Covid, Germania verso il lockdown e Gran Bretagna 'rinata': come procede la vaccinazione in Francia e Spagna

Covid, Germania verso il lockdown e Gran Bretagna 'rinata': ecco come procede la vaccinazione in Francia e Spagna
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Venerdì 16 Aprile 2021, 13:36 - Ultimo aggiornamento: 13:56

C'è chi, come la Gran Bretagna, dopo 99 giorni di lockdown è diventato un simbolo della "rinascita" (e per quasi tutti, di invidia) con le immagini degli inglesi in fila ai pub già dalla mezzanotte del 12 aprile per godersi l'amata birra. E poi c'è chi, come la Germania, è ancora in piena emergenza e per questo sta inasprendo misure e restrizioni. L'Europa procede nella campagna vaccini e nella ripresa dal Covid con grandi differenze, sia a livello di contagi, vittime e ricoveri, che come velocità di somministrazione. 

La Gran Bretagna

Contagi - I bollettini Covid sono confortanti: l'11 aprile si erano registrate addirittura solo 7 morti, ieri 31 con 2766 nuovi contagi. Numeri che hanno spinto il Governo ad allentare le misure.

Restrizioni - Gli inglesi sono tornati alle loro abitudini: il 12 aprile sono ripartite le attività non essenziali, con locali presi d'assalto già dalla mezzanotte. «Merito del lockdown più che dei vaccini», ha specificato il premier Boris Johnson. Che poi con l'onestà (o brutalità, direbbero gli inglesi) ha ammesso: «Riaprire comporterà sicuramente più infezioni, più ricoveri in ospedale e più morti: è importante che le persone continuino a essere caute».

Intanto in Germania da domenica la Gran Bretagna non sarà più nelle zone a rischio Covid. Per chi arriva dal Regno Unito quindi non sarà più necessaria la quarantena. 

Vaccini - Quella della Gran Bretagna è stata la seconda campagna più efficiente dopo quella di Israele: il 13 è iniziata la seconda fase delle somministrazioni alla fascia 45-49 anni raggiungendo l'obiettivo annunciato entro la metà di aprile di inoculare una dose a tutti gli over 50 e ai più fragili. In totale sono state somministrate più di 40 milioni di dosi: 32 milioni di prime dosi (circa il 60% della popolazione adulta) mentre il 15% ne ha già ricevute due. 

La Germania

Contagi - È una Merkel sempre più preoccupata quella che racconta in Parlamento l'andamento della terza ondata. La curva della Germania è la nona peggiore per nuovi positivi negli ultimi giorni. Il 9 aprile l’Oms ha registrato 25.464 casi, picco che non si registrava da tre mesi. Il governo quindi è alle prese con un nuovo boom di contagi e inasprirà ancora di più le misure da lockdown: l'ultimo bollettino del 15 aprile ha fatto registrare più di 25mila nuovi nuovi casi e 245 decessi. Il totale da inizio pandemia è di oltre 3 milioni di casi e 79mila morti.

Restrizioni - Ecco perché il consiglio dei ministri ha approvato una modifica della legge sulla protezione della salute in base alla quale il governo deciderà misure restrittive valide per tutto il territorio nazionale. Coprifuoco dalle 21, chiusure di negozi non essenziali, incontri limitati a una persona fuori dal nucleo familiare scatteranno in automatico se vengono superati 100 contagi per 100 mila abitanti. In più sorprendono i dati sulla mobilità dell'Istituto Koch (RKI): i tedeschi negli ultimi giorni si sono spostati solo il 22% in meno rispetto alla fase pre-pandemia. A questo si aggiunge un uso troppo esiguo di mascherine in luoghi pubblici. 

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Vaccini - Tutto questo nonostante una campagna vaccinale che ha raggiunto anche le 739mila vaccinazioni in un giorno, un record. La Merkel ha chiesto nuovi poteri che le permetterebbero di introdurre il lockdown o il coprifuoco nelle aree con alti livelli di contagio da Covid-19. «Il nostro Paese è nella morsa della terza ondata della pandemia - ha detto -  e gli operatori sanitari delle unità di rianimazione stanno mandando messaggi di difficoltà uno dopo l'altro. Chi siamo noi per ignorarli?». Nel Paese sono state somministrate complessivamente 14,77 milioni di vaccinazioni, pari al 17,8% della popolazione. Tra gli over 60, le vaccinazioni hanno raggiunto tra il 33 e il 50 per cento dei cittadini, con ampie differenze tra i diversi Laender. Il ciclo vaccinale è stato completato da 5,27 milioni di tedeschi. 

