Per battere la noia bisogna lavorare d’ingegno. David Marriott è un art director di origine inglese, e di mezz’età, che vive e lavora a Sydney: lo scorso febbraio ha affrontato il dramma della morte di suo padre Harry, stroncato dal Covid, e si è imbarcato per Londra, per assisterlo rendergli l’estremo saluto. Sapeva che avrebbe dovuto affrontare due settimane di quarantena (all’andata è stato opitato dalla sorella), e al ritorno si è procurato ogni tipo di gaget per passare il tempo, compreso un set di palline, per imparare a fare il giocoliere. Ma il tempo, in quell’hotel di Brisbane, non passava davvero mai, così David ha cominciato a raccogliere le buste di carta in cui gli venivano consegnati i pasti, e ha messo in moto la sua vena creativa.
Il risultato è in una serie di fotografie pubblicate dal Guardian, in cui si vede uno straordinario cavallo di carta (o meglio, un pony) che troneggia nella sua stanza d’albergo. “Ho pensato - ha spiegato - che quelle borse erano di una carta marrone spesse e di ottima qualità, avevo già fatto lavori del genere, ed è stato naturale terminare la mia opera con un cappello da cowboy, per cavalcare la mia opera”.
Horsing around: Australian man creates paper pony out of lunch bags in hotel quarantine https://t.co/E599tmxX4k
— The Guardian (@guardian) April 5, 2021
Secondo dati statistici inglesi, la noia è stata una delle cause principali di disturbi psicologici, sofferti dai cittadini britannici nel corso di quest’ultimo anno di lockdown.
«Si tratta di una specie di regressione - ha precisato - le persone possono vagare con la mente, sognare a occhi aperti o avere immagini del proprio passato, o pensare a piani per il futuro». La noia è una specie di letargia, ma che si accompagna spesso a stati di agitazione. Per questo, precisa l’esperto, “prolungati periodi di noia sono dannosi per la saute fisica e mentale”. I pazienti hanno spesso il battito del cuore accelerato, e alti livelli di cortisolo, che aumenta la pressione sanguigna e che è uno dei sintomi privilegiati dello stress.
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Erin Westgate, ricercatrice dell’Università della Florida, sottolinea che nei suoi esperimenti le persone annoiate hanno mostrato comportamenti anomali, come eccesso di alimentazione, o addirittura comportamenti “sadici” e “antisociali”. Gli stati di noia cronici, precisa, erano già noti prima della pandemia, come causa di stati di depressione e ansia, e anche di abuso di sostanze stupefacenti o di alcol. Non solo: ci sarebbe anche una relazione tra cronico stato di noia e inclinazione al gioco d’azzardo. Un semplice dato: nel 2020, a causa del lockdown, i casi di depressione sono aumentati nel Regno Unito dal 9,7 al 19,2 per cento.
A lot of people are still looking for things to do safely indoors. These video games can help you pass the time and bust your boredom. https://t.co/9Yz6qfkMKV
— The Grand Island Independent (@theindependent) March 31, 2021
Anche per questo, battere la noia in maniera creativa, darsi un progetto o un obiettivo, può essere una maniera efficace per superare le insidie dell’isolamento.
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