Covid, incubo varianti in Europa. Gran Bretagna verso blocco frontiere, Portogallo ferma i voli con Londra

Covid, incubo varianti in Europa. Gran Bretagna verso blocco frontiere, Portogallo ferma i voli con Londra
di Raffaele Alliegro
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Venerdì 22 Gennaio 2021, 13:21 - Ultimo aggiornamento: 16:00

Una diga di nuovi divieti e restrizioni viene innalzata per resistere all'ondata delle varianti del virus, da quella inglese a quella brasiliana, che hanno provocato una crescita dei contagi. L'Europa pensa a una stretta sui viaggi delimitando zone rosso scuro in cui il virus è a livelli molto elevati. La Germania e l'Austria hanno prolungato il loro lockdown. La Gran Bretagna non esclude di estendere le chiusure fino all'estate e ipotizza addirittura di sigillare i confini. Il Portogallo, invece, ha deciso di interrompere i voli col Regno Unito a partire da domani, ad eccezione di quelli di natura umanitaria per i rimpatri di portoghesi e cittadini britannici: lo ha annunciato il premier Antonio Costa dopo aver partecipato alla videoconferenza dei leader Ue sul coordinamento delle misure anti-Covid. Il problema è che la variante inglese, più contagiosa del virus originario, si sta diffondendo a velocità inaspettata. 

La zona rosso scura

L'Oms, nel suo ultimo rapporto epidemiologico, ha affermato che la variante inglese è presente in almeno 60 nazioni e territori, 10 in più rispetto alla rilevazione precedente.

E nei Paesi Bassi ormai si parla di «due epidemie separate, una con la vecchia variante in cui le infezioni sono in calo e una con la variante inglese in cui il numero di infezioni è in aumento».

Per questo l'Europa pensa a una stretta coordinata sui viaggi, lasciando aperte le frontiere dell'Unione. L'idea è quella di inserire una nuova categoria nella mappa del Covid: una zona rosso scura, per indicare le aree a rischio. Questo è emerso dalla videoconferenza dei leader Ue, convocata dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, a causa dell'allarme mutazioni. Si è riusciti a evitare una chiusura a tappeto dei confini, che avrebbe fatto ripiombare l'Unione nel caos di un anno fa, pensando invece a un coordinamento delle misure sugli spostamenti che permetta di ridurre fortemente i viaggi non essenziali. L'idea verrà sviluppata nelle prossime settimane. Ma la competenza sulle misure da prendere resterà nazionale. «Dobbiamo ridefinire la nostra mappatura» della pandemia «per individuare le aree ad alto rischio, introducendo una categoria rosso scura. A chi parte da queste zone possono essere chiesti test prima di partire e la quarantena dopo l'arrivo. Tutti i viaggi non essenziali devono essere altamente scoraggiati», ha spiegato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, aggiungendo che l'Ue deve essere vista come «una zona epidemiologica unica».

Anche l'Agenzia europea per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc) ha raccomandato misure restrittive della libertà di movimento, che saranno facilitate da un riconoscimento reciproco dei test in tutta la Ue. Del resto, da giorni Angela Merkel sta tentando di convincere gli altri Paesi ad allinearsi sui controlli sanitari ai confini, con test e quarantene aggiuntive e con una stretta per i viaggi non necessari. Una linea condivisa dalla Francia, alle prese con nuovi focolai. E anche dall'austriaco Kurz, dall'olandese Rutte e dal belga De Croo. I Paesi ad alta vocazione turistica come Grecia, Spagna e Malta, sono invece molto preoccupati in vista della primavera e dell'estate. Hanno quindi suggerito l'idea di un passaporto delle vaccinazioni per facilitare gli spostamenti fra gli Stati. Un'idea da valutare «con estrema prudenza», e non in questa fase, ha affermato Michel.

Stretta in Gran Bretagna

Intanto, a causa dell'impennata dei contagi provocata dalla variante inglese del Covid, il governo britannico non esclude nulla sulla durata dell'attuale lockdown. E quanto alla revisione delle restrizioni prevista per metà febbraio, considera «troppo presto» anche soltanto «parlarne». Lo ha detto il premier Boris Johnson a proposito di una ipotetica estensione del confinamento addirittura fino all'estate. Johnson ha avvertito che i contagi continuano a «diffondersi molto rapidamente» a causa della variante del virus che «non è più mortale, ma è molto più contagiosa». Il “Mirror”, riportando le dichiarazioni del ministro George Eustice, ha parlato di un piano ancora più drastico «preso in considerazione» dal governo inglese: quello di chiudere completamente ai non britannici le frontiere del Paese. Ma si tratta, ovviamente, soltanto di un'ipotesi.

