L'arma più letale che la Russia abbia progettato durante la Guerra fredda, il Dmitry Donskoy, è stata dismessa dalla Marina di Mosca. Negli ultimi mesi si erano alternate conferme e smentite sulla disattivazione di quello che è stato finora considerato il sottomarino nucleare più grande al mondo. Ma ora la conferma è venuta dalla Tass: il sommergibile è stato «dismesso dal servizio». Ne ha dato notizia Newsweek, spiegando che il Donskoy è stato il primo dei sottomarini della Flotta russa del Nord di classe “Akula” realizzati presso il cantiere navale Sevmash di Severodvinsk e commissionati negli anni Ottanta.
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Il Dmitry Donskoy, nome in codice Nato Typhoon, era diventato operativo nella flotta sovietica nel 1981 come sommergibile principale del Progetto che prevedeva la costruzione di sei unità navali sottomarine.
Il posto del Donskoy viene quindi preso da un altro “mostro dei mari”, il sommergibile nucleare Belgorod. Quest'ultimo, entrato in servizio lo scorso luglio, è lungo 184 metri, pesa 14.700 tonnellate ed è dotato di un doppio reattore nucleare. Il Belgorod ha la possibilità di restare immerso in acqua fino a 120 giorni consecutivi e può scendere a 500 metri di profondità. Inoltre, secondo un rapporto del Servizio di ricerca del Congresso degli Stati Uniti, può lanciare fino a otto siluri nucleari Poseidon che sono stati definitivamente testati nelle scorse settimane.