Covid nel mondo diretta, Canada: impennata di contagi per la festa del Ringraziamento: Trudeau: «Restate a casa», Austria in lockdown

Covid nel mondo diretta, Canada: impennata di contagi per la festa del Ringraziamento: Trudeau: «Restate a casa», Austria in lockdown
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Sabato 14 Novembre 2020, 10:47 - Ultimo aggiornamento: 13:31

Covid, la situazione in diretta nel mondo oggi 14 novembre 2020. Con gli Stati Uniti che restano in testa al numero assoluto di contagi, diventano preoccupanti gli scenari anche in paesi che finora sembravano meno in balia degli eventi come il Canada.

La situazione

Nel mondo fino a questo momento sono morte 1.303.400 persone per Covid-19, secondo il conto aggiornato della Johns Hopkins University. Lo stesso sito rivela che i contagi, dall'inizio della pandemia, a livello globale hanno superato i 53 milioni: per l'esattezza 53.420.167. In testa restano gli Stati Uniti, con 244.357 morti, seguiti da Brasile (164.737) e India (129.188), Messico (97.624), Regno Unito (51.396), Italia (44.139) e Francia (42.600).

Canada

Invece in Canada la Festa del Ringraziamento, celebrata quest'anno in Canada il 12 ottobre, ha fatto impennare i contagi da coronavirus. E il premier Justin Trudeau, in una conferenza stampa, ha avvisato i canadesi a stare a casa e a contenere la diffusione del contagio se non vogliono mettere a rischio le feste del Natale e Capodanno con un possibile lockdown. Lo scrive la Cnn «Ridurre i vostri contatti e le vostre riunioni sarà molto importante. E quello che faremo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane determinerà quello che faremo a Natale», ha detto Trudeau. Theresa Tam, responsabile del servizio sanitario canadese, citata da Cnn, ha dato la colpa soprattutto alle riunioni fra familiari o amici per i party.

Germania

La Germania conferma 22.461 nuovi casi di Covid-19 (dopo i 23.542 segnalati ieri) che portano il totale a 773.556 dall'inizio dell'emergenza sanitaria. Secondo i dati dell'Istituto Robert Koch si sono registrati anche altri 178 decessi e il bilancio aggiornato parla di 12.378 morti. Le persone guarite sono circa 493.200.

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Lockdown in Austria

A quasi due settimane dal cosiddetto lockdown morbido, con coprifuoco serale, il contagi continuano a salire in Austria, con oltre 9.000 nuovi casi al giorno. Secondo il quotidiano Der Standard, è in vista la chiusura di tutti gli esercizi commerciali non essenziali. Il governo austriaco oggi annuncerà anche la chiusura di tutte le scuole, anche asili ed elementari. L'assistenza sarà invece garantita per gli alunni di genitori che svolgono lavori essenziali, come era già avvenuto durante la prima ondata Covid in primavera. Il lockdown totale, per il momento, sarebbe previsto fino all'8 dicembre.

Mortalità

Assieme al Belgio, sono stati Cechia e Slovenia i Paesi europei «con la più alta mortalità pro capite» a causa del Covid nella settimana fino all'8 novembre. Lo si legge nell'ultimo bollettino epidemiologico settimanale dell'Organizzazione mondiale della sanità ( Oms). La Cechia, nazione che conta circa 10,6 milioni di abitanti, ha registrato 1.430 decessi, mentre la Slovenia, dove vivono poco più di due milioni di persone, 147. Altri 694.209 nuovi casi di coronavirus (+21.9% rispetto alla scorsa settimana) e 8.768 nuovi decessi (+42.1%) sono stati comunicati dai Paesi balcanici e dell'Europa centro-orientale all' Oms nella settimana fino all'8 novembre, portando il totale dei casi dall'inizio dell'epidemia nella regione a 3.401.025, i decessi a 55.842. I Paesi della regione che hanno registrato un maggior numero di nuovi decessi nell'ultima settimana sono stati Polonia (2.005 contro i 1.280 della settimana precedente), Cechia (1.430 contro 1.174), Ucraina (1.144 contro 1017), Romania (825 contro 650), Germania (808 contro 449) e Ungheria (619 contro 394). Nell'Europa centro-orientale nel suo complesso le nazioni con più decessi totali da inizio epidemia sono Germania (11.289), Ucraina (8.450), Romania (7.793), Polonia (7.636), Cechia (4.681), Ungheria (2.438), Moldova (1.891), Bulgaria (1.632), Bosnia-Erzegovina (1.490) e Austria (1.318). Il Montenegro rimane il Paese dell'area con il più alto tasso di decessi per milione di abitanti (537 contro i 679 dell'Italia), seguito da Macedonia del Nord (533), Moldova (469), Bosnia-Erzegovina (454) e Cechia (437), mentre il rapporto più basso è quello della Lettonia (51). Secondo i dati Oms, i Paesi dell'Europa centro-orientale che hanno registrato più nuovi casi di contagio negli ultimi sette giorni sono stati Polonia (158.909), Germania (125.575), Cechia (76.118), Ucraina (64.891) e Romania (55.660).

