Cop26 archiviata (a ribasso), i timori degli attivisti dei diritti umani per il vertice del 2022 in Egitto

Cop26 archiviata (a ribasso), i timori degli attivisti dei diritti umani per il vertice del 2022 in Egitto
di Franca Giansoldati
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Domenica 21 Novembre 2021, 11:38

Archiviata sotto le aspettative e a ribasso la Cop26 di Glasgow, ora cresce la preoccupazione per la scelta di ospitare in Egitto il prossimo summit sul clima, l'anno prossimo. Continuano a crescere le ong e gli attivisti per i diritti umani che hanno espresso perplessità per questa proposta visto che in Egitto vi sono palesi pressioni e controlli delle autorità sui movimenti di protesta nella società civile. 

Il vertice di Glasgow appena concluso ha incassato progressi sul taglio delle emissioni di gas serra anche se gli obiettivi nazionali di carbonio stabiliti sono al di sotto del dimezzamento delle emissioni necessarie per mantenere la temperatura terrestre entro un grado e mezzo dei livelli pre-industriali.

Proprio in Egitto, l'anno prossimo, i 200 paesi si sono dati appuntamento per rivedere i loro obiettivi. 

Da quando è salito al potere con un colpo di stato militare nel 2013, il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi il dissenso nel paese è stato messo fuori legge. Arresti, violazioni, sparizioni. E' stimato da organizzazioni umanitarie (per esempio Amnesty) che vi siano oltre 60 mila prigionieri politici. Il dissenso viene punito con l'incarcerazione. 

«Data la situazione del paese penso che ci siano presupposti per preoccuparsi della prossima conferenza», ha detto al Guardian Timothy Kaldas del Tahrir Institute for Middle East Policy, un thinktank di Washington. «Le proteste sono state di fatto messe fuori legge, mentre molte persone sono state imprigionate per aver protestato senza il permesso del governo, che non viene quasi mai concesso».

Di diversa opinione però Bernice Lee, del think thank Chatham House: «Dobbiamo concentrarci sul fatto che questo è un evento globale che si svolge non solo in Egitto, ma in Africa, e dobbiamo vederlo come un'opportunità per coinvolgere diversi stakeholder africani sul clima, in quanto molte delle promesse fatte a Glasgow saranno giocate nelle regioni dei paesi in via di sviluppo come l'Africa». 

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