Coronavirus, Trump: «Oggi le direttive per ripartire. In Usa superato il picco dei contagi»

Coronavirus, diretta: Usa, altri 2.228 morti in 24 ore, a New York superate le 10.000 vittime
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Mercoledì 15 Aprile 2020, 06:29 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 08:47

Coronavirus, in Europa sono oltre un milione i contagi di Covid19, secondo un conteggio dell'Afp. Si tratta della metà dei casi registrati in tutto il mondo che proprio oggi hanno superato i 2 milioni. Nel frattempo negli Usa non si arresta la crescita del numero delle vittime causate dal Covid19, con altri 2.228 morti in 24 ore, mentre a New York sono oltre 10.000 i decessi. Sono, dunque, 2.228 i morti per coronavirus negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore. È quanto emerge dai dati della John Hopkins University. E la città di New York, già al centro della pandemia da coronavirus, ha alzato il numero di morti di oltre 3.700 dopo che le autorità hanno fatto sapere di aver incluso nel calcolo persone che non erano mai state testate ma che, dai sintomi riscontrati, il virus è stata la causa del decesso. Le nuove cifre, pubblicate dal Dipartimento alla Salute del comune, hanno alzato a oltre diecimila le vittime dell'epidemia in città e a oltre 26 mila il totale dei morti a oggi negli Stati Uniti. Pro capite sono morte più persone a New York che in Italia, il paese europeo più in prima linea nell'epidemia.

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I vaccini. Già il prossimo autunno, un vaccino sperimentale contro il covid-19 potrebbe essere messo a disposizione del personale di emergenza al lavoro negli Usa e a rischio di essere esposto al virus costantemente: ad annunciarlo, in una intervista alla rete tv Cnn, è stata Kizzmekia Corbett, scienziata alla guida delle ricerche sul coronavirus dell' Istituto nazionale della salute americano (Nih). In primavera potrebbe essere somministrato alla popolazione.

Ap:
«Cina non diede allarme per 6 giorni». A gennaio, malgrado il 14 una riunione della leadership cinese avesse determinato che probabilmente si stesse profilando un'epidemia, la città di Wuhan tenne banchetti e feste di massa, mentre milioni di cinesi avevano iniziato a viaggiare per il Capodanno lunare. Il presidente Xi Jinping lanciò un avviso pubblico solo sei giorni dopo il vertice, il 20 gennaio. Lo scrive l'Associated Press sul suo sito, facendo una ricostruzione basata su documenti interni e stime di esperti sulla retrospettiva dei dati dell'infezione. Ma a quel punto, più di 3.000 persone erano già contagiate.

In Germania, i negozi con una superficie fino a 800 metri quadrati potranno riaprire, a partire da lunedì prossimo. E' quanto hanno deciso lo Stato e i Laender in una conferenza ancora in corso, secondo quanto scrive la Dpa.

Il ritardo, dal 14 al 20 gennaio, non è il primo errore fatto dai funzionari cinesi a ogni livello nella valutazione della pandemia, nè il più lungo, considerando quanto fatto dai governi a livello globale, fermi per settimane se non mesi prima di muovere contro il coronavirus. Tuttavia, scrive l'Ap, la lentezza da parte parte del primo Paese colpito è maturata in una fase critica, proprio agli inizi dell'epidemia trasformatasi poi in pandemia. Il tentativo di Pechino di muoversi sul filo del rasoio, tra allerta al pubblico e necessità di evitare il panico, ha portato al contagio ormai di 2 milioni di persone e alla morte di oltre 126.000 persone. I sei giorni di ritardo sono comunque maturati dopo che per quasi due settimane il Center for Disease Control cinese non registrò alcun caso dai funzionari locali, secondo un bollettino interno. Tuttavia, dal 5 al 17 gennaio centinaia di persone si recarono in ospedale non solo a Wuhan, ma anche nel resto del Paese. Il 2 gennaio, invece, la tv nazionale riportò la punizione di 8 medici per la diffusione di «pettegolezzi»: erano stati i primi a intuire un collegamento tra la 'polmonite misteriosà e la Sars del 2003.


Oltre due milioni di casi nel mondo. I casi di 
coronavirus a livello mondiale hanno superato la soglia dei due milioni: è quanto emerge dal conteggio aggiornato del sito worldometers (Dadax), che partecipa al Progetto Real Time Statistics gestito da un team di ricercatori e sviluppatori internazionale. Nel complesso, i casi sono ora a quota 2.000.743, mentre il numero dei decessi è salito a 126.776 e quello delle persone guarite a 484.781.

Spagna: 523 vittime in 24 ore. Sono 523 le persone morte nelle ultime 24 ore in Spagna a causa del coronavirus. Lo annuncia il ministero della Sanità nel suo consueto briefing sull'andamento della pandemia, secondo quanto riporta El Pais. Si tratta di un leggero calo nel numero delle vittime che in totale arrivano a 18.759, mentre i contagi aumentano del 3% con 177.633 casi.


