Darya Dugina, l'attentato con l'ordigno nell'auto e quella frase sugli ucraini: «Subumani da conquistare»

Darya Dugina, chi è? Le idee del padre e il suo pensiero sugli ucraini: «Subumani da conquistare»
di Marco Prestisimone
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Domenica 21 Agosto 2022, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 23:41

Darya Dugina degli ucraini disse: «Sono subumani che devono essere conquistati». Saranno le autorità di Mosca a stabilire se fosse davvero lei l'obiettivo del probabile attentato contro la sua auto che l'ha uccisa oppure il padre Alexandr Dugin, di cui lei comunque aveva conosciuto, accettato e portato avanti il pensiero. Trentenne laureata in filosofia a Mosca nel 2015, si stava affermando, proprio come il padre, come analista geopolitica. Tanto che il Regno Unito lo scorso 4 giugno l'ha inclusa nella lista delle persone sanzionate (al pari per esempio del padre, ovviamente, ma anche di Roman Abramovich) per aver espresso appoggio e promosso politiche favorevoli all'aggressione russa dell'Ucraina. La donna era al numero 244 dell'elenco delle 1331 persone sanzionate perché «autore di alto profilo della disinformazione circa l’Ucraina e riguardo all’invasione russa dell’Ucraina su varie piattaforme online», nonché responsabile per il supporto e la promozione di politiche o iniziative di destabilizzazione dell’Ucraina per comprometterne o minacciarne «l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza». Dugina era anche oggetto di sanzioni da parte del Dipartimento del Tesoro Usa come direttrice del sito United World International (Uwi), accusato di disinformazione, di proprietà di Ievgeny Prigozhin, stretto alleato di Putin.

Dugina, il pensiero e quella frase sugli ucraini

Sui social dopo la sua morte è rimbalzata una frase dei mesi scorsi nei quali Darya Dugina aveva definito gli ucraini dei «subumani che devono essere conquistati».

Infatti anche lei era una sostenitrice del Movimento eurasiatico guidato da Dugin stesso (e il progetto di Novorossiya considerato alla base dell'invasione ucraina e del progetto di annessione della Crimea) ed era divenuta una anchor woman del canale tv appartenente all’oligarca Konstantin Malofeev.

Nell'inserirla nella lista dei sanzionati, il dipartimento del Tesoro Usa indicava Darya Dugina come la responsabile di un sito di disinformazione chiamato United World International. In questo sito è stato scritto che l'Ucraina sarebbe «perita» una volta ammessa nella Nato. Il sito, spiegano gli americani, è il frutto di un'operazione di interferenza politica russa, chiamata «Project Lakhta,» che secondo i funzionari del Tesoro ha usato utenti fittizi online per interferire nelle elezioni negli Usa sin dal 2014. Nata nel 1992, era laureata in filosofia all'università statale di Mosca, Dugina aveva seguito le orma del padre e scriveva per Tsargard e Rt, testate filo Cremlino, con lo pseudonimo di Darya Platonova. 

Era uno degli autori del «libro di Z» sull'invasione russa dell'Ucraina di prossima pubblicazione. Il 4 luglio era stata inserita nella lista dei sanzionati dal Regno Unito che ha descrive i suoi «frequenti contributi di alto livello alla disinformazione relativa all'Ucraina e all'invasione russa dell'Ucraina su diverse piattaforme online». In un'intervista con uno youtuber russo lo scorso marzo, Dugina ha affermato che l'identità ucraina è localizzata soprattutto nella zona occidentale mentre quella orientale, che comprende la regione del Donbass, accetterà «l'impero eurosiatico», teorizzato dal padre ideologo che ispira l'espansionismo di Vladimir Putin, sulla base della fede religiosa e della nazionalità.

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Darya Dugina morta in auto: cosa sappiamo

La commentatrice politica Darya Dugina, figlia del filosofo russo filo Putin, Alexander Dugin, è morta ieri sera intorno alle 21,45 locali a bordo dell'auto su cui viaggiava, esplosa alla periferia di Mosca. Dugina era alla guida del veicolo, una Toyota del padre, quando ha preso fuoco. «Era completamente in fiamme, ha perso il controllo perché stava guidando ad alta velocità ed è volata sul lato opposto della strada», ha detto Andrei Krasnov, leader del movimento Russky Gorizont e conoscente della famiglia. Krasnov ha detto alla Tass di conoscere personalmente Dugina e che l'auto su cui viaggiava apparteneva a suo padre. «Per quanto ho capito, l'obiettivo era il padre, o forse entrambi», ha detto all'agenzia russa. Alexandr Dugin, leader del Movimento Eurasiatico, è vicino al presidente russo Vladimir Putin. Dugin è accreditato come «guida spirituale» dell'invasione russa dell'Ucraina, ed è spesso definito «il cervello di Putin». La figlia Dugina, era nata nel 1992 e ha studiato filosofia all'Università statale di Mosca. All'inizio di quest'anno, le autorità statunitensi e britanniche l'avevano accusata di aver contribuito alla disinformazione sulla guerra in Ucraina. L'auto sulla quale viaggiava Daria Dugina era una Toyota Land Cruiser Prado, di proprietà del padre. L'esplosione, riferisce la Tass, è avvenuta nell'area di Bolshiye Vyazemy, nella periferia di Mosca. Le autorità russe hanno aperto un'indagine sull'incidente che, secondo il Comitato Investigativo della Federazione Russa, sarebbe un attentato. Il Comitato infatti ha affermato che l'esplosione sarebbe stata causata da un ordigno installato a bordo dell'auto.

Capo filorusso attacca Kiev

Diversi dirigenti russi filo-Cremlino stanno accusando Kiev di aver commissionato l'omicidio di Darya Dugina, figlia dell'ideologo di Putin, Aleksandr Dugin, saltata in aria sull'auto del padre la scorsa notte a Mosca. Lo scrive il Guardian. Il leader dell'autoproclamata filorussa Repubblica di Donetsk, nel Donbass, Denis Pushilin, sul suo account su Telegram, ha apertamente accusato l'Ucraina: «Vigliacchi infami! I terroristi del regime ucraino, nel tentativo di eliminare Aleksandr Dugin hanno fatto saltare in aria sua figlia. Era una vera ragazza russa!», ha scritto.

 

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