I funzionari cinesi avrebbero fatto "poco" in termini di indagini epidemiologiche sulle origini della pandemia di Covid-19 a Wuhan nei primi otto mesi dopo lo scoppio. E' quanto emerge da un documento interno dell'Organizzazione Mondiale della Sanità diffuso dal Guardian. Il riepilogo del rapporto interno dell'Oms, datato 10 agosto 2020, afferma anche che il team che ha incontrato le controparti cinesi come parte di una missione per aiutare a trovare le origini del virus ha ricevuto poche informazioni in quel momento e non ha ricevuto alcun documento scritto.
China did 'little' to hunt for the origins of coronavirus in the first EIGHT months of the outbreak, leaked WHO document reveals https://t.co/OhImpPqwpw
— Daily Mail Online (@MailOnline) February 23, 2021
Il rapporto della scorsa estate, scritto dunque quando i tassi di infezione globale avevano raggiunto i 20 milioni, fornisce nuove informazioni su come gli scienziati dell'Oms sarebbero stati ostacolati nei loro primi sforzi per studiare l'epidemia in Cina.
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Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ha anche invitato la Cina a rendere pubblici i suoi dati sin dai primi giorni dell'epidemia e a tutti i paesi, compresa la Cina, a partecipare a un processo "trasparente e robusto" per prevenire e rispondere alle emergenze sanitarie.
Il dossier di due pagine è un riassunto del viaggio in Cina sostenuto dal responsabile del programma e leader della missione dell'Oms Peter Ben Embarek tra il 10 luglio e il 3 agosto 2020, che è stato presentato come una missione anticipata dell'Oms proprio per studiare il virus Covid-19 e per revisionare il “lavoro svolto finora sull'origine del virus”. Nella sua sintesi, il rapporto di viaggio racconta che la missione è iniziata con una quarantena di due settimane seguita da 10 giorni di incontri faccia a faccia con i ministeri competenti, tra cui la commissione sanitaria nazionale, l'amministrazione statale per la regolamentazione del mercato, il ministero dell'agricoltura e affari rurali e altre agenzie tra cui l'Istituto di virologia di Wuhan.
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«A seguito di ampie discussioni e presentazioni da parte delle controparti cinesi, sembra che poco sia stato fatto in termini di indagini epidemiologiche intorno a Wuhan dal gennaio 2020. I dati presentati oralmente hanno fornito alcuni dettagli in più rispetto a quanto presentato alle riunioni del comitato di emergenza nel gennaio 2020. Non sono state fatte presentazioni PowerPoint e non sono stati condivisi documenti», afferma il rapporto. Un portavoce dell'Oms ha rifiutato di commentare i "documenti interni" e anche l'ambasciata cinese a Washington non ha risposto a una richiesta di commento.
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