Belgio: 2.454 nuovi casi e 283 ulteriori vittime. In Belgio si sono registrati 2.454 nuove infezioni da coronavirus e 283 morti nelle ultime 24 ore. Il dato reso noto dalle autorità risente del maggior numero di tamponi effettuati, soprattutto nelle case di riposo. In totale il paese ha raggiunto 33.573 morti e 4440 decessi per il covid-19.
 




Trump
Donald Trump ha annunciato nel briefing quotidiano alla Casa Bianca sul coronavirus che oggi svelerà le «direttive» per «riaprire» l'economia americana. «Riapriremo alcuni Stati prima di altri e penso che alcuni Stati possano davvero riaprire prima del primo maggio», ha proseguito, riferendosi alla scadenza delle linee guida per il distanziamento sociale.

«I dati suggeriscono che la nazione ha superato il picco dei casi di coronavirus».

Gli assegni che gli americani riceveranno nell'ambito del piano di aiuti da 2.200 miliardi di dollari saranno firmati Donald Trump. Il Dipartimento del Tesoro americano ha infatti ordinato che il nome del presidente fosse stampato sugli assegni che l'agenzia delle Entrate americane si sta affrettando a spedire. La direttiva causerà alcuni giorni di ritardo per l'invio.
Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali la «decisione senza precedenti» è stata formalizzata lunedì: sarà la prima volta che la firma di un presidente appare su assegni dell'Agenzia delle Entrate.


Trump sospende i fondi all'Oms: suoi errori costati vite. Donald Trump sospende i finanziamenti americani all'Organizzazione Mondiale della Sanità fino a quando gli Stati Uniti non avranno completato il loro attento esame su come l'organizzazione ha gestito il coronavirus. Non è comunque chiaro quando i pagamenti americani all'Oms saranno sospesi o quanta autorità Trump abbia esattamente per sospenderli, visto che sono autorizzati dal Congresso.

«Hanno fatto un orribile, tragico errore» nella gestione della pandemia di coronavirus «o forse sapevano cosa stava succedendo»: Donald Trump rilancia il suo attacco contro l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dopo aver sospeso i finanziamenti in attesa dall'esito dell'inchiesta Usa sulla risposta dell'agenzia Onu al coronavirus. «Hanno trattato gli Usa molto male a favore della Cina», ha aggiunto.

Immediata la reazione dei democratici, che criticano il presidente per voler scaricare i suoi fallimenti sull'Oms. «Nel mezzo di una pandemia globale Trump vuole fermare i finanziamenti all'organizzazione incaricata di combattere le pandemie», attacca il Democratic National Committee. La decisione di Trump, nell'aria da giorni, arriva mentre proprio lo stesso presidente è sommerso dalla critiche per la sua gestione dell'emergenza e soprattutto per i suoi ritardi. Critiche alle quali il presidente americano risponde prendendo di mira l'Oms e «i suoi errori che sono costati molte vite umane. Ha fallito nei suoi compiti di base e deve essere ritenuta responsabile», tuona Trump dal giardino delle Rose della Casa Bianca intervenendo al briefing della task force contro il coronavirus. Un briefing monopolizzato dal presidente, il primo durante il quale nessuno degli esperti sanitari ha preso la parola.

«L'epidemia poteva essere contenuta alla sua origine con pochi morti. Si sarebbero salvate migliaia di vite e si sarebbero evitati danni economici», attacca il presidente Usa riferendosi agli errori dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, definita filo cinese tanto da accettare passivamente i dati forniti da Pechino. «Ha gestito male e insabbiato» la diffusione del coronavirus, prosegue Trump. «Una delle decisioni più pericolose e costose dell'Oms è stata la sua opposizione alle restrizioni ai viaggi dalla Cina e da altri Paesi», dice il tycoon che da tempo rivendica la sua decisione di chiudere i confini come decisiva nella lotta al coronavirus.


Russia:
«Stop ai fondi Oms mostra egoismo Usa». La decisione degli Stati Uniti di sospendere i finanziamenti all'Organizzazione Mondiale della Sanità è un segno dell'approccio egoistico di Washington nella lotta contro il coronavirus. Lo ha dichiarato alla Tass il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov. «Consideriamo molto allarmante la dichiarazione di Washington di ieri sulla sospensione dei finanziamenti all'Oms», ha detto. «Questo è il segno di un approccio egoista delle autorità statunitensi a ciò che sta accadendo nel mondo nel pieno della pandemia».

La decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di sospendere i finanziamenti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha rincarato la dose la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, si spiega con la ricerca di mitici colpevoli della pandemia di coronavirus. «I politici americani cercano sempre di trovare un colpevole. Per quanto riguarda la pandemia, si tratta della Cina e dell'Oms. Per quanto riguarda la sconfitta di Clinton, è la Russia. E lo è Putin di persona per quanto riguarda i problemi della medicina americana. L'importante è trovare una mitica 'provetta' e presentarla al mondo come prova della colpa altrui e della propria impeccabilità», ha detto mercoledì a Interfax Zakharova. Trump ha detto che sospenderà il finanziamento dell'OMS fino a quando Washington non studierà il modo in cui l'organizzazione ha reagito alla pandemia di Covid-19.

