La crisi del grano continua a essere il tema predominante in questo frangente della guerra in Ucraina. La Russia, dopo molte titubanze e trattative, sembra pronta a sbloccare il canale nel mar Nero, accontentando le richieste dei governatori occidentali. La crisi alimentare però rimane un rischio reale, reso ancor più imminente da altri prodotti per cui si potrebbe ripercorrere lo stesso percorso: le ciliegie e il sale.
Putin, sì all'export di grano dai porti sottratti a Kiev. Richiesta anche dall’Africa
Ciliegie e sale, sarà nuova crisi?
Melitopol, finita sotto il controllo della Russia, è soprannominata la "capitale delle ciliegie".
Le conseguenze del conflitto, inoltre, sono destinate a pesare sui raccolti futuri. All'orizzonte, avverte ancora Unian, c'è anche una possibile «crisi del sale», dopo che il più grande produttore nazionale Artemsil ha cessato le attività nella regione di Donetsk a seguito degli scontri. Oltre allo stop alla produzione, risultano danneggiate anche strutture amministrative e miniere. Per sopperire al blocco, oltre all'aumento delle importazioni, altri produttori stanno accelerando le attività, come le saline di Drohobych, nell'oblast occidentale di Leopoli.