La Francia

Contagi - La Francia è quinta tra i Paesi con più nuovi casi in 7 giorni, con 219.076. I dati sono caratterizzati da picchi in un senso e nell'altro: il 13 aprile erano 7.556, il 14 addirittura 38.956. E il 5 aprile con 66.794 è stato toccato il record di contagi in un giorno nel 2021. La Francia è quarta per numero di contagi totali con 5.248.853 e il numero delle vittime ha superato quota 100mila (100.232). Con le terapie intensive degli ospedali in difficoltà più dell'aprile dello scorso anno.

Restrizioni - Dal 3 aprile sono state inasprite le restrizioni per le successive quattro settimane: gli spostamenti dalle 6 alle 19 senza particolari motivi sono consentiti solo nel raggio di 10 chilometri dal proprio domicilio. Durante le ore di coprifuoco invece sono consentiti solo quelli necessari. Chiuse tutte le attività commerciali non essenziali così come per tre settimane tutte le scuole, dall'asilo al liceo. La curva dei contagi sconsiglia le riaperture, che Macron aveva pronosticato per metà maggio. Sospesi intanto i voli dal Brasile per paura della variante. 

Vaccini - In Francia sono state somministrate più di 15 milioni di dosi, ma è completamente vaccinata solo il 5,8% della popolazione. Il governo, in attesa di novità sul fronte AstraZeneca, ha spiegato che il vaccino monodose di Johnson & Johnson «sarà distribuito e somministrato nelle stesse condizioni previste oggi per il vaccino AstraZeneca, cioè per le persone di oltre 55 anni», ha detto il portavoce Gabriel Attal nel Consiglio dei ministri. Dal 12 aprile è stata aperta la campagna vaccinale per le persone con più di 55 anni con una settimana di anticipo rispetto ai programmi. Da oggi le vaccinazioni con Pfizer e Moderna sono state estese a tutti gli ultrasessantenni, con l'intervallo tra prima e seconda dose che è passato da 28 a 42 giorni. «Questo ci consentirà di
vaccinare più in fretta senza ridurre la protezione», ha spiegato il ministro della Salute Olivier Véeran. 

La Spagna 

Contagi - L'incidenza dei contagi registrata negli ultimi 14 giorni è di 202,72 casi. «Osserviamo una tendenza ascendente, lenta ma continua», ha detto in conferenza stampa la ministra della Sanità, Carolina Darias. L'occupazione delle terapie intensive è del 21,6%, uno dei dati «più preoccupanti», secondo la ministra. Da inizio pandemia, si sono registrati 3.387.022 contagi e 76.756 morti. 

Restrizioni - «Il governo non ha intenzione di rinnovare la dichiarazione di stato d'allarme nazionale per la pandemia». Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha ribadito il programma che non prevede il prolungamento dello stato d'allarme approvato a ottobre 2020 e che scadrà il 9 maggio. Un annuncio che ha destato non poche sorprese in Spagna, visto che i contagi sono in aumento: il 14 e il 15 aprile sono stati circa 10mila i nuovi casi con 131 e 126 decessi. Ma Sanchez conta di fare affidamento sulla campagna vaccinale per affrontare il virus. I bar restano aperti fino alle 23 e si può consumare al tavolo. In questi giorni c'è stata polemica per l'apertura delle frontiere che ha creato un paradosso: il Paese è diventato meta per molti turisti, ma agli spagnoli è vietato spostarsi tra le regioni. A chi arriva da fuori basta presentare un tampone negativo effettuato entro le 72 ore precedenti al viaggio ma solo da questo sabato è obbligatorio anche per chi arriva in auto. 

Vaccini - Sul fronte vaccini, ieri la Spagna ha sfiorato il record di dosi somministrate in un giorno: sono state 449.012 in 24 ore. Il massimo era stato registrato mercoledì scorso, con 453.682 dosi in un giorno. Il 18,2% della popolazione ha ricevuto almeno una dose, mentre il 6,9% tutte e due. Tra gli over 80, sono il 97,3% le persone che hanno ricevuto almeno una vaccinazione, mentre nella categoria 70-79 anni sono il 31,8%. In tutto, sono state somministrate 11,88 milioni di dosi (8,63 milioni di prime dosi), su un totale di 47,45 milioni di abitanti. L'incidenza dei contagi registrata negli ultimi 14 giorni è di 202,72 casi, ovvero 1,74 punti in più rispetto a ieri.

 

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