Cina, caccia su Taiwan e lancio di missili Icbm coreani: l'avvertimento dopo le parole di Biden

La Corea del Nord ha lanciato tre missili balistici in direzione del Mar del Giappone

Cina, caccia su Taiwan e lancio di missili Icbm coreani: l'avvertimento dopo le parole di Biden
di Gianluca De Rossi
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Mercoledì 25 Maggio 2022, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 06:41

La Cina manda un segnale forte agli Usa dopo le parole del presidente Joe Biden su Taiwan. A quel discorso del numero uno della Casa Bianca sull'intervento Usa a difesa dell'isola in caso di attacco cinese, Pechino ha risposto inviando i propri aerei bombardieri a capacità nucleare, insieme ai caccia russi, su Taiwan per delle manovre aeree congiunte. E la Corea del Nord non è stata di certo a guardare, lanciando tre missili balistici, e si teme anche del tipo intercontinentale Icbm, dall'area di Sunan, a Pyongyang, in direzione del Mar del Giappone, a poche ore dalla conclusione della visita di Joe Biden in Asia, la prima da presidente Usa. 

Cina, manovre militari vicino a Taiwan

La Cina ha organizzato pattuglie di «prontezza al combattimento tra più servizi» ed «esercitazioni di combattimento reali» nel mare e nello spazio aereo attorno a Taiwan in risposta alle «recenti attività di collusione tra Stati Uniti e Taiwan».

Il portavoce del Comando orientale dell'Esercito popolare di liberazione (Pla), Shi Yi, in una nota, ha attaccato le parole del presidente Joe Biden sull'intervento Usa a difesa dell'isola in caso di attacco cinese (poi corrette), dicendo che «è ipocrita e futile che gli Usa dicano una cosa e ne facciano un'altra su Taiwan, e spesso incoraggino le forze dell'indipendenza di Taiwan».

ll Comando orientale ha voluto inviare «un severo avvertimento sulle recenti attività collusive dei secessionisti di Taiwan e degli Stati Uniti», ha aggiunto il portavoce, secondo cui i soldati «sono determinati e in grado di contrastare qualsiasi interferenza esterna e tentativi di forze separatiste dell'indipendenza di Taiwan».

L'obiettivo prioritario è «di salvaguardare con determinazione la sovranità e la sicurezza nazionale, nonché la pace e la stabilità regionali», ha concluso Shi.

Corea del Nord, lanciati 3 missili: «Uno potrebbe essere intercontinentale (Icbm)»

La Corea del Nord ha lanciato nelle scorse ore tre missili balistici in direzione del Mar del Giappone. Due sarebbero missili balistici a corto raggio mentre riguardo al primo lancio, secondo i militari sudcoreani, potrebbe essersi trattato di un missile balistico intercontinentale (Icbm) che ha percorso una traiettoria di 360 chilometri a un'altitudine di 540 chilometri.

I missili Icbm hanno un raggio d'azione superiore a 5.000 chilometri e non è chiaro, evidenzia l'agenzia Dpa, se la Corea del Nord abbia deciso di contenere deliberatamente la traiettoria percorsa.

Secondo i militari sudcoreani, i missili sono stati lanciati intorno alle 6 ora locale, alle 6.37 e alle 6.42, in quella che viene considerata la 17esima dimostrazione di forza da parte della Corea del Nord dall'inizio dell'anno e che è stata confermata anche dal ministero della Difesa del Giappone.

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Cina, Russia e Corea del Nord sfidano Biden

Sei bombardieri strategici cinesi e russi hanno condotto manovre congiunte sulle acque vicino al Giappone in quella che il ministro della Difesa nipponico Nobuo Kishi ha definito «un atto dimostrativo» contro il vertice del Quad tenutosi a Tokyo.

Mentre i leader i leader di Giappone, Stati Uniti, Australia e India condannavano qualsiasi cambio di status quo nell'Indo-Pacifico con l'uso della forza (come per Taiwan) e il presidente Joe Biden parlava ai partner asiatici della guerra in Ucraina causata da Mosca come «di un problema globale», Cina e Russia, i due «partner senza limiti», hanno fatto volare i loro jet sul mar del Giappone, sul mar Cinese orientale e sul Pacifico in una prova di forza e di capacità interoperativa portata avanti dalla mattina al pomeriggio.

Esercitazione militare

L'esercitazione militare «vicino alla nostra nazione durante l'incontro dei leader dei quattro Paesi doveva essere una risposta» contro il Giappone, ha aggiunto Kishi, ma «non possiamo ignorare» l'atto perché la Cina ha fatto una mossa congiunta con «la Russia, Paese aggressore, in una fase in cui la comunità internazionale ha risposto all'attacco russo all'Ucraina».

Il vertice Quad

Nel vertice Quad, i premier nipponico Kishida, indiano Modi e australiano Albanese, e il presidente Usa Biden hanno affermato «il coordinamento per promuovere un Indo-Pacifico libero e aperto», a favore di una visione di contrasto al crescente peso della Cina che, dopo l'invasione russa dell'Ucraina, potrebbe essere incoraggiata a mosse assertive su Taiwan, centro cruciale per la produzione mondiale dei microprocessori, e altri punti di crisi nella regione. I leader del quartetto si sono trattenuti, nella dichiarazione finale, dalla condanna unanime della Russia e dalla chiamata in causa di Pechino sull'isola che considera parte del suo territorio da riunificare anche con la forza, se necessario.

La Cina ha tuonato contro i commenti del presidente americano che lunedì aveva detto che gli Usa sarebbero intervenuti militarmente a difesa di Taiwan se attaccata. Biden, ha poi precisato che la linea americana non è cambiata, ma da Pechino è arrivato un altro durissimo monito. «Vorrei ricordare agli Usa che non c'è forza al mondo, compresi gli Usa, che possa fermare il popolo cinese dalla completa riunificazione nazionale. Non c'è forza al mondo, compresi gli Usa, che possa salvare il destino delle forze indipendentiste di Taiwan dal fallimento», ha detto il portavoce del ministero Esteri cinese Wang Wenbin. Che ha lanciato un pesante avvertimento: «Consigliamo agli Usa di ascoltare una famosa vecchia canzone cinese. Canta: quando arriva un amico, c'è del buon vino. Se arriva lo sciacallo, c'è un fucile per salutarlo».

Terrorismo

I leader del Quad hanno citato la denuclearizzazione della penisola coreana, la crisi in Myanmar e il terrorismo tra i grandi temi regionali, insieme alle turbolenze nel mar Cinese meridionale e orientale nella nota finale. Pur non essendo una alleanza formale, il Quad è una spina nel fianco per Pechino, che la considera «una piccola cerchia» che punta all'egemonia regionale come una 'Nato del Pacifico'.

I quattro leader si sono impegnati a investire oltre 50 miliardi di dollari in assistenza alle infrastrutture nei prossimi cinque anni, svelando un'iniziativa marittima per aiutare i Paesi della regione a monitorare le attività di pesca illegale (e altro) al largo delle loro coste. Intanto, dal 26 maggio al 4 giugno, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi sarà in visita in otto Paesi regionali, di cui 7 del Pacifico meridionale, a partire dalle Isole Salomone, con cui Pechino ha stretto ad aprile un accordo sulla sicurezza che ha allarmato Usa e Australia per la possibilità che il Dragone costruisca basi militari a soli duemila chilometri dalle coste di Canberra. Biden torna negli Usa dopo il suo primo viaggio in Asia, sapendo di aver rafforzato i legami con gli alleati storici Corea del Sud e Giappone, e che la competizione per il controllo dell'Indo-Pacifico sarà aspra e lunga.

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