Catalogna, indipendentisti condannati: 13 anni a Junqueras. Puidgemont: «Aberrazione»

Catalogna, tutti condannati i leader indipendentisti: 13 anni all'ex presidente Oriol Junqueras
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Lunedì 14 Ottobre 2019, 10:46 - Ultimo aggiornamento: 14:39

Catalogna, tutti condannati i leader independentisti: pene da 9 a 13 anni di carcere sono state comminate dalla Corte suprema spagnola ai 12 leader independentisti catalani, fra cui l'ex vicepremier Oriol Junqueras, che sono stati riconosciuti colpevoli, secondo i giudici, di 'sedizione' e 'appropriazione indebita'. Lo scrivono i media spagnoli e internazionali, fra cui El Pais. Non sarebbe quindi stata provata la colpevolezza per il reato più grave di 'ribellione', per il quale l'accusa aveva chiesto 25 anni. Per l'ex presidente Carles Puigdemont è «un'aberrazione».

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Il carcere è stato comminato a nove dei 12 imputati, già in detenzione preventiva: oltre a Junqueras, la ex speaker del parlamento catalano Carmen Forcadell, i leader indipendentisti Jordi Sànchez e Jordi Cuixart, e gli ex ministri catalani Dolors Bassa, Joaquim Forn, Raul Romeva, Jordi Turull e Josep Rull. Gli altri tre imputati, a piede libero, Carles Mund, Meritxell Borràs, Santi Vila, sono stati condannati a delle 'ammendè. La sentenza mette fine a due anni di processo, iniziato esattamente due anni fa e durato quattro mesi, con 52 udienze trasmesse in diretta streaming online.


Junqueras:
«Torneremo più forti che mai». «Torneremo più forti, più convinti e fermi che mai»: questo il commento, affidato a Twitter, dell'ex presidente del governo catalano Oriol Junqueras, condannato a 13 anni dalla Corte suprema spagnola per 'sedizionè e 'appropriazione indebità e principale imputato del processo per la dichiarazione d'indipendenza catalana.

 
Per l'ex presidente catalano Carles Puigdemont «è un'aberrazione».


Il Barcellona in campo: «Prigione non è soluzione». «La pena preventiva non ha aiutato a risolvere il conflitto, non lo farà la pena detentiva inflitta ora, perché la prigione non è la soluzione». Il Barcellona scende in campo contro le condanne decise dalla Corte suprema spagnola a 12 leader indipendentisti catalani. «La risoluzione del conflitto in Catalogna deve provenire esclusivamente dal dialogo politico - scrive la società blaugrana, schierata con la causa indipendentista -. Il club chiede ai leader politici di condurre un processo di negoziazione che dovrebbe consentire la liberazione di leader civili e politici condannati. «Il Barcellona - prosegue la nota del club di Messi e compagni - esprime tutto il suo sostegno e la solidarietà alle famiglie di quanti sono privati della loro libertà».

La società, tra le più vincenti della storia del calcio, che già in passato aveva preso posizione decisa sulla causa dell'indipendenza catalana, ha ribadito di voler dire la sua perché il Barcellona è «una delle entità principali in Catalogna, e in conformità con i suoi precedenti storici, per la difesa della libertà di espressione e il diritto di decidere, oggi, dopo la sentenza di condanna emessa dalla Corte Suprema in relazione al processo aperto contro i leader civili e politici catalani, afferma che il carcere non può essere la soluzione».

Ed è arrivata via social anche l'approvazione da parte di alcuni giocatori simbolo della squadra come Gerard Piquè: «Orgoglioso di far parte di questo club» scrive il difensore postando il comunicato del Barcellona.



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