Un totale di 711.245 casi cumulativi di infezione e 15.663 decessi da inizio epidemia sono stati confermati fino al'8 novembre in Slovenia, Croazia, Bulgaria, Romania e nei Balcani occidentali (Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Kosovo, Macedonia del Nord, Albania).

Tunisia

Ancora in crescita i contagi in Tunisia dove, secondo i dati riferiti al 12 novembre, sono stati registrati altri 1.562 contagi (su 4523 test effettuati), che portano il totale delle infezioni confermate nel Paese nordafricano a quota 77.668. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Tunisi in un comunicato, precisando che il bilancio dei decessi è salito a 2.209, di cui 27 nelle 24 ore considerate ai quali vanno aggiunti altri 31 deceduti tra l'1 e il 11 novembre non ancora contabilizzati. Delle persone che risultano ancora positive, 1.538 sono ricoverate in ospedale, 275 in rianimazione e 142 in respirazione assistita. I tamponi effettuati da inizio epidemia sono 400.666. 59.912 i guariti. La situazione epidemiologica causata dal covd-19 in Tunisia è «profondamente preoccupante», dato l'aumento del numero di pazienti, in particolare negli ospedali, e dei decessi registrati nell'ultimo periodo, ha dichiarato oggi il Rappresentante dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ( Oms) in Tunisia, Yves Souteyrand, sottolineando che è richiesto l'impegno di tutte le parti interessate, in particolare dei cittadini, a rispettare tutte le misure preventive incluse nel protocollo sanitario, per far fronte a questa pandemia. Per contrastare la diffusione del coronavirus le autorità tunisine hanno imposto il coprifuoco notturno in quasi tutti i 24 governatorati del Paese e varato una serie di nuove misure restrittive cui i cittadini sono obbligati a conformarsi. Proprio a causa della forte crescita dei casi il Consiglio Ue ha escluso la Tunisia dalla lista dei paesi extra Ue cui sono concessi i viaggi non essenziali nel territorio europeo. Per chi arriva dall'Italia in Tunisia, oltre all'obbligo della presentazione del test Pcr-Rt negativo, è previsto l'obbligo di autoisolamento domiciliare per sette giorni. È esentato dalla quarantena chi rimane sul territorio meno di 120 ore. I test Pcr-Rt prima della partenza sono ormai obbligatori per chiunque voglia recarsi in Tunisia, anche per i turisti che viaggiano con i tour operator, fino ad ora esentati da questa misura. I viaggiatori dovranno inoltre scaricare un'app per tracciare i loro movimenti sul territorio.

 

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Cina, pochi contagi e solo importati

Nessuna infezione da Covid-19 trasmessa a livello locale è stata segnalata ieri in Cina continentale, dove sono stati registrati invece altri 8 casi importati. Lo rende noto il bollettino odierno della Commissione Sanitaria Nazionale cinese. Tra i casi importati, tre sono stati registrati a Shanghai, mentre Mongolia Interna, Henan, Sichuan, Shaanxi e Gansu ne hanno riportato uno ciascuno. La commissione ha aggiunto che non sono stati segnalati nuovi casi sospetti né nuovi decessi correlati al nuovo coronavirus. Ieri nella Cina continentale 27 pazienti colpiti da Covid-19 sono stati dimessi dagli ospedali dopo essersi ripresi. Alla serata di ieri, erano stati segnalati nella Cina continentale un totale di 3.662 casi importati. Tra questi, 3.308 erano stati dimessi dagli ospedali dopo essersi ripresi e 354 risultavano ancora ricoverati in ospedale. Tra i casi importati non è stato riportato alcun decesso.

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