Coronavirus, in quarantena 15mila soldati russi: stavano preparando la sfilata del 9 maggio, rinviata da Putin

Coronavirus, in quarantena 15mila soldati russi: stavano preparando la sfilata del 9 maggio, rinviata da Putin
di Alessandra Spinelli
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Lunedì 20 Aprile 2020, 16:46 - Ultimo aggiornamento: 19:06

Ci dovevano essere tutti i capi di Stato delle nazioni vittoriose della Seconda Guerra Mondiale, a cominciare da Trump: il 9 maggio, giorno della vittoria, appunto, ci sarebbe dovuta essere la più grande manifestazione sulla piazza Rossa per il settantacinquesimo anniversario della sconfitta del nazismo. E invece, causa lockdown per epidemia da coronavirus, niente da fare. Eppure non è bastato: i  15mila militari russi che, malgrado le chiusure già  imposte da Covid-19, erano stati dislocati per settimane nella regione di Mosca per partecipare alle prove per la parata militare , dovranno rimanere in quarantena per contenere la possibile diffusione del  virus.
 Il ministero della difesa ha ordinato a tutti i militari che hanno marciato, in formazione, uno accanto all'altro, per giorni senza rispettare alcun distanziamento di fare ritorno alle loro basi e di rimanere in isolamento per un periodo di 14 giorni. Nei giorni scorsi è stato confermato un focolaio di Covid-19 fra i militari che hanno preso parte alle prove della sfilata. Cinquanta fra cadetti e istruttori della Scuola navale di elite Nakhimov di San Pietroburgo hanno contratto il coronavirus. Il contrammiraglio Anatoly Minakov, comandante della scuola, è stato ricovero in un ospedale di Mosca con i sintomi del Covid-19. Ma ci sono altri 106 militari che stanno aspettando il risultato del test.


I DATI
La situazione in Russia oggi vede 4.268 i nuovi casi nelle ultime 24 ore. Il totale dei contagiati dall'inizio dell'epidemia sale così a 47.121. Le vittime del nuovo virus in Russia sono ufficialmente 405, di cui 44 decedute nel corso dell'ultima giornata.  Secondo le autorità sanitarie russe, i guariti dimessi dagli ospedali nelle ultime 24 ore sono 155, per un totale di 3.446. La città maggiormente colpita dall'epidemia in Russia è Mosca, dove in totale si registrano ufficialmente 26.352 casi, di cui 2.026 accertati nelle ultime 24 ore. Le vittime del nuovo virus nella capitale russa sono 204, di cui 28 decedute nel corso dell'ultima giornata. Ieri in Russia si erano registrati 6.060 nuovi casi nelle ultime 24 ore.
Ma c'è da dire che lo zar Putin non ha cancellato del tutto la parata: l'ha solo spostata a data da destinarsi .
« È con noi per sempre, questa data in sé non può essere cancellata o riprogrammata. Non lo faremo. Ogni famiglia ricorderà e onorerà i propri eroi in questo giorno. Faremo tutto il necessario affinché i veterani sentano la nostra cura e gratitudine, useremo tutte le nostre opportunità», ha promesso il presidente.


UN'ALTRA VITTORIA
Per paradosso mentre la Russia è costretta a fermarsi per il coronavirus, questo realizza il sogno dell'Ucraina. Con il lockdown stop ai ai russi in Crimea, la penisola del Mar Nero, strappata da Mosca a Kiev nel 2014 con un contestatissimo referendum, mai riconosciuto dalla comunità internazionale. Il leader crimeano Serghei Aksyonov, infatti, ha lanciato un appello per chiedere «ai connazionali» di restare a casa e così ridurre il rischio di contagio nella penisola, che ha visto di recente salire i casi positivi. «Non avrei mai pensato di fare questo appello ma non c'è altro modo: chiedo con forza a tutti i nostri cittadini di astenersi dal venire in Crimea, sia per affari che per piacere», ha detto Aksyonov. Non c'era altro da fare:  venerdì c'è stato un aumento di quasi il 40% del traffico veicolare verso la Crimea dalla Russia - attraverso il ponte inaugurato da Putin nell'estate del 2018. Ironia della sorte, dunque, attraversao quel ponte potrebbe arrivare il contagio. Così per essere più convincente, Aksyonov ha minacciato multe salate ai visitatori, fino a 30.000 rubli (circa 380 dollari). 

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