Cina: Usa rispettino i loro obblighi su Oms. La Cina invita gli Stati Uniti «ad adempiere ai loro doveri» verso l'Organizzazione mondiale della sanità, dopo l'annuncio del presidente Donald Trump sul blocco del trasferimento dei fondi con l'accusa di non aver operato al meglio per fermare la pandemia del coronavirus. «Bloccando i fondi all'Oms, gli Usa mineranno la capacità d'azione dell'Oms e la cooperazione globale nella lotta al Covid-19. Tutti i Paesi, inclusi gli Usa, ne saranno di conseguenza colpiti», ha detto in conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian.

 
 
 
 


Guteress (Onu): «Ora non è il momento di tagliare i fondi all'Oms». Ora «non è il momento» di ridurre le risorse per l'Organizzazione mondiale per la Sanità. Così il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha replicato all'annuncio di Donald Trump della sospensione del versamento degli fondi Usa all'Oms. In una dichiarazione, Guterres ha sottolineato che ci troviamo a fronteggiare una crisi, quella del coronavirus, «senza precedenti che richiede una risposta senza precedenti». «Ovviamente, in queste condizioni, è possibile che gli stessi fatti abbiamo letture diverse da diverse entità - prosegue la dichiarazione - quando finalmente avremo voltato la pagina di questa epidemia, ci sarà il tempo per guardarsi indietro e capire come questa malattia sia emersa e come abbia diffuso la sua devastazione così velocemente in tutto il mondo e come tutti hanno reagito alla crisi». «La lezione appresa sarà essenziale per affrontare in modo efficace simili sfide che potranno emergere in futuro - ha concluso il capo dell'Onu - ma ora non è il momento. Come non è anche il momento di ridurre le risorse per le operazioni dell'Oms o di altre organizzazioni umanitarie che stanno combattendo il virus».

Cina: 46 nuovi casi e un decesso nell'Hubei. La Cina ha avuto martedì 46 nuovi casi di infezioni da Covid-19, di cui 36 importati e 10 interni, relativi alle province di Heilongjiang (8) e Guangdong (2). La Commissione sanitaria nazionale (Nhc), negli aggiornamenti quotidiani, ha segnalato anche un nuovo decesso nell'Hubei, la provincia epicentro della pandemia, per un totale di 3.342. I casi importati sono saliti a 1.500 unità, di cui 596 risoltisi con la dimissione dagli ospedali dopo la guarizione e 904 ancora in cura, mentre sono 45 pazienti in gravi condizioni. Il totale delle infezioni si è portato a 82.295 unità, mentre il tasso di guarigione è salito al 94,5% grazie alle 77.816 persone che hanno superato il virus. Gli asintomatici accertati ieri sono stati 57, di cui tre importati: il totale è salito a 1.023, di cui 228 provenienti dall'estero, e tutti restano ancora sotto stretta osservazione medica.

Russia: 3.388 nuovi casi, trend in ascesa. Il totale sfiora 25.000 contagi. I casi di coronavirus in Russia sono aumentati di 3.388 unità nel corso delle ultime 24 ore arrivando a toccare quota 24.490. Lo fa sapere la task force nazionale contro l'epidemia nel suo bollettino quotidiano, citato dalla Tass. I casi confermati a Mosca sono saliti a 14.776. I morti sono arrivati a 198, ovvero più 28 in un giorno solo. Il trend si conferma dunque in ascesa.

Germania: quasi 3.500 vittime e 132.210 casi. Sono 132.210 i casi di contagio da coronavirus in Germania, stando ai dati divulgati dalla Johns Hopkins University. Il bilancio delle vittime è salito a 3.495, mentre 72.600 sono i pazienti guariti. Il Robert Koch Institut, istituto di riferimento tedesco nella gestione del Covid-19, segnala invece 127.584 contagi (+2.486 rispetto al giorno precedente) e 3.254 vittime (dati aggiornati alla mezzanotte di oggi).


Corea del Sud: altri 27 casi e decessi. La Corea del Sud ha registrato 27 nuovi casi di Covid-19, confermando gli stessi numeri di lunedì: con i 25 di domenica, i contagi sono sotto quota 30 da 3 giorni di fila, ha rilevato il Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), secondo cui ci sono altri 3 decessi, a 225. Le infezioni totali si sono portate a 10.591, a fronte di 7.616 guarigioni. Le autorità sanitarie hanno messo in guardia dai rischi legati ai focolai, anche piccoli, rilevabili nelle chiese e negli ospedali. Quanto ai contagi di ritorno, i casi accertati ieri sono stati quattro, tutti accertati agli ingressi di frontiera, facendo salire il totale a 955. Per abbattere le infezioni, il governo di Seul ha deciso di varare rigide misure di distanziamento sociale della durata di 14 giorni, estese di altre due settimane fino al 19 aprile. Nel frattempo, i test effettuati sul contagio sono saliti a 534.552 unità.

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