Alla polizia ha raccontato che voleva solo farle gli auguri per il compleanno festeggiato qualche ora prima. La verità uscita dalle indagini è invece molto diversa e parla di una richiesta di denaro, di un rifiuto, di una lite e di 30 coltellate inferte contro Anna Abakumova, 38 anni, e Maria, quattro anni, dalla 53enne Elena Shcherenko in un casa di Saratov, in Russia, il 29 novembre. A scatenare la furia dell’assassina, un’estetista e insegnante di educazione fisica, è stato un debito non pagato dalla vittima di poco più di 650 euro per i servizi offerti come manicure.
La donna è stata uccisa con 20 pugnalate, mentre la figlia è morta dopo essere stata colpita dieci volte.
Messa sotto torchio dalla polizia, Shcherenko ha confessato. Secondo la sua versione era andata lì per fare gli auguri alla donna e, pensando che avesse i soldi dopo aver saputo che aveva festeggiato il compleanno, le ha chiesto di pagare il conto. Una discussione che è degenerata in una lite e infine nella tragedia. Prima di lasciare la casa Shcherenko ha portato via otto monili d’oro, alcuni vestiti e la carta di credito della vittima. Una telecamera di sicurezza di una banca l’ha ripresa mentre prelevava 70mila rubli. Quando è stata arrestata ne aveva in tasca ancora 58mila.