La Cina costruisce la coalizione anti-Usa “GSI”. Xi ai partner: «È il momento di unirsi»

Xi ha parlato ai ministri degli Esteri del Brics: «Rafforzare la fiducia nella politica reciproca e la cooperazione per la sicurezza»

La Cina costruisce la coalizione anti-Usa GSI . Xi ai partner: «È il momento di unirsi»
4 Minuti di Lettura
Venerdì 27 Maggio 2022, 16:23 - Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 06:56

La Cina ha preso molto seriamente le minacce del presidente Usa Joe Biden («Se proveranno a prendere Taiwan con la forza, reagiremo», ha detto). E dopo aver fatto volare i bombardieri nucleari, insieme a quelli russi, sul Mar del Giappone, Pechino sta promuovendo la Global Security Initiative (GSI), una proposta per un ordine di sicurezza alternativo. Presentata dal presidente Xi Jinping ad aprile, l'iniziativa è una raccolta di principi politici come la non interferenza e il rancore contro l'egemonismo statunitense, scrive il "Financial Times". E adesso la Cina sta cercando di allargare il cerchio degli alleati, per creare un nuovo movimento anti-Washington.

Il GSI per sfidare gli Usa

La Cina è una delle potenze mondiali più avanzate al mondo, ma è ancora diversi anni dietro agli Stati Uniti.

Per questo motivo Xi Jinping ha avviato una sorta di "recruiting" per aumentare la potenza di fuoco in grado di ribaltare l'ordine mondiale. In un video discorso ai ministri degli Esteri del raggruppamento Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) inviato lo scorso 19 maggio, il presidente cinese ha esortato gli alleati a «rafforzare la fiducia nella politica reciproca e la cooperazione per la sicurezza, accogliere gli interessi centrali e le principali preoccupazioni reciproche, rispettare la sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo reciproci, opporsi all'egemonismo e alla politica di potere, rifiutare la mentalità della guerra fredda, bloccare il confronto e lavorare insieme per costruire una comunità globale di sicurezza per tutti», le sue parole. 

Nei giorni successivi Wang Yi, ministro degli Esteri cinese, ha estratto dichiarazioni di sostegno al GSI da Uruguay, Nicaragua, Cuba e Pakistan. Anche l'Indonesia e la Siria lo hanno approvato. L'iniziativa fa parte degli sforzi sempre più frenetici di Pechino per opporsi ai blocchi guidati dagli Stati Uniti, che incolpa del conflitto e della tensione globali. Tian Wenlin, professore di relazioni internazionali alla Renmin University di Pechino, ha descritto l'ordine mondiale guidato dall'Occidente come «barbaro e sanguinario» e ha accusato gli Stati Uniti di trascinare altre nazioni in guerre.

 

 

La svolta della Cina

L'attenzione di Pechino sulla sicurezza segna un allontanamento dal suo approccio tradizionale alle relazioni internazionali. «In precedenza, quando i funzionari cinesi parlavano di come sarebbero stati risolti i conflitti e i problemi di sicurezza nel mondo, l'avanguardia era lo sviluppo. La risposta era fornire prosperità a quelle regioni travagliate. Ma ora c'è una ridefinizione delle priorità», ha affermato Bates Gill, professore di studi sulla sicurezza dell'Asia-Pacifico presso la Macquarie University. Questo cambiamento è evidente nel Pacifico, dove la Cina sta rapidamente espandendo la sua influenza a spese delle potenze occidentali che hanno dominato la regione.

I diplomatici cinesi hanno promosso il GSI nei paesi in via di sviluppo tra cui India, Filippine, Uganda, Somalia e Kenya. Esperti di sicurezza hanno affermato che la pianificazione per il GSI è antecedente alla guerra in Ucraina . Ma l'invasione della Russia ha reso tale sforzo sia più urgente che difficile. «Da quando è iniziata la guerra in Ucraina, la Cina ha fatto di tutto per difendere i 'legittimi interessi di sicurezza' della Russia», ha affermato Paul Haenle, direttore del Carnegie-Tsinghua Center di Pechino. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA