Covid, casi in salita in Europa da 5 settimane consecutive: il report Oms

Covid, casi in salita in Europa da 5 settimane consecutive: il report Oms
di Cristiana Mangani
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Mercoledì 3 Novembre 2021, 15:47 - Ultimo aggiornamento: 16:35

I casi di Covid-19 aumentano in Europa per la quinta settimana consecutiva. Secondo i dati elaborati dall'Organizzazione mondiale della sanità, oltre 3 milioni di persone hanno contratto il virus in tutto il mondo tra il 25 e il 31 ottobre, mentre oltre 50mila hanno perso la vita. Si tratta di cifre che purtroppo fotografano una risalita della malattia: il numero di nuovi casi è infatti cresciuto del 3% e i decessi sono aumentati dell'8% rispetto a sette giorni fa.

Germania, il ministro della Salute: «Controllare il Green pass come in Italia». Covid: 194 morti in 24 ore

Covid, il rapporto Oms

Nel suo rapporto settimanale sulla pandemia, l'Agenzia sanitaria delle Nazioni Unite ha evidenziato quando sia stato evidente l'aumento dei casi. Complessivamente, sono stati segnalati 3 milioni di nuovi casi a livello globale. Il numero di decessi, aumentato in tutto il mondo, è stato trainato principalmente dal sud-est asiatico, dove le morti hanno avuto una crescita del 50%. E in Europa, dove il tasso di infezione è stato di gran lunga il più alto nel periodo preso in esame, si sono avuti circa 192 nuovi casi ogni 100.000 persone, seguito dall'America che ne ha avuti circa 72 ogni 100.000.

La situazione nel Mondo

A parte la regione europea, che ha riportato un aumento del 6% di nuovi casi settimanali rispetto alla settimana precedente, altre regioni hanno comunque registrato cali o tendenze stabili: Nord e Sud America hanno avuto un aumento del 3% e il Pacifico occidentale un incremento del 2%. Allo stesso tempo, un forte calo è stato registrato nel Mediterraneo Orientale (-12%), nel Sudest asiatico (-9%) e in Africa (-9%). Anche nel Sudest asiatico c'è stata una maggiore crescita di mortalità: i decessi sono aumentati del 50%. L'Europa ha registrato un aumento del 12%, mentre il Pacifico occidentale del 10%. Tutte le altre regioni hanno riportato un calo dei decessi correlati al Covid. Secondo i dati del bollettino settimanale, dal 25 al 31 ottobre sono stati registrati in tutto il mondo 3.021.634 nuovi contagi e 50.477 decessi. Ma tra i tanti Paesi che salgono o scendono nei contagi, Russia e Ucraina sembrano essere proprio nella morsa del virus.

Il caso Russia

In particolare, la Russia che segna un nuovo drammatico record di vittime: nelle ultime 24 ore sono state 1.189, il numero più alto dall'inizio dell'epidemia. Senza contare i decessi che hanno raggiunto i 1.178 in un giorno. Si tratta del numero più alto dall'inizio della pandemia, con il bilancio totale delle vittime che ha raggiunto quota 240.871. A riferire particolari sulla situazione sanitaria nel paese è stato il Centro di crisi locale per la lotta al virus, come riporta anche l’agenzia Tass.

Secondo gli stessi dati, in Russia, è morto il 2,8% dei malati di Covid.

Tra i dati riportati dall’agenzia russa, anche quello che riguarda i nuovi casi giornalieri di Covid: nelle ultime 24 ore sono stati 39.008, il numero giornaliero più basso di contagi nell’arco di una settimana. Il totale nazionale, così, è arrivato a toccare quota 8.593.200 casi. Sempre stando ai dati ufficiali, il tasso di crescita del coronavirus in Russia è stato dello 0,46%. In particolare, negli ultimi giorni a San Pietroburgo sono stati segnalati 3.066 casi di coronavirus, 2.893 nell’area di Mosca, 1.547 nella regione di Samara, 801 nella regione di Voronezh e 789 in quella di Nizhny Novgorod. Attualmente, spiega ancora la Tass, ci sono 939.698 casi di pazienti positivi al coronavirus in tutto il Paese.

L'Est Europa

Entrando ancora nel dettaglio, i casi di coronavirus circoscritti all’area di Mosca sono cresciuti di 5.736 nell'ultimo giorno rispetto ai 7.103 del giorno precedente, riportando anche in questo caso il dato più basso di tutta la settimana. Il tasso di crescita del virus, in riferimento alla sola zona della capitale, è stato pari allo 0,31%. Nella stessa Mosca, 98 pazienti affetti da coronavirus sono morti nelle ultime 24 ore, rispetto ai 96 del giorno precedente, per un totale di 31.536 decessi dall'inizio della pandemia (1,72% di tutte le infezioni). I guariti sono aumentati di 6.359 unità nell'ultimo giorno, per un totale di 1.605.363 pazienti. Attualmente, 193.331 risultano invece ancora affetti dal Covid-19.

In totale, nel Paese, il numero di pazienti non positivi al coronavirus e dimessi nelle ultime 24 ore, è stato pari a 30.905. Dall’inizio della pandemia, secondo i dati diramati dalle fonti ufficiali, le persone guarite sono, ad oggi, 7.412.631.

