccisione di due soldati israeliani. Ma poi è uscito di prigione grazie ad uno scambio di prigionieri per il soldato israeliano Gilad Shalit. Grazie a questa opportunità è potuto rientrare a Gaza nel 2011, dove ha preso il comando di Hamas a partire dal 2017. Tra i tre, quello di peso minore è sicuramente il 56enne Marwan Issa, che però ricopre comunque una posizione di spicco all'interno dell'ala militare di Hamas. E che, soprattutto, gode della fiducia di Mohammed Deif.