Coronavirus, in Grecia picco di casi: mascherine obbligatorie. Londra valuta lockdown per over 50

Coronavirus, in Grecia crescono i casi: mascherine obbligatorie nei luoghi chiusi
4 Minuti di Lettura
Domenica 2 Agosto 2020, 13:31 - Ultimo aggiornamento: 20:19

Nella lotta contro la pandemia ora è la volta della Grecia, mentre la Gran Bretagna, da mesi in prima linea, pensa a misure inedite anti Covid. Nella conta dei Paesi dove più o meno improvvisi si alzano i picchi dei contagi da coronavirus, Atene e dintorni registrano un balzo in avanti dei casi che impongono un drastico giro di vite alle misure di contenimento sociale. Finora relativamente immune rispetto ai cugini europei (4.500 contagi e 206 vittime), la Grecia ha registrato venerdì 78 nuovi casi in 24 ore, un numero record dalla fine del lockdown, che ha convinto il governo a imporre l'obbligo della mascherina in tutti i luoghi pubblici chiusi incluse le chiese. 

LEGGI ANCHE Coronavirus, a Berlino sfilano negazionisti. In Italia è scontro tra Conte e Salvini
 

Grecia, danni ai flussi turistici

Dal 3 al 9 agosto saranno vietati gli assembramenti nei locali al chiuso - ha comunicato il vice ministro della Protezione civile Nikos Hardalias - e fino al 15 agosto sono sospese le visite in ospedale. Stop anche alle feste religiose fino a fine mese. Una stretta che peserà non poco sui flussi turistici appena ripresi in un Paese che ha un quarto della sua economia dipendente proprio dal turismo. Solo ieri il governo ellenico aveva annunciato la riapertura di sei dei suoi porti principali ( Pireo, Rodi, Heraklion, Volos, Corfù e Katakolo) alle navi da crociera dopo che aveva riaperto in giugno i confini terrestri e in luglio aveva ripreso i voli sull'Europa. Intanto in Gran Bretagna, ancora al quarto posto nel mondo per numero di morti con oltre 46.200 decessi, milioni di ultracinquantenni potrebbero essere obbligati a restare chiusi in casa se sul Regno Unito si abbatterà una seconda ondata di Covid-19. È la drastica opzione cui starebbe pensando il premier Boris Johnson, scrive il Sunday Times, per evitare un nuovo lockdown nazionale. 
 
E in Francia, con le dovute correzioni, si pensa a quell'immunità di gregge che Johnson aveva incautamente evocato all'inizio della pandemia. Per il professor Eric Caumes, noto infettivologo del più importante ospedale parigino, il Pitié-Salpetrière, è ora di cambiare strategia per la lotta al Covid-19 «prima di andare a sbattere». Primario del reparto malattie infettive, pensa a una sorta di immunità di gregge solo per i giovani, che potrebbero contaminarsi durante l'estate evitando i contatti con i familiari. 


 
Ma arrivando alla riapertura delle scuole già immunizzati.
Il coprifuoco, ultima spiaggia del contenimento sociale, è stato imposto a Melbourne, seconda città più popolosa dell'Australia, dopo che una nuova ondata di contagi ha costretto lo stato di Victoria a dichiarare lo stato d'emergenza. Archiviati i primi successi contro il Covid ( poco più di 17.200 casi e circa 200 morti) i casi sono in rapido aumento e nel solo stato di Victoria in 24 ore ci sono stati 671 contagi. Oltre al coprifuoco notturno, a Melbourne saranno in vigore fino al 13 settembre rigide misure restrittive come la possibilità di uscire di casa una sola volta al giorno senza allontanarsi per più di 5 km e, addirittura, il divieto di celebrare matrimoni. E continua l'assedio del coronavirus agli Stati Uniti, incapaci di controllare la diffusione della pandemia. Per il quinto giorno consecutivo si sono registrati più di 60 mila casi che portano il totale dei contagi a oltre 4, 6 milioni e i morti - 1.051 in 24 ore - a quasi 155 mila.

© RIPRODUZIONE RISERVATA