Osservata dal telescopio Hubble la più grande cometa mai conosciuta. Nasa: «Viaggia verso la Terra da oltre un milione di anni»

La cometa nel 2031 raggiungerà il punto di massimo avvicinamento al Sole

Rilevata dal telscopio Hubble la più grande cometa mai conosciuta. Nasa: «Viaggia verso la terra da oltre un milione di anni»
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Giovedì 14 Aprile 2022, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 10:42

Ha un diametro di circa 135 chilometri e una massa stimata pari a 500.000 miliardi di tonnellate, il più grande nucleo di cometa mai visto finora: nero come il carbone, è il nucleo dell'enorme cometa Bernardinelli-Bernstein (C/2014 UN271), riconosciuta ufficialmente la scorsa estate e ora in cammino verso il Sole. La conferma arriva dalle osservazioni del telescopio spaziale Hubble di Nasa e Agenzia spaziale europea (Esa), pubblicate su The Astrophysical Journal Letters.

Massima vicinanza al Sole nel 2031

La cometa Bernardinelli-Bernstein (che nel 2031 raggiungerà il punto di massimo avvicinamento al Sole restando comunque lontanissima dalla Terra, oltre l'orbita di Saturno) ha un nucleo che è circa 50 volte più grande rispetto a quello della maggior parte delle comete note, mentre la sua massa è 100.000 volte maggiore rispetto a quella di una tipica cometa più vicina al Sole.

Crediti: NASA, ESA, Man-To Hui (Università della scienza e della tecnologia di Macao), David Jewitt (UCLA); Elaborazione immagini: Alyssa Pagan (STScI)

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Verso il Sole da oltre un milione di anni

«La cometa cade verso il Sole da oltre 1 milione di anni», rivela la Nasa. Proviene dall'ipotetico terreno di nidificazione di trilioni di comete, chiamato Nube di Oort. Si pensa che la nuvola diffusa abbia un bordo interno compreso tra 2.000 e 5.000 volte la distanza tra il Sole e la Terra. Il suo bordo esterno potrebbe estendersi per almeno un quarto della distanza fino alla distanza delle stelle più vicine al nostro Sole, il sistema Alpha Centauri.

«Questo è un oggetto straordinario, considerato quanto è attivo pur essendo così lontano dal Sole», afferma il primo autore dello studio Man-To Hui, che ha conseguito il dottorato all'Università della California a Los Angeles (Ucla) e ora lavora alla Macau University of Science and Technology di Macao. «Pensavamo che la cometa potesse essere piuttosto grande, ma avevamo bisogno dei migliori dati per confermarlo».

Crediti: Illustrazione: NASA, ESA, Zena Levy (STScI)

I ricercatori hanno così pensato di usare Hubble per scattare cinque immagini della cometa, lo scorso 8 gennaio: hanno poi affinato la loro analisi con le osservazioni radio del telescopio Alma dell'Osservatorio europeo meridionale (Eso) in Cile.

La difficoltà nel misurare il nucleo della cometa è tutta nel riuscire a distinguerlo dalla polverosa chioma che lo circonda. I ricercatori ci sono riusciti grazie a un modello al computer che ha permesso di sottrarre la chioma della cometa rivelando il bagliore puntiforme del nucleo.

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