Covid, Francia quasi 17 mila casi in 24 ore: è record. In Germania 300 mila contagi totali

Covid, altri 2.563 nuovi casi. In India oltre 100mila morti
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Sabato 3 Ottobre 2020, 11:32 - Ultimo aggiornamento: 20:30

La Germania è arrivata alla soglia psicologica dei 300.000 contagiati, il Belgio conta 10.000 morti: dati rilevanti, se confrontati con la corsa impetuosa del coronavirus in tutta Europa. Il continente è ormai rassegnato ad un ritorno alla restrizioni per subire meno danni rispetto alla prima ondata della pandemia, che nel frattempo non lascia respirare neanche a migliaia di chilometri di distanza.

Sono stati 16.972 i nuovi casi in 24 ore in Francia, un record dalla fine del lockdown della primavera scorsa. Riprende a salire anche il tasso di positività, stasera al 7,9%. I decessi sono stati 49 da ieri, per un totale di 32.198.

L'India, ad esempio, è arrivata ad oltre 100 mila vittime e quasi 6 milioni e 500mila contagi. E nelle prossime settimane potrebbe raggiungere gli Usa, attualmente a 7 milioni e 300mila casi ed alle prese con la positività di Trump. L'epidemia in Germania ha fatto registrare nelle ultime 48 ore un numero di nuovi contagi che non si vedeva da aprile, fino a 2.600. Il totale è oltre 298.000.Tanto che nei giorni scorsi il governo ha promesso multe ai trasgressori delle limitazioni al movimento. Nel paese, tuttavia, c'è ancora chi si ostina a rifiutare le misure protettive. Una catena umana di circa 1.500 persone si è formata sulle rive del Lago di Costanza, al confine con la Svizzera, per protestare contro le mascherine. 


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La manifestazione si è sciolta in breve tempo e non ci sono stati incidenti. Ma è comunque stato un segnale dopo i raduni 'negazionistì che hanno raccolto decine di migliaia di persone a Berlino la scorsa estate. In Belgio preoccupa soprattutto il costante aumento delle vittime, arrivate 10.037, con una media molto alta nell'ultima settimana. Mentre i contagi crescono del 12%. La Russia nel frattempo ha rotto un altro record, oltre 9.800 contagi in 24 ore, mai così tanti dal 15 maggio. Spagna e Francia si confermano l'epicentro europeo dell'epidemia di autunno. «Madrid, capital cerrada (chiusa)», è stato il titolo di apertura per tutto il giorno sul sito del Pais. Da venerdì alle 22 i 3 milioni e 200mila residenti, ma anche i visitatori, non possono lasciare la capitale senza un giustificato motivo, di salute o lavoro. E lo stesso vale per gli abitanti di altri 9 comuni della regione.

Le autorità locali, che temono un contraccolpo economico, hanno resistito per 48 ore alla stretta imposta da Sanchez, ma poi hanno ceduto. Nei quartieri l'atmosfera è sembrata irreale, con i cittadini diligentemente rimasti a casa. E non c'è stata la temuta fuga dalla città prima dell'inizio della chiusura, programmata per almeno 14 giorni. In Francia, che viaggia stabilmente con nuovi contagi a due cifre, ci si avvicina al giorno fatidico di lunedì, quando potrebbero scattare ulteriori restrizioni, soprattutto a Parigi. Anche se il governo ha notato un «deterioramento» della situazione in altre «cinque metropoli, Lille, Lione, Grenoble, Tolosa e Saint-Etienne. Restrizioni più severe sono entrate in vigore in alcune parti dell'Inghilterra settentrionale: ora è vietato incontrare persone di altre famiglie nella regione di Liverpool. Più di un terzo del Regno Unito, ormai, è sotto le nuove strette. La buona notizia è che il vaccino contro il Covid potrebbe essere lanciato in tutto il paese nei prossimi tre mesi, con la possibilità che ogni adulto possa riceverne una dose in sei mesi.

Secondo quanto riferisce un rapporto pubblicato sul Times, dando conto dello stato avanzato delle ricerche a Oxford.​

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