Cina, aiuti alla Russia? L'esperto: «Niente armi ma ipotesi intelligenza artificiale»

Cina, aiuti alla Russia? L'esperto: «Niente armi ma ipotesi intelligenza artificiale»
di Ebe Pierini
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Mercoledì 16 Marzo 2022, 12:36

La Cina invita alla massima moderazione nella gestione della crisi Ucraina e sembra non voler essere trascinata in questa guerra. Tuttavia si è discusso in questi giorni della possibilità di una richiesta di supporto da parte di Mosca a Pechino. Lorenzo Termine, ricercatore del Cemas dall'università Sapienza di Roma e del Centro Studi Geopolitica.info per il quale è responsabile del settore Asia nonché autore di “Tigri con le ali. La politica di difesa post – maoista e l'arma nucleare"( Aracne editrice) analizza la situazione attuale evidenziando quelli che sono gli interessi della Cina e i possibili vantaggi e svantaggi che potrebbero derivarle da questa crisi. 

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Sebbene sia stato smentito dal portavoce del Cremlino Peskov si è diffusa la notizia di una richiesta si assistenza militare della Russia nei confronti della Cina. Ritiene sia possibile? Come i cinesi potrebbero supportare i russi
La cooperazione militare tra Cina e Russia è una realtà da ben prima della crisi ucraina.

I settori dove la Cina può essere utile alla Russia sono quelli delle tecnologie più avanzate. Di sicuro non parliamo di caccia bombardieri che comunque non vengono attualmente impiegati in maniera massiccia. Un aiuto potrebbe venire dell’intelligenza artificiale, dalle tecnologie emergenti e dirompenti che favoriscono la connettività. Non abbiamo notizie certe in merito al fatto che possa fornire armamenti militari. Potrebbe accadere. Pechino vuole apparire come attore dirimente in entrambi i versanti: quello che può risolvere la crisi e supportare l'alleato. La Russia ha esperienza di fuoco. La Cina e l'industria cinese non hanno esperienza di guerra. Di sicuro la Cina in termini militari non potrebbe essere molto utile alla Russia ma potrebbe essere importante per offrire assistenza finanziaria e prestiti ai grossi gruppi della difesa russa per consentire di sopravvivere alle sanzioni. 

Il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha dichiarato che la Cina non è parte della crisi e non vuole essere colpita dalle sanzioni. %Potrebbe accadere? 

Possibile. È già successo quando la Cina ha continuato a commerciare con la Corea del Nord nonostante l'embargo. A volte ha schivato questo genere di misure. Altre volte è stata bersaglio di sanzioni indirette. Potrebbe quindi verificarsi di nuovo.

Quale ruolo potrebbe avere la Cina nella risoluzione di questa crisi?

Quando si verificano delle crisi la Cina è chiamata a svolgere il ruolo di attore costruttivo o mediatore. In questo caso lo farebbe volentieri ma non lo può fare senza danneggiare interessi russi. Proprio per questo il leader cinese Xi Jinping ha chiesto il sostegno del presidente francese Macron e del cancelliere tedesco Scholz per condividere l'onere della risoluzione del conflitto. Il rischio che la Cina sta valutando è quale danno d'immagine subirebbe se fallisse il tavolo della pace. Il dilemma di fondo della Cina rispetto a questa crisi si suddivide in una serie di punti. Innanzitutto mantenere relazioni strategiche con la Russia, avere buoni rapporti con il vicino più grande, riuscire ad avere un peso in seno all'Onu ed avere un ruolo in chiave anti americana. Poi mantenere relazioni neutrali con Stati Uniti e Unione Europea. Il fallimento economico dell’Ucraina preoccupa Pechino perché è un partner economico importante. La crisi porta conseguenze nefaste per la Cina. Alla Cina interessa la pace nel mondo perché ha prosperato in un contesto internazionale pacifico. La Cina ha sempre avuto rapporti con tutti dagli stati canaglia degli anni 2000 a quelli meno allineati. Non le interessano i blocchi, non le interessa un mondo polarizzato. 

Quali vantaggi potrebbero derivare alla Cina da questa crisi e dalle sanzioni imposte alla Russia dal resto del mondo? 

Dipende da come la crisi  si risolverà. Di certo per Pechino il principale blocco commerciale è rappresentato da Stato Uniti ed Unione Europea. Per Pechino la Russia rappresenta il terzo, se non il quarto mercato. Di sicuro alla Cina potrebbe derivare un maggior apporto di gas dalla Russia ma se diminuisse il mercato con Usa e Unione Europea non so quanto ne beneficerebbe. Paradossalmente dal punto di vista economico per la Cina ha un maggior perso l’Unione Europea rispetto alla Russia. 

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