 

Nel frattempo, sempre in Gran Bretagna, sono cominciate a scattare le super multe. Il governo ha annunciato contravvenzioni da 800 sterline (oltre 900 euro) per chi partecipa a feste in case private in Inghilterra in violazione del lockdown. E le multe «verranno raddoppiate a ogni recidiva fino a un massimo di 6400 sterline», ha annunciato il ministro dell'Interno Priti Patel: «Verranno inflitte a quanti parteciperanno a raduni illegali di oltre 15 persone», ha aggiunto. Chi non paga rischia di finire in tribunale, dove l'ammontare può essere aumentato senza limiti. In alcuni casi vi sono state persone costrette a pagare 10mila sterline per aver organizzato feste in casa. E per far capire che la stretta non va sottovalutata, sono stati multati anche alcuni poliziotti. Scotland Yard ha annunciato di aver multato nove suoi agenti, con 200 sterline ciascuno, accusati di aver preso un caffè in gruppo all'aperto trasgredendo gli obblighi sul distanziamento sociale. La situazione continua ad essere drammatica: ha toccato il record di quasi il 3% degli abitanti il totale delle persone infettate in casa dal Covid a Londra - asintomatici inclusi - stimato dall'Ons, omologo britannico dell'Istat, fra il 10 e il 16 gennaio: al picco dell'ondata di contagi alimentata con forza a partire da dicembre da una variante più aggressiva del coronavirus. I dati indicano per quella settimana una stima di contagiati nella capitale, consapevoli e non, giunta a un residente ogni 35 nelle abitazioni private: ossia la quota più alta raggiunta finora in Inghilterra, rispetto a un contagio ogni 50 abitanti calcolato nelle West Midlands o a uno ogni 55 nel sud-est. In singoli comuni, come il centro di Liverpool o i sobborghi della Grande Londra di Newham o di Croydon, i contagi casalinghi quantificati sono stati ancor più numerosi, un residente ogni 20. I dati dell'Ons (Office for National Statistics) confermano comunque un segnale di rallentamento della nuova ondata su base nazionale dalla scorsa settimana, con una stima media riferita all'intero Regno Unito scesa di poco in quei giorni a una persona infettata ogni 50 in Inghilterra e a una ogni 70 in Galles. In aumento, ma partendo da percentuali più basse, risultavano invece ancora Scozia e in Irlanda del Nord.

Più divieti

Ma il problema non è soltanto inglese. Anche in altri Paesi europei sta crescendo il livello di attenzione. Le autorità portoghesi hanno deciso di chiudere tutti gli asili, le scuole e le università per contenere la diffusione del virus che ha fatto registrare il record dei contagi per quattro giorni consecutivi. Il 17 gennaio scorso l'Austria ha prolungato il lockdown nazionale fino al 7 febbraio, proprio a causa della variante inglese del coronavirus. E ha inasprito alcune misure: dal 25 gennaio verrà imposto l'uso di mascherine Ffp2 nei negozi e sui mezzi pubblici, mentre il distanziamento è stato portato a due metri. La settimana scorsa il Guardian ha riportato che in Austria è stato identificato un nuovo cluster di 17 casi di Covid in un corso di formazione per maestri di sci composto principalmente da britannici, nonostante il Paese sia in lockdown e abbia vietato i voli dal Regno Unito per timore della variante inglese.

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I Paesi Bassi dovrebbero invece restare in lockdown fino al 9 febbraio. Nei giorni scorsi l'istituto di sanità pubblica olandese ha annunciato che le nuove infezioni sono diminuite del 21,5%, ma la diminuzione è stata «oscurata» da un aumento della percentuale di persone colpite dalla nuova variante del virus individuata in Inghilterra. Circa il 10% delle nuove infezioni sono riconducibili a questa mutazione e secondo l'istituto la percentuale potrebbe salire almeno al 50% entro la metà di febbraio. Dunque si è deciso di introdurre un coprifuoco notturno dalle 21 alle 4,30 del mattino a partire da domani, 23 gennaio.

Il 19 gennaio, infine, anche la Germania ha deciso di estendere il lockdown fino a metà febbraio. Resteranno chiusi ristoranti, negozi e attività del tempo libero. Ed è stato introdotto l'obbligo di mascherine Ffp2 o mediche nei negozi e sui trasporti pubblici. A causa della contagiosità della variante inglese del Covid «dobbiamo agire ora», ha detto Angela Merkel: «Ora è il tempo di prevenire il pericolo che c'è in questa mutazione». Un pericolo che potrebbe portare il numero dei contagi a crescere in modo esponenziale, ha spiegato, mettendo il sistema sanitario in «una situazione molto grave».

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