Esce dal carcere dopo un'amnistia per il coronavirus: 33enne uccide la figlia di 9 anni

Esce dal carcere dopo un'amnistia per il coronavirus: 33enne uccide la figlia di 9 anni
di Federica Macagnone
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Giovedì 23 Aprile 2020, 13:28

Non ha fatto in tempo a mettere piede fuori dal carcere che la sua indole violenta si è manifestata nuovamente. Muslum Aslan, 33enne di Gaziantep, in Turchia, è finito nuovamente dietro le sbarre per aver massacrato di botte Ceylan, la figlia di 9 anni. Appena un anno fa era finito in carcere per aver accoltellato sua moglie, Rukiye Aslan, che fortunatamente era riuscita a sopravvivere all’aggressione.

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Nei giorni scorsi Muslum era stato liberato grazie a un’amnistia che ha consentito la liberazione dei detenuti dalle sovraffollate carceri turche, dove si rischiava una strage se il coronavirus fosse riuscito a fare breccia. Appena uscito di prigione, però, l’uomo è andato dalla moglie, dalla quale ha chiesto il divorzio, esprimendo il desiderio di poter vedere i tre figli. L’uomo li ha portati via con sé, ma pochi giorni dopo ha ucciso di botte la piccola Ceylan. La bimba è stata portata in ospedale, ma è morta 4 giorni dopo il ricovero. Dopo l’omicidio Muslum ha messo i figli su un taxi e li ha spediti a casa della moglie prima di darsi a una fuga che è durata poco. È stato acciuffato dalla polizia ed è stato nuovamente arrestato.

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«Ha sempre usato violenza contro i miei figli - ha detto Rukiye - Ha appeso mia figlia maggiore per le braccia a un muro e l’ha colpita con un tubo. L’ha lasciata in un lago di sangue prima di rimandare gli altri due miei figli a casa su un taxi. Mia figlia è morta. Voglio che questo omicidio venga punito pesantemente».
 
La morte di Ceylan ha scatenato la rabbia delle attiviste per i diritti delle donne, che hanno criticato il rilascio di criminali autori di violenze domestiche. “We Will Stop Femicide”, un'organizzazione che promuove campagne contro la violenza domestica, ha dichiarato: «Bisogna prendere provvedimenti immediati per proteggere donne e bambini dalle violenze dopo l’amnistia». L'organizzazione ha affermato che almeno 29 donne sono state uccise tra l'11 marzo, quando la Turchia ha comunicato il suo primo caso di Covid-19, e la fine di marzo.

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