Khaled al-Asaad, ritrovati sei anni dopo i resti del'archeologo martire di Palmira

Siria, ritrovato il corpo di Khaled al-Asaad. L'archeologo fu ucciso dall'Isis perché difendeva Palmira
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Lunedì 8 Febbraio 2021, 13:24 - Ultimo aggiornamento: 20:12

Sei anni dopo la sua macabra uccisione da parte dell'Isis che aveva suscitato sdegno e commozione in tutto il mondo, si torna a parlare di Khaled al Assaad, defunto archeologo siriano decapitato all'età di 80 anni dai miliziani dello Stato islamico, le cui spoglie sembrano esser state ritrovate nel deserto siriano vicino Palmira, sito patrimonio dell'umanità Unesco. Tareq al Assaad, figlio del defunto archeologo, ha confermato la notizia battuta dall'agenzia governativa Sana del ritrovamento di resti umani che potrebbero appartenere al padre. 

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Il condizionale è d'obbligo perché si è in attesa della conferma dei risultati dell'esame del DNA.

I resti sono stati ritrovati domenica nel deserto siriano ancora oggi teatro di attacchi da parte di cellule dello Stato islamico. L'Isis era stato dichiarato sconfitto in Siria nella primavera del 2019 ma negli ultimi mesi si è registrata una recrudescenza degli attacchi compiuti dai suoi combattenti. Solo oggi, 26 tra militari miliziani governativi sono stati uccisi dai jihadisti lungo l'Eufrate. Khaled al Assaad, noto per la sua lealtà politica al governo centrale di Damasco, era nato proprio a Palmira nel 1934. Sin dagli anni '60 si era dedicato al lavoro di archeologo, collaborando con diverse missioni straniere. Era figlio d'arte: dal padre archeologo aveva ereditato anche la posizione di direttore dei Beni culturali di Palmira. Così come suo figlio Tareq, di recente nominato direttore dei Beni culturali di Palmira.

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Durante i primi anni del conflitto siriano, scoppiato nel 2011, Assaad si era adoperato per mettere in salvo quanti più reperti possibili dalla zona di Palmira. Nel 2015, quando le forze governative si erano ritirate dall'area lasciando campo aperto all'Isis, Assaad era stato catturato dai jihadisti, molti dei quali originari della stessa Palmira. Ma non aveva rivelato il luogo dove erano stati nascosti i reperti nemmeno sotto tortura. Un atteggiamento che gli è valso il titolo di «martire» ma anche l'uccisione per decapitazione avvenuta tra le rovine dell'anfiteatro di Palmira. Il suo corpo era stato poi esposto appeso a un palo della luce. Assaad aveva ricevuto diverse onorificenze durante la sua attività e anche post mortem, tra cui alcuni riconoscimenti in Italia. Nei mesi scorsi l'archeologo italiano Daniele Morandi Bonacossi, docente presso l'università di Udine e con una decennale esperienza di scavi in Siria e Medio Oriente, ha ricevuto il prestigioso premio internazionale intitolato proprio a Khaled al Assaad.

 

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