Convention repubblicana, Trump junior: «Gli Stati Uniti non sono razzisti, poliziotti eroi, non consegnate il paese alla sinistra radicale»

Convention rep, Trump junior: «Gli Stati Uniti non sono razzisti, poliziotti eroi, non consegnate il paese alla sinistra radicale»
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Martedì 25 Agosto 2020, 07:07 - Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 19:38

«Solo Trump può salvare l'America, con Biden si andrebbe al disastro». Il messaggio nella prima nottata della convention repubblicana è chiaro, ancora di più dopo che  la scena se la prende lo stesso presidente collegato dalla Casa Bianca. Da Nikki Haley e Donald Trump Junior, le stelle della serata, ai controversi coniugi che puntarono le armi contro i manifestanti di Black Lives Matter, il leit motiv è uno solo: l'amministrazione di Joe Biden e Kamala Harris sarebbe un disastro per il Paese che finirebbe in mano alla sinistra più radicale.

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Le elezioni Usa


«L'America non è razzista, questa è una bugia dei democratici», ha affermato l'ex ambasciatrice Usa all'Onu, astro nascente del partito che in molti vedono in futuro candidata alla Casa Bianca. Haley, di origini Sikh, non ha dubbi: «Donald Trump merita altri quattro anni perchè mette sempre l'America First. Ha fatto quello che Barack Obama e Joe Biden si sono rifiutati sempre di fare con Corea, Iran, Israele, Cina e Isis. E l'amministrazione Biden-Harris sarebbe molto peggio di quella Obama-Biden».

Ancora più duro l'affondo del primogenito del tycoon, per molti l'erede politico insieme alla sorella Ivanka del tycoon. «Bisogna combattere il razzismo, ma i poliziotti sono degli eroi», ha affermato a poche ore dal nuovo video shock in cui alcuni agenti in Wisconsin sparano una miriade di colpi alla schiena di un afroamericano, ora in fin di vita. Un episodio che ha scatenato violenze e costretto le autorità al coprifuoco. «Dobbiamo imparare dal passato, non cancellarlo», ha aggiunto il figlio del presidente, il cui intervento è stato il più acceso e duro insieme a quello della fidanzata Kimberly Guilfoyle, ex di Fox secondo cui il ticket Biden-Harris è pericoloso per l'America. «I democratici proteggono i criminali dai cittadini onesti e cercano di annientare le periferie favorendo la costruzione di abitazioni popolari», hanno invece accusato Mark e Patricia McCloskey, la coppia marito e moglie che davanti alla loro mansion di Saint Louis, in Missouri, puntò una pistola e un fucile contro i manifestanti che sfilavano pacificamente per la morte di George Floyd.

«Non importa dove vivete, la vostra famiglia non sarà al sicuro in un'America governata dai democratici radicali», hanno affermato i due.

Infine il presidente che dopo aver definito «pazzo» Joe Biden su Twitter, accusandolo di voler chiudere di nuovo il Paese per la pandemia, ha fatto due apparizioni a sorpresa durante la convention: una con i medici ed infermieri in prima linea contro il coronavirus e una con gli ostaggi americani liberati. Grande attesa per la seconda serata della convention, la notte della first lady Melania.
 

Nikki Haley


L'America «non è un Paese razzista». Lo ha rivendicato sul palco della convention repubblicana, Nikki Haley, la repubblicana, ex ambasciatrice all'Onu di Donald Trump, che è considerata una potenziale candidata alla Casa Bianca per il 2024. Portando come esempio di «speranza» la storia della sua famiglia arrivata dall'India, Haley, che è stata la prima governatrice non bianca della South Carolina, ha detto che «per la maggioranza dei democratici, ora è di moda dire che l'America è razzista, è una bugia». «Questa è una cosa personale per me che sono una figlia orgogliosa di immigrati indiani», ha continuato raccontando come i suoi genitori si siano fatti strada «nonostante discriminazioni e difficoltà» in una piccola cittadina del Sud. «L'America ha una storia che è un work in progress - ha continuato - ora è il momento di costruire su questo progresso e rendere l'America ancora più libera, giusta e migliore per tutti». 

Haley, comunque, ha usato toni molto più moderati di quelli di Trump e dei suoi fedelissimi, e per esempio nel suo discorso ha ricordato che quando era governatrice ha deciso di togliere la bandiera confederata, perché «simbolo divisivo», dalla sede del governo dopo una strage compiuta da un suprematista bianco in una chiesa afroamericana di Charleston. Fu fatto in «modo pacifico e rispettoso», ha aggiunto affermando che «quello che è successo di deve dare speranza, l'America non è perfetta, ma sono perfetti i principi che abbiamo cari. Se c'è una cosa che ho imparato è che, anche nel nostro giorno peggiore, siamo benedetti per il fatto di vivere in America».

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