Vladimir Putin ha anticipato l'inizio della guerra con un discorso alla nazione, trasmesso nella notte (alle 4 italiane). Poco più tardi sono cominciati i bombardamenti in Ucraina, che secondo la volontà del Cremlino dovrà essere de-militarizzata, ma soprattutto denazificata. Un termine, quest'ultimo, già entrato nel glossario di questa guerra. Ma cosa significa?
Il riferimento è storico. Non una novità per Putin, che aveva citato Lenin e la Rivoluzione russa per giustificare l'escalation delle tensioni. Stavolta la macchina del tempo del presidente russo torna al 1943 e alla seconda guerra mondiale.
Putin: «Ci impegneremo per la demilitarizzazione e la de-nazificazione dell'Ucraina»
Denazificazione, cosa vuol dire?
Con il termine denazificazione si fa riferimento all'iniziativa delle forze alleate, che avevano il compito di eliminare ogni traccia del nazismo in Germania e Austria. Cancellare tutto quello che aveva creato Hitler e che aveva intaccato società, cultura, stampa, economia e giustizia. Furono abbattute costruzioni che inneggiavano al Fuhrer, sciolti partiti filo-nazisti, rimossi funzionari del Reich da posizioni di influenza. Il programma di denazificazione fu lanciato dopo la fine della seconda guerra mondiale e fu rafforzato dalla Conferenza di Potsdam.
Ma perché Putin parla di denazificazione dell'Ucraina? Secondo la propaganda di Mosca, al governo di Kiev ci sarebbero filo-nazisti che minacciano la Russia. Dal 2014, quando la Russia decise per l'annessione della Crimea, Putin ha sempre parlato in questi termini del governo ucraino. E anche stamattina il riferimento è stato chiaro.
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