Corea del Nord, un consigliere: «Kim Jong-un è in coma. A capo la sorella»

Corea del Nord, un consigliere: «Kim Jong-un è in coma. A capo la sorella»
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Lunedì 24 Agosto 2020, 06:57

Il dittatore nordcoreano Kim Jong-un sarebbe in coma. Voci in tale senso si rincorrono sulla stampa della Corea del Sud. Che citano Chang Song-min, ufficiale di Seul e stretto collaboratore dell'ex presidente sudcoreano Kim Dae-jung. «Ritengo sia in coma, ma non è morto», afferma Chang Song-min secondo quanto riportato da The Korea Herald' e dal Mirror'.

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Sarebbe in corso il passaggio di consegne per la successione alla sorella Kim Yo-jong, 32 anni. «Non è stata creata una struttura completa per la successione, quindi Kim Yo-jong viene portata alla ribalta perché il vuoto di potere non può durare a lungo» spiega la stessa fonte.

Pochi giorni fa, sempre fonti sudcoreane, avevano rivelato che il dittatore del Nordcorea aveva dato lincarico alla sorella di dirigere «gli affari generali dello stato». Secondo il National Intelligence Service, l'agenzia di spionaggio della Corea del Sud, la signora Kim avrebbe ora in pratica la responsabilità della politica di Pyongyang nei confronti di Stati Uniti e Corea del Sud, divenendo così «de facto numero due» del regime.
Non c'è comunque alcuna conferma del peggioramento dello stato di salute del leader nordcoreano, il quale appena giovedì scorso, secondo le tv nazionali che ne hanno diffuso anche le immagini, ha presieduto una riunione di governo. Sulla veridicità di quelle immagini però fuori dal paese restano molti dubbi.
 



Voci sullo stato di salute precario di Kim Jong-un si rincorrono da tempo. Ad un certo punto si era vociferato che avesse anche contratto il Covid, notizia poi smentita. Ad aprile scorso alcune testate online e canali tv giapponesi lanciarono la notizia della sua morte. Il settimanale giapponese Shukan Gendai, scrisse che il leader si trovava in «stato vegetativo, attaccato a un respiratore in seguito a un intervento chirurgico per l'inserimento di uno stent coronarico andato male». Ma il primo maggio scorso il leader è riapparso in pubblico, in occasione dell'inaugurazione di una fabbrica di fertilizzanti.

L'ASCESA
Kim Jong-un guida la nazione dal 2011, dalla morte del padre Kim Jong-il. Ha studiato per un certo periodo in Svizzera, in una scuola internazionale di lingua inglese vicino a Berna, per poi rientrare, all'età di diciotto anni a Pyongyang dove frequenta l' accademia militare. Nel 2007 viene indicato erede alla guida del Paese. Ha due fratelli più grandi che presto cadranno in disgrazia. Il primo, Kim Jong-nam, sarebbe stato bocciato alla successione dopo che si è scoperto che aveva tentato l'ingresso in Giappone con un passaporto falso. Il secondo, Kim Jong-nam, nel febbraio 2016 verrà ucciso all'interno dell'aeroporto di Kuala Lumpur, con del gas nervino.

Kim Jong-un, sin dalle prime apparizioni pubbliche come leader, si caratterizza per il suo forte carattere. E man mano occupa tutti i posti più rilevanti nella gerarchia del Paese. Dal 2012 in poi Kim Jong-un è stato nominato comandante supremo dell'esercito, maresciallo, primo segretario del Partito dei Lavoratori, presidente. Le sue posizioni hanno spesso oscillato tra aperture all'Occidente e prove di forze sul nucleare, con test e lanci di missili che hanno provocato non poche tensioni con gli altri leader mondiali. Ad aprile 2018 la svolta con l'annuncio dello stop ai lanci di missili balistici intercontinentali e la chiusura del sito di Punggye-ri.
 

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