Chernobyl, la Cnn: «Radiazioni oltre il normale». Kiev: ai soldati russi che hanno scavato trincee resta un anno di vita

Chernobyl, la Cnn: «Radiazioni oltre il normale». Kiev: ai soldati russi che hanno scavato trincee resta un anno di vita
di Paolo Ricci Bitti
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Sabato 9 Aprile 2022, 11:39 - Ultimo aggiornamento: 20:38

Rischi di contaminazione nucleare dal "sarcofago" della centrale di Chernobyl? In che condizioni è la struttura dopo il ritiro delle truppe russe? Le notizie non sono male per l'Ucraina e quindi per l'Europa, anche se i livelli di radiazione sono saliti un po' rispetto a prima della guerra, mentre sono decisamente funeree per le centinaia di soldati russi che durante la criminale occupazione dell'impianto si sono esposti a «letali livelli di radiazioni e non hanno più di un anno di vita», ha detto il ministro dell'Energia ucraino, German Galushchenko, secondo quanto riferisce su Twitter il ministero della Difesa di Kiev. Al momento, va inoltre ricordato, sono in funzione 8 dei 15 reattori ucraini concentrati in quattro zone del paese.

 

La situazione a Chernobyl

I tecnici ucraini che sorvegliano ciò che resta della centrale di Chernobyl dopo il disastro del 1986 hanno riferito della sorprendere superficialità dei soldati russi che si sono impadroniti dell'area già dal 24 febbraio senza prendere alcuna precauzione, soprattutto per loro stessi.

I vertici di Mosca li avrebbero insomma mandati allo sbaraglio: senza indumenti adatti e, molti di loro, senza addestramento e attrezzature Nbc (nucleare, biologico e chimico). E nei giorni scorsi non erano mancate notizie sul ricovero in Bielorussia di soldati russi reduci da Chernobyl.

Sono state settimane durissime per i tecnici, costretti a lavorare sotto la minaccia delle armi e con la consapevolezza che la situazione poteva precipitare da un momento all'altro, con le prevedibili conseguenze non certo solo per quella parte dell'Ucraina. 

Ingegneri e addetti alla manutenzione del reattore e dello spesso "cappotto" di cemento armato costruito sopra di esso avrebbero anche cercato di avvertire gli invasori che non si poteva andare avanti e indietro dai locali della centrali al territorio circostante senza sottoporsi a processi di decontaminazione per smaltire la polvere radioattiva da scarpe abiti, ma non c'è stato nulla da fare. Di più: i militari russi hanno scavato trincee anche nella Foresta Rossa, la zona più contaminata del mondo dopo l'incidente del 1986.  Oppure hanno maneggiato, senza protezioni, insomma, a mani nude, "fonte di cobalto-60". Una follia.

La stessa Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) sta indagando su queste circostanze dopo che nei giorni scorsi il ritiro dei russi ha reso di nuovo possibile i movimenti nella centrale che si trova vicino al confine con la Bielorussia, circa a  100 chilometri a nord della capitale Kiev.  

Vampiri di gasolio

Immaginate poi sempre quegli ingegneri, quegli esperti di reattori, quei tecnici dal lungo cv abituati a pesantessime responsabilità che sono stati costretti a improvvisarsi "vampiri" per rubare carburante agli stessi russi per poter garantire il funzionamento dei generatori di emergenza per l'elettricità. Di notte dovevano attendere che la sorveglianza russa di allentasse per poi raggiungere, armati di taniche e tubi di gomma, i mezzi dell'esercito di Mosca e sottrarre qualche litro di gasolio.  L'elettricità di rete, naturalemente, era venuta a mancare per colpa degli attacchi russi nella zona, altra leggerezza degli aggressori. Video

Lo hanno raccontato gli stessi dipendenti della centrale a un giornalista della Bbc, tra i primi reporter entrati nella struttura da quando se ne sono andate le truppe russe.

Quando l'impianto è rimasto senza energia elettrica per tre giorni, l'ingegnere Valeriy Semonov dice di aver fatto di tutto per cercare del carburante per permettere al generatore di continuare a funzionare, fino ad essere costretto a rubarne un po' dai russi.

