Fbi, arrestato l'ex capo Charles McGonigal: «Soldi dall'oligarca russo Oleg Deripaska per aggirare le sanzioni»

Insieme a McGonigal - che ha lasciato l’Fbi nel 2018 - è stato arrestato anche l’ex diplomatico russo, divenuto cittadino americano, Sergey Shestakov.

Fbi, arrestato l'ex capo Charles McGonigal: «Soldi dall'oligarca russo Oleg Deripaska per aggirare le sanzioni»
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Martedì 24 Gennaio 2023, 10:49 - Ultimo aggiornamento: 10:50

È stato arrestato con la pesante accusa di aver ricevuto pagamenti dall’oligarca russo Oleg Deripaska per depennare il suo nome dalla lista dei fedelissimi di Vladimir Putin colpiti dalle sanzioni americane. Charles McGonigal, ex responsabile dell’antiterrorismo dell’ufficio dell’Fbi di New York, è stato fermato all’aeroporto John Fitzgerald Kennedy sabato scorso di rientro da un viaggio in Sri Lanka. Insieme a McGonigal - che ha lasciato l’Fbi nel 2018 - è stato arrestato anche l’ex diplomatico russo, divenuto cittadino americano, Sergey Shestakov.

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Sanzioni

I due - è l’accusa del autorità americane - hanno lavorato per cercare di rimuovere le sanzioni imposte a Deripaska, miliardario russo che è stato cliente di Paul Manafort, l’ex manager della campagna di Donald Trump.

Se ritenuti colpevoli, McGonigal e Shestakov rischiano oltre 80 anni di reclusione ciascuno. Nel 2021 i due, stando all’inchiesta, «hanno cospirato per fornire servizi a Deripaska in violazione delle sanzioni imposte nel 2018» al miliardario. In particolare, «dopo aver negoziato con un agente di Deripaska, McGonigal e Shestakov si sono detti d’accordo sul fatto di svolgere indagini su un rivale russo» dell’oligarca in cambio di pagamenti, si legge nell’accusa delle autorità americane. Secondo le quali i due hanno agito senza nominare mai direttamente il miliardario nelle loro comunicazioni. A complicare la situazione di McGonigal è anche l’accusa di aver ricevuto 225.000 dollari da un agente dell’intelligence albanese che vive in New Jersey. L’ex agente dell’Fbi si dichiara non colpevole: «Charles ha servito gli Stati Uniti per decenni, ci batteremo davanti alla Corte», ha affermato il suo avvocato Seth DuCharme. Riciclaggio L’arresto ha provocato grande turbamento tra gli ex colleghi, che hanno sempre ammirato McGonigal per il suo impegno e la dedizione. Ritiratosi dall’Fbi nel settembre 2018, 55 anni, McGonigal è stato incriminato dalla corte federale di Manhattan con l’accusa di riciclaggio di denaro, violazione delle sanzioni statunitensi e altri capi d’accusa derivanti dai suoi presunti legami con Deripaska, un alleato del presidente russo Vladimir Putin. Proprio nel suo ruolo all’Fbi, McGonigal era stato incaricato di indagare su Deripaska, sul quale era stata aperta un’inchiesta per violazione delle sanzioni.

Controspionaggio

I presunti crimini di McGonigal, secondo il Washington Post, rappresenterebbero una sconfitta per il Dipartimento di giustizia, impegnato in una stretta delle sanzioni economiche sui ricchi russi dopo l’invasione dell’Ucraina. Inoltre, in qualità di alto funzionario del controspionaggio dell’Fbi, McGonigal ha avuto accesso a una straordinaria quantità di informazioni sensibili, comprese potenziali indagini su spie straniere o cittadini statunitensi sospettati di lavorare per conto di governi esteri. Un ex funzionario ricorda che McGonigal ha lavorato con la Cia su questioni di controspionaggio. Di certo ha avuto accesso a informazioni riservate, incluso un elenco allora segreto di cittadini russi nel mirino delle sanzioni da parte dell’Office of foreign assets control. Tale elenco, spiega il Dipartimento di Giustizia, includeva Deripaska prima che le sanzioni fossero effettivamente imposte. McGonigal è stato arrestato da agenti dell’ufficio nel quale ha lavorato per 22 anni, raggiungendo una delle più importanti posizioni di controspionaggio nel governo degli Stati Uniti.

Libero su cauzione

Il direttore dell’FBI Christopher A. Wray ha dichiarato come il caso abbia dimostrato che la polizia federale degli Stati Uniti ha fatto il suo dovere. «Il modo in cui manteniamo la fiducia del popolo americano è attraverso il nostro lavoro, mostrando, quando emergono i fatti, che ci siamo attenuti all’inchiesta e abbiamo trattato tutti allo stesso modo. Anche quando l’indagato è uno dei nostri», assicura Wray. «Ci atteniamo agli standard più elevati e la nostra missione è sempre prioritaria». Nella breve udienza di lunedì, tramite il suo avvocato McGonigal si è dichiarato non colpevole ed è stato rilasciato su cauzione.

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