Virus, il direttore delle malattie Usa per la prima volta ammette: «Lenti nel riconoscere l'ondata europea, abbiamo fallito»

Virus, il direttore delle malattie Usa ammette per la prima volta: «Lenti nel riconoscere il Covid, abbiamo fallito»
di Michele Galvani
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Mercoledì 29 Luglio 2020, 10:17 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 16:06

Gli Stati Uniti sono stati «lenti nel riconoscere la minaccia del coronavirus in Europa». Il dottore e virologo Robert Redfield, responsabile dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha ammesso per la prima volta in un'intervista con ABC News i ritardi americani. «L'introduzione dall'Europa è avvenuta prima che ci rendessimo conto di ciò che stava accadendo», ha detto Redfield. «Quando abbiamo capito la minaccia e chiusi i viaggi verso l'Europa, probabilmente c'erano già da due o tre settimane 60.000 persone che tornavano ogni giorno dall'Europa stessa», ha aggiunto. Da lì l'esplosione della pandemia.

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«È qui che è arrivata la grande ondata negli Stati Uniti», l'ammissione di Redfield. Gli Stati Uniti hanno limitato i viaggi dalla Cina il 2 febbraio e dall'Europa il 13 marzo, ma dall'8 marzo il «Covid-19 circolava già tra la comunità di New York City» e, entro il 15 marzo, la trasmissione comunitaria del virus era già diffusa. Quando l'amministrazione di Donald Trump ha bandito i viaggiatori dall'Europa, il virus si stava già diffondendo a New York, secondo il rapporto di Cdc Found. Anche i test erano limitati all'inizio dell'epidemia, permettendo alle persone con casi non rilevati di diffondere il virus. 

«Sì, ci sono stati degli errori e abbiamo fallito.
Ci stiamo impegnando a fare il meglio che possiamo
», ha detto ancora il direttore che ha poi sottolineato come qualcosa «di misterioso sta accadendo nella Cina centrale». Redfield ha detto di aver ricevuto una telefonata alla vigilia di Capodanno dell'anno scorso: lo avevano avvisato di un incidente legato a problemi respiratori a Wuhan e che sapeva che «era grave». «Ritenevamo che ciò potesse costituire una situazione molto grave con implicazioni per la sicurezza nazionale».

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Il governo era pronto a inviare
«un gruppo di scienziati entro una settimana, ma il governo cinese ha rifiutato di farli entrare», ha detto Redfield. Ma, nonostante tutto, il direttore resta ottimista sul fatto che il paese possa avere il sopravvento nella battaglia contro il coronavirus. «Vorrei che ora ci riunissimo, riconoscessimo e vedessimo la possibilità di poter battere questa pandemia», ha detto. «Non siamo impotenti. Non dobbiamo aspettare un vaccino, anche se penso che avremo successo prima di quanto molte persone pensino. Abbiamo l'arma più potente nelle nostre mani in questo momento, voglio dire che è un un'arma enormemente potente: la mascherina: questo virus può essere sconfitto se le persone indossano solo una maschera».
 
 

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