Iran, le studentesse arrestate abusate sessualmente in modo sistematico dalla polizia, la denuncia delle ong

Masha Amini
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Lunedì 6 Febbraio 2023, 11:51

Amnesty International e Humans Right Wathc denunciano violenze e stupri sistematici sulle ragazze iraniane che sono state arrestate in questi mesi. Una pratica che continua nelle celle dell'Iran dall'inizio delle proteste per la morte di Masha Amini, il 15 ottobre 2022, quando fu uccisa per non aver indossato in modo corretto il velo secondo il dettato islamico. Il Guardian in una inchiesta conferma l'uso sistematico dello stupro come arma dissuassiva nei confronti delle studentesse e delle giovani donne incarcerate partendo dal racconto drammatico di Dorsa, 25 anni (un nome di fantasia). Dopo essere stata fermata a un posto di blocco nella provincia settentrionale del Gilan è stata perquisita.

Sono bastate due bombolette spray nella sua borsetta per finire in cella.

E' stata bendata e portata in un edificio e poi separata dalla sorella che ha subito la stessa sorte: prima ha dovuto firmare una confessione in cui affermava di aver protestato, poi è stata ripetutamente picchiata e abusata. Una infermiera ha ammesso di avere curato almeno cinque manifestanti che presentavano gravi infezioni vaginali dopo essere state tenute in custodia dalla polizia. 

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«Mi hanno coperto il viso con la sciarpa e non ho potuto vedere nulla. Mi hanno spogliata e mi hanno detto che una dottoressa sarebbe entrata nella stanza per visitarmi. Pochi minuti dopo, qualcuno è entrato nella stanza e quando mi ha toccato ho capito che era un uomo. Ha continuato a toccarmi dappertutto e poi ha preso un oggetto e l'ha inserito nella mia vagina. Ha continuato a penetrarmi con l'oggetto, mentre con l'altra mano mi massaggiava tutto il corpo. Mi sono bloccata ed ero ancora dolorante per i pugni ricevuti durante l'interrogatorio. Sono rimasta sdraiata per non so quanto tempo. Poi se n'è andato» ha raccontato la ragazza al quotidiano inglese.

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A più di quattro mesi dalla morte di Mahsa Amini, in Iran sono state uccise più di 500 persone, tra cui 70 bambini. Quattro manifestanti sono stati giustiziati dallo Stato e molti altri rischiano la condanna a morte. Secondo l'ultimo rapporto degli attivisti per i diritti umani ben 19.603 persone sono state arrestate in relazione alle proteste e sono tuttora detenute.

Le organizzazioie per i diritti umani hanno affermato che le violenze sessuali riguardano sia detenuti maschi che femmine. 

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Il Guardian ha parlato con 11 manifestanti, donne e uomini, che affermano di aver subito stupri, violenze sessuali, percosse durante la detenzione da parte delle forze di sicurezza. Alcuni dicono di essere stati aggrediti in un furgone della polizia o per strada, altri durante la detenzione in stazioni di polizia o prigioni.

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