La California brucia, l'albero più grande del mondo avvolto da una coperta anti-fiamme

La California brucia, l'albero più grande del mondo avvolto da una coperta anti-fiamme
di Anna Guaita
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Sabato 18 Settembre 2021, 06:59 - Ultimo aggiornamento: 15:50

Cinquecento anni, forse mille prima di Cristo, all'altro capo del mondo, sulle montagne della Sierra Nevada, un piccolo seme metteva radici e creava una sequoia, un albero che è vissuto attraverso secoli, mentre intere civiltà nascevano e morivano, mentre catastrofi e guerre si succedevano. La sequoia della Sierra Nevada, nota come generale Sherman, dal generale che guidò il Nono Cavalleggeri durante la Guerra Civile, si trova nella Foresta dei Giganti, in California.
È l'albero più grande per volume al mondo, alto oltre 83 metri con una circonferenza alla base di 31 metri, ed ha intorno a sé 5 degli altri alberi più grandi esistenti sulla faccia della terra. E il fuoco li minaccia da vicino. La Foresta dei Giganti, , nel Sequoia National Park, esiste da prima che nascessero le civiltà greca e romana, e nel corso di tanti secoli è sopravvissuta a ogni forma di crisi, siccità e incendi, tempeste e storiche nevicate. Eppure da tre anni a questa parte i cambiamenti climatici sono diventati così drastici, che anche questi giganti millenari fanno fatica a sopravvivere.

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I PERICOLI
Il caldo record, unito a una siccità oramai annosa, e a continue tempeste con fulmini, ha causato incendi di portata eccezionale, con una forza divoratrice, una temperatura e una velocità che non hanno precedenti. E quindi si ricorre a soluzioni che non hanno precedenti. In queste ore i membri di una cooperativa formata da scienziati federali insieme a quelli delle principali università, a membri delle tribù indiane e volontari di associazioni ambientaliste stanno percorrendo vari boschi di sequoie portando a braccio coperte ignifughe d'alluminio da avvolgere intorno al loro tronco, per ripararli dalle lingue di fuoco. I pompieri accompagnano i volontari pulendo il sottobosco e liberandolo da frasche e sterpaglie, mentre decine di camion cisterna sono stati sistemati in punti strategici.
Due incendi si avvicinano proprio alla Foresta dei Giganti, il Paradise e il Colony. Mentre scriviamo, le fiamme sono a circa un chilometro e mezzo da questi immensi alberi. L'anno scorso il Castle Fire, che bruciò da agosto a dicembre, distrusse 11 mila sequoie nella Sequoia National Forest, il 14% del totale esistente sulla terra.
Nate Stephenson, scienziato del Geological Survey, l'agenzia federale che studia le minacce naturali contro il territorio statunitense, confessa: «Piango di rado, ma quando vidi le foto della distruzione non potei trattenermi.

Non avevo ancora mai visto una sequoia millenaria morire». E il bello è che le sequoie avrebbero bisogno del fuoco: il loro tronco è spoglio alla base, ricoperto da una spessa corteccia protettiva e i rami frondosi sono molto alti. Quando ci sono normali incendi, il calore favorisce l'aprirsi delle pigne e il diffondersi dei semi. Ma i fuochi dei nostri giorni sono mostri distruttori, non fenomeni naturali che aiutano la foresta a ripulirsi a rinascere. Dopo di loro non resta nulla.


NUOVI ALBERI
Il tentativo di proteggere le foreste di sequoie potrebbe non riuscire, temono alcuni scienziati. E infatti si sta anche pensando a piantare nuovi semi per i prossimi millenni, perché nel distante futuro l'umanità possa ancora godere di questi alberi. Il problema sta nel capire dove piantarli, visto che la mano dell'uomo ha cambiato i ritmi naturali. Per millenni il nord ovest degli Stati Uniti è stato il territorio ideale, con la sua umidità e il clima sempre fresco. Adesso gli scienziati devono cercare di capire cosa succederà nei prossimi secoli: «Questo è un altro regalo delle sequoie spiega Christy Brigham, amministratrice del Kings Canyon National Park, che confina con il Sequoia National Park ci obbligano a cimentarci con i cambiamenti climatici, a ragionare e immaginare il tempo più in profondità». 

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