«Senza energia elettrica, avrebbe potuto essere catastrofico», spiega Oleksandr Lobada, supervisore della sicurezza. «Avrebbe potuto essere rilasciato del materiale radioattivo», aggiunge. I 170 dipendenti della centrale, che sono sati sequestrati dalle forze russe che dal 24 febbraio hanno circondato l'impianto, durante quei giorni hanno continuato a fare il loro lavoro, e raccontano di essere stati anche costantemente interrogati dai russi.

«Volevano sapere come veniva gestita la struttura. Volevano informazioni su tutte le procedure, i documenti e le operazioni. Avevo paura perché le discussioni erano costanti, e talvolta dure», spiega Lobada. «Dovevamo continuamente negoziare con loro, e cercare a fatica di non offenderli, così da permettere al nostro personale di gestire l'impianto», aggiunge Semonov.

Non è stato facile, tuttavia, assistere a quei comportamenti sconsiderati: un soldato russo di un'unità di protezione chimica, biologica e nucleare ha prelevato a mani nude una fonte di cobalto-60 in un deposito di rifiuti nucleari, esponendo se stesso ad una tale radiazione in pochi secondi da far schizzare il contatore Geiger.

Il reportage della Cnn

 

La prima cosa che si sente, quando si entra nella stanza, è il beep del rilevatore di radiazioni. La stanza è quella in cui i soldati russi vivevano durante l'occupazione della centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina. Qui i livelli di radiazioni sono ora più alti del normale. A raccontarlo è la Cnn, che ha avuto accesso esclusivo alla centrale per la prima volta da quando è tornata sotto il controllo degli ucraini. Nella stanza non è visibile la fonte del materiale radioattivo, ma secondo i funzionari ucraini viene dalle piccole particelle e dalle polvere che i soldati hanno portato dentro l'edificio.

«Sono andati nella Foresta Rossa e hanno portato dentro la centrale il materiale attraverso le loro scarpe», spiega il soldato ucraino Ihor Ugolkov. «Nelle altre aree le radiazioni sono sotto controllo, ma qui aumentano perché loro vivevano qui», aggiunge. I funzionari dell'impianto spiegano all'emittente americana che i livelli nella stanza usata dai soldati russi sono solo leggermente superiori a quelli che l'Associazione nucleare mondiale descrive come radiazioni presenti in natura: un contatto singolo non è pericoloso, ma l'esposizione mette a rischio la salute.

«Sono andati ovunque, hanno anche portato della polvere radioattiva sui loro corpi» quando se ne sono andati, spiega Ugolkov. In un'area sicura ai margini della foresta la Cnn ha anche trovato un contenitore col pranzo dei soldati con livelli di radiazione 50 volte di quelli naturali. Nelle immagini della Cnn le aree della centrale occupata dai russi appaiono come saccheggiate: a terra abiti, beni personali, scatole e sacchetti. «I soldati russi hanno frugato negli abiti e nelle cose personali degli ucraini come dei cani, in cerca probabilmente di denaro, cose di valore, portatili», afferma il ministro dell'interno ucraino all'emittente Denys Monastyrskyy. «Qui stavano facendo un saccheggio - aggiunge -. Hanno rubato computer e attrezzatura».

Gli altri reattori

Una delle due unità della centrale nucleare di Khmelnytskyy (NPP) in Ucraina è stata ricollegata alla rete dopo la manutenzione del regolatore. Di conseguenza, otto dei 15 reattori dell'Ucraina sono attualmente in funzione, di cui due presso la centrale nucleare di Zaporizhzhya controllata dalla Russia, tre presso la centrale nucleare di Rivne, due presso la centrale nucleare dell'Ucraina meridionale e ora uno presso la centrale nucleare di Khmelnytskyy. Gli altri sette reattori vengono chiusi per manutenzione regolare o tenuti in riserva. Lo comunica l'Aiea su aggiornamenti riferiti dall'Ucraina. Per quanto riguarda le tutele, l'Aiea ha affermato che la situazione è rimasta invariata rispetto a quanto riportato in precedenza. L'Agenzia continua a non ricevere la trasmissione di dati a distanza dai suoi sistemi di monitoraggio installati presso la centrale nucleare di Chernobyl, ma tali dati venivano trasferiti alla sede dell'Aiea dalle altre centrali in Ucraina.

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