La Cina ha bisogno di un'arma "hard kill" per distruggere i satelliti Starlink di Elon Musk, ha dichiarato un'università statale con stretti legami con il regime comunista del Paese. Lo riporta il Telegraph. I ricercatori del Beijing Institute of Tracking and Telecommunications Technology hanno definito Starlink una minaccia per la sicurezza nazionale cinese a causa del suo «enorme potenziale per le applicazioni militari». I satelliti Starlink si sono rivelati preziosissimi per le comunicazioni dell'esercito in Ucraina.
Starlink è il progetto di connettività globale di Elon Musk, costituito da migliaia di satelliti in orbita vicino alla Terra accoppiati a terminali che forniscono agli utenti un accesso a Internet ad alta velocità.
🔴Researchers from the Beijing Institute of Tracking and Telecommunications Technology called Starlink a threat to China’s national security because of its “huge potential for military applications” https://t.co/3fpxb4QIx5
— The Telegraph (@Telegraph) May 25, 2022
In un articolo pubblicato sulla rivista cinese Modern Defence Technology, il team di cinque accademici afferma che Starlink potrebbe essere utilizzato dall'esercito statunitense e chiede alla Cina di sviluppare armi per distruggere la rete di connettività Internet. Il documento afferma che: «È necessario sviluppare ulteriormente le tecnologie correlate».
Starlink now available for RVs, campers & other large vehicle users (note, antenna too big for cars) https://t.co/uwKwduNioj
— Elon Musk (@elonmusk) May 23, 2022
Si dice che la Cina dovrebbe «sviluppare contromisure» ed essere pronta a «usare una combinazione di tecniche soft kill e hard kill» contro la rete satellitare.
La spinta anti-Starlink è necessaria per la Cina, si sottolinea «per mantenere e ottenere vantaggi spaziali nell'agguerrito gioco spaziale».
Ne avevamo parlato in questa puntata del podcast Zoom:
Dmitry Rogozin, capo dell'agenzia spaziale russa Roscosmos, ha dichiarato a marzo che Starlink non è più una tecnologia «puramente civile» dopo che Musk ha risposto direttamente su Twitter alle richieste del governo ucraino di accedere ai suoi satelliti.
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