Dnipro, attacco missilistico russo su una stazione ferroviaria. Zelensky: «Ventidue morti e 50 feriti»

La Russia avrebbe colpito un treno passeggeri ucraino

Zelensky: «Raid missilistico su una stazione ferroviaria nel Dnipro: 15 morti e 50 feriti»
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Mercoledì 24 Agosto 2022, 20:32 - Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 08:01

Attacco missilistico su una stazione ferroviaria nel Dnipro. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha reso noto che almeno 22 persone sono morte e altre 50 sono rimaste ferite in un attacco missilistico russo alla stazione ferroviaria di Chaplyne nella regione di Dnipropetrovsk. Lo riporta l'Ukrainska Pravda. 

«Chaplyne è il nostro dolore oggi.

In questo momento, 22 persone sono morte, cinque delle quali arse vive dentro un'automobile», ha affermato Zelensky nel suo discorso serale. Il leader ucraino ha poi aggiunto che «le operazioni di ricerca e soccorso alla stazione proseguono. Faremo sicuramente in modo che gli occupanti rispondano di tutto ciò che hanno fatto. E scacceremo definitivamente gli invasori dalla nostra terra», si legge sull'Ukrainska Pravda.

Una strage. Da Washington sono arrivati segnali che potrebbero aprire le porte ad un'ulteriore escalation del conflitto: Mosca starebbe infatti preparando «referendum farsa» in tutte le zone ucraine occupate, e già in settimana potrebbe annunciare i primi.

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Attacco missilistico russo nel Dnipro, cosa sappiamo

Secondo quanto riportato dal canale Visegrad 24, la Russia avrebbe appena colpito un treno passeggeri ucraino alla stazione ferroviaria di Chaplyne, a Dnipro. L'attacco missilistico ha causato la morte di almeno 15 civili, ma si prevede che la cifra aumenti notevolmente.

La giornata dell'Indipendenza

L'Ucraina ha celebrato i 31 anni della sua indipendenza in tono minore, per il timore di un attacco eclatante dei russi, ma il messaggio lanciato al nemico è stato tutt'altro che dimesso. «Ci batteremo fino alla fine, senza nessun compromesso», ha scandito il presidente Volodymyr Zelensky rivolgendosi alla nazione. Incassando il rinnovato sostegno di tutti i leader occidentali, a partire da Boris Johnson, che è volato a Kiev a sorpresa. La tanto temuta provocazione russa, almeno sulla capitale, non c'è stata.

Niente parata

Il centro di Kiev, nella giornata dell'anniversario che è coincisa con il sesto mese di guerra, non ha ospitato la tradizionale parata militare, per motivi di sicurezza, perché le autorità hanno vietato gli assembramenti pubblici. Le celebrazioni hanno avuto comunque un significato importante, di cui Zelensky si è fatto portavoce. «Per noi - ha assicurato il presidente in un video-intervento con il monumento per l'indipendenza sullo sfondo - l'Ucraina è l'intera Ucraina, tutte e 25 le regioni, senza concessioni o compromessi. Non importa che esercito abbiate, ciò che conta è la nostra terra e lotteremo per questo fino alla fine».

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