Da 42 anni, ogni giorno, scrive lettere al direttore dello stesso giornale: «Sono l'uomo più presuntuoso»

Da 42 anni, ogni giorno, scrive lettere al direttore dello stesso giornale: «Sono l'uomo più presuntuoso»
di Giampiero Valenza
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Mercoledì 4 Marzo 2020, 15:13
Se ci fosse un titolo da potergli assegnare, sarebbe il "campione del mondo delle lettere al direttore". Lui, Bernie Carroll, di 70 anni, da 42 non fa altro che scrivere, ogni giorno, lettere sempre allo stesso giornale, l'Eco di Liverpool. Scrittore compulsivo, avrebbe mandato più di 15mila lettere al quotidiano.

Ha iniziato a scrivere parlando del "Consiglio militante degli anni Settanta e Ottanta" e poi si è lasciato andare parlando un po' di tutto, dai fuochi d'artificio alla cacca dei cani nei parchi. «Sono l'uomo più presuntuoso del Regno Unito. Non c'è nulla su cui non ho un'opinione», spiega sull'edizione britannica del quotidiano Metro. "Negli anni Ottanta era una pazzia assoluta: mi sentivo sempre arrabbiato e non riuscivo a sfogarmi, finché non ho iniziato a scrivere le lettere", dice. 

Ogni mattina legge il suo quotidiano preferito e trova l'argomento. Prima annota i suoi pensieri su carta e poi li sistema creando una lettera da circa 250 parole. Ne scrive una ogni mattina, ma solo tre o quattro a settimana vengono pubblicate.

Nel 1997 o nel 1998 un direttore boicottò le sue lettere e lo lasciò a secco per quasi due anni. Ma lui, anche in quel periodo, non ha desistito.

Prima dell'avvento delle email spendeva 20 sterline a settimana per le spese postali. Ora è tutto più economico, visto che invia i suoi sfoghi via posta elettronica. 

E' sposato con Stefanie e non hanno figli. «Ho scritto lettere più a lungo di quanto non sia stato con mia moglie - racconta - penso che scriverle probabilmente ha salvato il mio matrimonio perché non devo più assillarla. Non ho figli, quindi forse mi ha dato più tempo per scrivere lettere. Non ho tempo per i bambini. Non sono mai stato in grado di impegnarmi a fare nulla nella mia vita tranne le lettere e il mio matrimonio». 
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