Finlandia, la Nato può aspettare: il ministro della Difesa va in congedo di paternità: «Prima i miei figli»

Nonostante la guerra in Ucraina, la minaccia di Mosca e l'adesione alla Nato, il ministro ha scelto comunque di mettere al primo posto la famiglia

Finlandia, il ministro della Difesa va in congedo parentale per due mesi: «Prima i miei figli, nessuno è insostituibile»
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Lunedì 19 Dicembre 2022, 17:29 - Ultimo aggiornamento: 19:08

La minaccia della Russia e l'adesione alla Nato. Nonostante il momento storico delicato la Finlandia dovrà fare a meno del suo ministro della difesa per due mesi, dal 26 dicembre a marzo. Il ministro Antti Kaikkonen ha infatti comunicato che usufruirà del congedo parentale di 54 giorni (retribuiti con indennità giornaliera). La spiegazione in un post su Facebook che ha già fatto il giro del mondo: «Anche se il ruolo di ministro è molto importante, a un certo punto bisogna riuscire a mettere la famiglia al primo posto».

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Il congedo parentale 

In Finlandia il congedo parentale è parificato sia per le mamme che per i papà a 54 giorni. Quasi tutti gli uomini scelgono di usufruirne, ma il caso di Kaikkonen fa storia in quanto si tratta del primo membro di un governo in carica uomo a richiederlo (le altre 4 ministre prima di lui erano tutte donne).

Una scelta coraggiosa visto anche il momento storico che il paese sta vivendo, con la guerra in Ucraina, la minaccia di Mosca e l'adesione alla Nato, oltre a una campagna elettorale imminente. Incombenze importanti che pur essendo state soppesate dal ministro non l'hanno fatto desistere dalla sua decisione.

La scelta dopo una lunga valutazione è ricaduta sul mettere al primo posto la famiglia e i due figli piccoli.  

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«I bimbi non saranno piccoli per sempre» 

«Cari amici, abbiamo due bambini piccoli, uno di due anni e uno di sei mesi. Anche se il ruolo di ministro è molto importante, a un certo punto bisogna riuscire a mettere la famiglia al primo posto» ha scritto su Facebook  Antti Kaikkonen annunciando la sua decisione su Fb. Un gesto definito subito rivoluzionario: «Nessuno è insostituibile per il suo lavoro, nemmeno un ministro. I bambini invece sono piccoli per un attimo e voglio ricordarlo in più di semplici foto. Ogni famiglia dovrebbe prendere le decisioni migliori per se stessa. Questa è la nostra soluzione. È bello che in Finlandia ci sia l'opportunità di eguagliare il congedo familiare tra genitori e questo mio diritto lo userò volentieri. E non mi dispiace se questo potrebbe incoraggiare qualche altro papà a fare come me». 

 

«Nessuno è insostituibile»

Il sostituto del ministro è già stato nominato: sarà Mikko Savola, dello stesso partito di Centro da cui proviene Kaikkonen. "La sicurezza nazionale sarà in buone mani, così come il nostro processo di adesione alla Nato" ha scritto il ministro. 

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Prima di lui solo Tony Blair e il ministro giapponese Koizumi 

Non ci sono molti precedenti in politica di neo-papà che hanno scelto di mettere da parte per un po' di tempo gli incarichi istituzionali per crescere i propri figli. Une sempio è l'inglese Tony Blair che nel 2000 dopo la nascita del figlio Leo decise di rinunciare ad alcuni impegni istituzionali quando ancora non era riconosciuto per legge il congedo di paternità nel Regno Unito. Nel 2020 il ministro all'ambiente giapponese Shinjiro Koizumi fu aspramente criticato per aver preso 2 settimane di congedo parentale. In Italia il congedo parentale è diversificato tra uomini e donne. In Italia ai padri lavoratori dipendenti spettano dieci giorni di congedo obbligatorio (anche non continuativi). Sono poi disponibili massimo 10 mesi di congedo facoltativo (retribuiti al 30%) che possono essere fruiti alternativamente da uno o dall'altro genitore. 

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