Bucha, sanzioni alla Russia dopo l'orrore: quali sono e quando scatta lo stop a gas, petrolio e alle navi

Sanzioni alla Russia dopo Bucha: quando scatta lo stop a gas, petrolio e alle navi
di Mario Landi
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Lunedì 4 Aprile 2022, 15:48 - Ultimo aggiornamento: 18:28

Nell'Ucraina martoriata dalla guerra c'è un prima e un dopo. E quello spartiaque ha un nome: l'orrore di Bucha. Quei corpi senza vita dei civili ucraini legati, mutilati, straziati nella cittadina alle porte della capitale Kiev, gridano vendetta. E quelle immagini così crude dell'azione delle truppe russe in ritirarata verso l'Est del Paese stanno spingendo a reazioni forti. Anche in chi, nell'Unione europea, fino a quello spartiacque aveva deciso di non spingere troppo sul pedale dell'acceleratore delle sanzioni alla Russia, al suo leader Putin e al suo gruppo di fedeli oligarchi. Ma quando potrebbero scattare le nuove sanzioni?

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Nuove sanzioni alla Russia

Sul tavolo dell'Ue arrivano le ipotesi delle nuove sanzioni per la stretta sulle fonti fossili: gas, petrolio e carbone.

E si profila una nuova lunga lista di prodotti proibiti, sia in entrata, verso i Paesi membri dell'Ue, sia in uscita, dall’Unione europea verso la Russia.

«Ulteriori sanzioni alla Russia proposte da alcuni stati membri dell'Ue propongono il blocco delle navi russe dai porti Ue e restrizioni su cabone, gas e petrolio», scrive il Financial Times.

I tempi

L'approvazione di queste nuove sanzioni dovrebbe avvenire in tempi rapidissimi, forse già domani da parte della Commissione europea. Giusto il tempo di redigere le liste dei prodotti, che diverrebbero poi effettivamente operative nei prossimi giorni. Una volta assunta la determinazione normativa della Commissione, infatti, occorre attendere i tempi di pubblicazione del regolamento della Commissione nella Gazzetta ufficiale dell'Ue, il che dovrebbe avvenire nel giro di pochi giorni, dando così la base normativa al nuovo pacchetto di sanzioni.  

Lo stop al gas e al petrolio

Nella nuova lista delle sanzioni dovrebbero entrare anche le fonti fossili: gas, petrolio e carbone, i prodotti russi che maggiormente assicurano a Putin le entrate in moneta forte, l'euro, con i pagamenti ora richiesti in rubli per sostenere la quotazione della moneta russa. Di che cifre stiamo parlando? Oltre un miliardo di euro al giorno. Quelle immagini dell'orrore di Bucha ora dovrebbero muovere i Ventisette dell'Ue a dire basta all'importazione (o quantomeno a limitarla drasticamente). Ma non solo gas, petrolio e carbone. Nella lista delle sanzioni si punta a limitare gli scambi Russia-Ue anche sui metalli pregiati come l'oro, e poi i diamanti e le altre materie prime come alluminio, nickel, rame e ferro che rappresentano la seconda voce di entrate per Mosca.

Di Maio: «L'Italia non metterà veti sulle nuove sanzioni alla Russia»

«I fatti di Bucha, i civili inermi colpiti dall'esercito russo, stanno giustamente scatenando un'onda di indignazione che porterà l'Unione europea e tutti i partner alleati a nuove sanzioni» contro la Russia, ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo a Che tempo che fa. «L'Italia non passerà come uno di quei Paesi che si volta dall'altra parte rispetto a crimini di guerra come quelli che abbiamo visto in queste ore. L'Italia non mette alcun veto sul quinto pacchetto di sanzioni».

I fatti accaduti a Bucha sono «crimini di guerra - ha detto ancora Di Maio - e l'Italia nelle prossime ore aiuterà l'Unione europea a fornire alla Corte penale internazionale tutte le prove che servono per punirli».

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