Coronavirus, Israele, in campo anche le forze marittime antiterrorismo per fornire bombole d'ossigeno agli ospedali

Coronavirus, Israele, in campo anche le forze marittime antiterrorismo per fornire bombole d'ossigeno agli ospedali
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Domenica 19 Aprile 2020, 12:03 - Ultimo aggiornamento: 12:04
Per combattere il coronavirus è scesa in campo anche la 13ª Flottiglia (Shayetet 13 abbreviata in S'13), unità di incursori della Marina di Israele. I super addestrati militari, generalmente impegnati in missioni antiterrorismo e di liberazione degli ostaggi in ambiente marittimo, davanti alla mancanza di respiratori e di ossigeno negli ospedali del loro paese hanno deciso di riconvertire le bombole utlizzate durante le operazioni. Hanno adeguato il contenuto, così come previsto dagli standard medici, e hanno cominciato a distribuire le bombole nelle strutture sanitarie che ne avevano bisogno. In particolare sono state consegnate a tutti quegli anziani che, in Israele come nel resto del mondo, sono i pazienti più fragili e attaccabili dal devastante virus.
La Shayetet 13  riceve un particolare tipo di addestramento. I militari che fanno parte di questa Unità super specializzata, conoscono tutte quelle nozioni necessarie all'impiego degli autorespiratori, e devono avere anche conoscenze di medicina e di fisica delle immersioni. Durante la fase avanzata del loro addestramento viene proprio spiegato in che modo usare al meglio gli autorespiratori a ossigeno a circuito chiuso, che, quindi, non rilasciano in superficie scie rivelatrici di bolle e permettono missioni di maggiore durata. Informazioni che sono state utilissime per adattare le bombole all'uso sanitario.
In Israele inizia oggi l'allentamento delle restrizioni imposte per fronteggiare la pandemia.
Un allentamento
«responsabile e graduale» del lockdwon in considerazione dei risultati raggiunti nel contenimento del contagio. «Abbiamo uno dei tassi di letalità più bassi - ha rivendicato il primo ministro Benjamin Netanyahu - Questo ci permette di compiere alcuni passi» verso l'uscita dal confinamento. Nel Paese si contano 13.265 casi e 164 morti. In particolare, invece dell'attuale 15%, il numero massimo di impiegati in alcuni luoghi di lavoro potrà arrivare al 30%, mentre in generale continuerà a essere incoraggiato lo smart working e gli over 67 anni o quelli con patologie pregresse saranno ancora invitati a restare a casa. Possibile lo sport all'aperto, se praticato al massimo da due persone ed entro 500 metri da casa, possibili le preghiere all'aperto fino a un massimo di dieci persone ma a distanza di due metri. In tutti i casi le mascherine saranno obbligatorie.
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