Hong Kong, Cina vara legge sulla sicurezza nazionale. «Libertà limitate». Proteste Ue e Usa

Hong Kong, Cina vara legge sulla sicurezza nazionale. «Libertà limitate». Proteste Ue e Usa
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Martedì 30 Giugno 2020, 11:17 - Ultimo aggiornamento: 15:55

La Cina approva la legge sulla sicurezza nazionale tarata per Hong Kong: lo riportano i media dell'ex colonia britannica, riferendo i lavori del Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo, ramo legislativo del parlamento di Pechino. Il voto, secondo Cable Tv, è maturato all'unanimità. La mossa, che ha causato la dura opposizione di Usa, Ue e Gran Bretagna, è vista come una stretta all'ampia autonomia di Hong Kong prevista al momento del passaggio della città dalla sovranità di Londra a quella di Pechino. 

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Lite con gli Usa. La Cina «non si farà intimidire dai tentativi degli Usa di fermare l'avanzamento della legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong». Il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian, commentando l'annuncio del segretario di Stato Mike Pompeo sullo stop all'export di materiale bellico verso l'ex colonia britannica, ha anche aggiunto che Pechino «prenderà tutte le necessarie contromisure alle mosse Usa. La Cina è fortemente determinata a difendere la sua siscurezza nazionale, la sua sovranità e il suo sviluppo».

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 La Cina ha affermato che la nuova legge prenderà di mira solo un piccolo gruppo di persone, avendo lo scopo di colpire separatismo, sovversione, terrorismo e interferenze straniere e puntando a riportare l'ordine a Hong Kong dopo un anno di aspri e violenti scontri. Per i critici, invece, la mossa di Pechino, decisa scavalcando in pieno il parlamentino locale, darà un forte colpo alla città sia per lo status di hub finanziario sia sul fronte delle libertà politiche e di espressione. Nel pomeriggio, l'agenzia ufficiale Xinhua dovrebbe fornire il testo della legge di cui sono circolate finora solo scarne anticipazioni. Nella conferenza stampa settimanale prima della riunione di gabinetto, la governatrice Carrie Lam ha affermato di ritenere «non appropriato in questo momento commentare qualsiasi tema legato alla legge sulla sicurezza nazionale». Le ipotesi di sanzioni, soprattutto Usa, «non ci spaventano», ha aggiunto: il Dipartimento del Commercio americano ha congelato lo speciale status vantato nei rapporti bilaterali da Hong Kong. 

La Cina «non ha paura» delle «minacce» e delle «intimidazioni» degli Stati Uniti e i tentativi di bloccare la contestata legge sulla «sicurezza nazionale» a Hong Kong sono destinati al «fallimento». È quanto afferma il ministero degli Esteri di Pechino. La Cina, come riporta il Global Times, promette l'adozione delle «necessarie contromisure» a tutela dei suoi interessi nazionali. 

«Le minacce del Partito comunista cinese di limitare i visti per i cittadini degli Stati Uniti sono l'ultimo esempio del rifiuto di Pechino di accettare le sue responsabilità per non aver rispettato il suo impegno con la popolazione di Hong Kong». Così in un tweet il segretario di Stato Usa Mike Pompeo, che promette «azioni in risposta» dopo che ieri il ministero degli Esteri di Pechino ha fatto sapere come «alla luce delle azioni sbagliate degli Stati Uniti», la Cina abbia «deciso di imporre restrizioni ai visti per i funzionari americani che si sono comportati egregiamente sulle questioni relative a Hong Kong». «Non ci scoraggeremo dall'adottare provvedimenti in risposta», aggiunge Pompeo. Nei giorni scorsi il Senato Usa ha approvato il cosiddetto Hong Kong Autonomy Act, che autorizza sanzioni contro soggetti o aziende che sostengono le mosse di Pechino su Hong Kong, considerate una minaccia per l'autonomia dell'ex colonia britannica  


«Questa legge rischia di minare seriamente l'alto livello di autonomia di Hong Kong e l'indipendenza del potere giudiziario.

La Ue deplora questa decisione»: così il presidente del Consiglio Ue Charles Michel durante la conferenza stampa al termine del summit Ue-Corea del Sud. 

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