E in Ucraina non va meglio, i contagi continuano a crescere. Questa mattina il ministero della Sanità locale ha segnalato 23.393 nuovi casi, in aumento rispetto al giorno precedente. Il bilancio comunicato dalle autorità di Kiev indica che tra i contagiati figurano 1.406 bambini e 421 medici. Le vittime nelle ultime 24 ore sono state invece 720, secondo una dichiarazione pubblicata dal ministero su Facebook.

Nonostante le cifre che destano grande preoccupazione, nelle piazze di Kiev hanno manifestato i no vax dopo la  decisione del governo di sospendere lo stipendio ai dipendenti statali, insegnanti compresi, se rifiutano di vaccinarsi contro il Covid, entro l'8 novembre. Tra le misure adottate dal governo per cercare di fermare la pandemia, c'è l'obbligo di mostrare un test negativo o l'effettuata vaccinazione anti Covid-19 per salire su aerei, treni e autobus a lunga percorrenza. «Le persone che si sono riunite oggi e che fanno appello a non vaccinarsi, secondo me si prendono gioco dei nostri medici e delle  nostre famiglie, che, purtroppo, hanno perso i loro parenti a causa  del coronavirus - ha dichiarato il ministro della Salute ucraino Viktor  Lyashko - Fidatevi  di me, questo spirito anti-vaccinazione scompare rapidamente nelle unità di terapia intensiva e i certificati falsi non funzionano».

Gli altri Stati

Stessa situazione nella Repubblica Ceca, dove sono quasi diecimila i nuovi casi di Covid segnalati nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto il ministero della Salute riferendo di 9.902 contagi, il numero più alto da marzo. Una settimana fa i nuovi casi confermati erano 6.284. Inoltre, per la prima volta da maggio, i malati di coronavirus ricoverati hanno superato i duemila, di cui 288 persone in terapia intensiva. Il capo dell'Istituto per l'informazione e la statistica sanitaria  della Repubblica Ceca, Ladislav Dusek, ha dichiarato alla Radio Ceca che il numero di casi è meno importante del numero di ricoveri, che  secondo lui raggiungerà presto i tremila. Ha anche affermato che i casi nel paese stanno attualmente crescendo tra le persone di età  compresa tra i 30 e i 50 anni che non si sono vaccinate. 

Anche la Polonia ha registrato più di 10.400  nuovi casi nelle ultime 24 ore, con un aumento del 24 per cento rispetto alla scorsa settimana. E l'indicazione pè arrivata dal portavoce del governo Piotr Muller a Radio Plus. «Purtroppo oggi sono  state segnalate oltre 10.400 infezioni, oltre il 24 per cento in più  rispetto alla scorsa settimana», ha spiegato. L'ultima volta che in Polonia si sono registrati più di diecimila contagi in un giorno è stato alla fine di aprile.


Ritornano alcune restrizioni anche nei paesi che avevano riaperto tutto: in Olanda si dovrà di nuovo indossare la mascherina negli spazi pubblici. Lo ha annunciato il primo ministro Mark Rutte, spiegando che il governo reintrodurrà le regole di distanziamento sociale, estendendo i cosiddetti pass Covid a luoghi come musei e terrazze dei ristoranti. Le autorità olandesi hanno inoltre consigliato il lavoro da casa per almeno metà della settimana e di evitare viaggi nelle ore di punta, proprio per via delle infezioni che sono aumentate. 


Anche la Germania sta vivendo «una pandemia dei non vaccinati», così come ha spiegato il ministro della Salute tedesco Jens Spahn, annunciando che il Paese vuole accelerare sui richiami del vaccino con la terza dose, prendendo come modello Israele, «che è riuscita a far abbassare la curva dei contagi grazie alla terza dose».  «In un giorno ci sono di nuovo oltre 100 morti. I numeri sono preoccupanti - ha sottolineato il presidente dell'istituto tedesco Robert Koch, Lothar Wieler -. La quarta ondata si sviluppa esattamente come immaginavamo proprio perché molti non si sono vaccinati». Nelle ultime 24 ore si sono registrati194 decessi con e per Covid, una settimana fa erano stati 114. Intanto, a fronte dell'aumento dei contagi giornalieri, la cancelliera Angela Merkel si è espressa a favore della linea dure nei confronti di chi non accetta di vaccinarsi contro il Covid, durante una riunione dei vertici della Cdu. Tra le misure ipotizzate, i tamponi giornalieri sul posto di lavoro.


«Il Natale potrebbe essere  problematico», ha dichiarato il consulente del  governo britannico e vice capo della Sanità inglese, Jonathan Van-Tam, parlando di «mesi invernali potenzialmente problematici»'. Per  evitare un nuovo lockdown, secondo Van-Tam occorre mostrare «cautela  durante i mesi invernali, ma in particolare nei prossimi due mesi»'.  Anche come festeggeremo il «Natale, dipende da quanto siamo cauti».  Secondo l'esperto, in Gran Bretagna si comportano come se l'emergenza fosse finita, Van-Tam ha invitato a fare «attenzione, molta attenzione. Non è ancora finita e i vaccini, i richiami, sono davvero importanti». 
 

 
 

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