Covid, dove riaprono palestre e piscine? Dalla Gran Bretagna a Hong Kong, quelli che ripartono

Covid, dove riaprono palestre e piscine? Dalla Gran Bretagna a Hong Kong, quelli che ripartono
di Francesco Padoa
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Martedì 30 Marzo 2021, 18:56 - Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 00:05

Mentre in Italia i proprietari e i gestori di piscine e palestre sono vicini alla rivolta, costretti a restare ancora chiusi chissà per quanto, o addirittura obbligati alla chiusura definitiva per fallimento, ci sono alcuni paesi dove un tuffo in acqua non è più vietato. A Londra, per esempio, e in gran parte del Regno Unito le piscine all’aperto stanno riaprendo, così come la maggior parte delle attività, in quello che da molti è stato definito l'”Happy Monday” per un iniziale allentamento delle restrizioni contro il Covid-19. Ma anche in Olanda e Belgio palestre e piscine sono aperte. E in Spagna, dove sono aperte in alcune regioni, il governo spagnolo ha annunciato una nuova legge anti-Covid che rafforza l'utilizzo della mascherina, rendendola obbligatoria in tutti gli spazi all'aperto, incluse spiagge e piscine, anche laddove il distanziamento sociale è rispettato. Ma facendo un balzo ancora più lungo sull'emisfero, arriviamo a Hong Kong, dove le piscine e le spiagge riapriranno a partire da giovedì (1 aprile), considerando che la quarta ondata (qui la terza è passata da mesi) di infezioni da Covid-19 della città si è attenuata.

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La ministra per l'Alimentazione e la Salute Sophia Chan Siu-chee ha dichiarato che anche ai teatri e ai parchi a tema sarà consentito aumentare la loro capacità operativa dal 50% al 75%, mentre i raduni religiosi potrebbero riprendere con una capacità massima del 30%, anche se la maggior parte delle regole di allontanamento sociale della città sono state estese per due settimane fino al 14 aprile. Chan ha detto che l'allentamento delle restrizioni su spiagge, parchi a tema e riunioni religiose viene preso in considerazione per tutelare il benessere fisico e mentale dei residenti di Hong Kong.

Tuttavia, ha esortato i cittadini a continuare a osservare le altre regole di allontanamento sociale durante le vacanze di Pasqua per evitare una recrudescenza di infezioni. Le prossime due settimane saranno cruciali ai fini del raggiungimento dell'obiettivo che le autorità hanno fissato: raggiungere zero nuovi contagi. Restano in vigore le regole fondamentali: divieto di riunioni pubbliche di più di quattro persone, divieto di cenare nei ristoranti dopo le 22:00, l'obbligo di indossare la mascherina e la chiusura di alcuni locali per il tempo libero come i salotti di mahjong e i night club.

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Nel frattempo, i residenti di Hong Kong che attualmente si trovano nel Regno Unito potranno tornare nella loro città dalla fine di aprile e poi rimanere negli hotel predisposti per la quarantena per tre settimane, ha detto Chan. E ciò, ha spiegato la ministra, potrà avvenire perché la Gran Bretagna ha visto recentemente diminuire il numero di nuovi casi con l'aumento dei tassi di vaccinazione. I voli dal Regno Unito erano stati vietati dal 22 dicembre dello scorso anno. Chan ha anche detto che i viaggiatori provenienti da Australia, Nuova Zelanda e Singapore dovranno trascorrere solo 14 giorni in hotel per la quarantena perché i focolai in questi tre paesi erano stati messi sotto controllo. I viaggiatori provenienti da altre regioni d'oltremare dovrebbero sottoporsi a tre settimane di quarantena alberghiera. Il Segretario per il Commercio e lo Sviluppo Economico Edward Yau Tang-wah ha detto che Hong Kong ha riavviato i negoziati con Singapore per un accordo "bolla di viaggio" che esenterebbe i viaggiatori dalla quarantena obbligatoria all'arrivo. Il governo della regione amministrativa speciale di Hong Kong è anche in trattative con Giappone, Corea del Sud, Thailandia e Nuova Zelanda per accordi di viaggio simili, ha detto Yau, aggiungendo che i residenti che vogliono viaggiare nell'ambito del programma dovrebbero ricevere le due dosi di vaccino e aspettare altri due settimane prima di prendere il volo.

Hong Kong ha segnalato otto nuovi casi di Covid-19 lunedì, incluso un caso trasmesso localmente di origine sconosciuta. Quest'ultimo contagiato è uno studente di 22 anni dell'Università Battista di Hong Kong, che ha frequentato per l'ultima volta il campus universitario di Kowloon Tong il 22 marzo e ha sviluppato i sintomi giovedì 25. Circa 40 dei suoi compagni di classe e insegnanti sarebbero stati messi in quarantena. Il 21 marzo il paziente ha allenato la squadra di calcio degli alunni della scuola primaria Wah Yan della Pun U Association: dodici studenti e altri tre allenatori dovrebbero essere messi in quarantena. I sette casi di contagio "importato" riguardano cinque persone provenienti dalle Filippine, uno dalla Turchia e uno dagli Stati Uniti.

E come si diceva all'inizio, mentre a Hong Kong e Gran Bretagna la gente si prepara a tornare in piscina, in Italia la situazione rischia di degenerare per i danni immensi provocati dalla chiusura degli impianti sportivi. «Sono certo che alla scadenza del Dpcm il 7 aprile molte palestre riapriranno: non hanno più niente da perdere, anche contro le norme. Dei verbali non frega più niente a nessuno, ora è questione di sopravvivenza», dice il presidente dell'Anpals, l'associazione nazionale delle palestre e strutture private sportive, Giampiero Guglielmi. E aggiunge: «Per il 40% le strutture sono già scomparse, e per la ridicola riforma dello sport che mira al miglioramento delle condizioni lavorative resterà a spasso il 90% dei lavoratori. Per il governo evidentemente l'attività fisica non è fondamentale e sta distruggendo il settore».

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