Bolsonaro non riconosce la vittoria di Lula: «Il nostro sogno continua, più vivo che mai». In Brasile esplode la protesta dei sostenitori

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Martedì 1 Novembre 2022, 15:32 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 06:22

Il presidente uscente di destra, Jair Bolsonaro, rompe il silenzio in cui si è chiuso dalla sconfitta elettorale ma non concede la vittoria al suo suo avversario, l'ex sindacalista Luiz Inacio Lula da Silva, consacrato dal voto di domenica al terzo mandato alla testa del Brasile. «Continuerò a seguire la Costituzione», ha solo detto Bolsonaro. «Il nostro sogno continua, più vivo che mai»: ha detto il presidente uscente. «Siamo per l'ordine e il progresso. Sono stato sempre etichettato come antidemocratico pur muovendomi dentro la Costituzione», ha aggiunto il leader di destra, sottolineando che «continuerà ad obbedire alla Costituzione» ma senza precisare se riconosce la sconfitta e senza rendere note le sue prossime mosse.

Jair Bolsonaro ha ringraziato «i 52 milioni di elettori che mi hanno votato il 30 ottobre» e parlando dei blocchi stradali ha spiegato che scaturiscono da «un sentimento di indignazione e di ingiustizia per il processo elettorale. Le manifestazioni pacifiche saranno sempre le benvenute ma i nostri metodi non possono essere quelli della sinistra», ha aggiunto.

Accettata la transizione

Il governo brasiliano ha accettato di iniziare la transizione con il presidente eletto Luiz Inacio Lula da Silva. Il ministro Ciro Nogueira, capo dello staff di Jair Bolsonaro, ha annunciato che il presidente ha autorizzato «di iniziare la transizione». Noguera ha parlato dopo il discorso di Bolsonaro di meno di tre minuti. Il processo di transizione «sarà iniziato nel rispetto della legge», ha aggiunto Nogueira, precisando di essere stato autorizzato a rilasciare la dichiarazione dal capo dello Stato. La transizione, ha precisato, comincerà giovedì, quando Lula formalizzerà il nome del suo vicepresidente, Geraldo Alckmin.

Caos in Brasile

Cresce il caos in Brasile, dopo l'elezione a presidente di Luiz Inacio Lula da Silva: oltre ai blocchi stradali in corso in almeno 20 Stati, i 'bolsonaristi' si stanno organizzando per sit-in davanti alle caserme per chiedere l'«intervento federale». La convocazione, fatta attraverso gruppi WhatsApp, mirerebbe a dare tempo al presidente uscente, Jair Bolsonaro, di pronunciarsi ufficialmente sul risultato elettorale.

L'obiettivo finale dei dimostranti - secondo alcuni opinionisti - sarebbe quello di far invocare l'articolo 142 della Costituzione, che prevede l'intervento delle Forze armate per «ristabilire l'ordine tra i poteri».

Bolsonaro convoca ministro della Difesa

Il presidente brasiliano uscente, Jair Bolsonaro, ha convocato una riunione di emergenza con il ministro della Difesa, il generale Paulo Sergio Oliveira, e altri ministri per discutere della crisi dei blocchi stradali messi in atto in vari Stati del Paese da suoi sostenitori: lo rendo noto il portale di notizie Uol.

La segreteria alla Comunicazione della Presidenza ha riferito che per il momento Bolsonaro non dovrebbe pronunciarsi sulla vittoria elettorale di Luiz Inacio Lula da Silva. A quasi 48 ore dal risultato del ballottaggio, il leader di destra non ha ancora formalmente riconosciuto la sconfitta.

Lula accusa Bolsonaro: tiene il paese sotto ricatto

Non riconoscendo la vittoria elettorale di Luiz Inácio Lula da Silva, il presidente uscente Jair Bolsonaro sta cercando di tenere sotto «ricatto» il Paese e ostacolare la transizione al nuovo governo: lo ha detto oggi all'ANSA il segretario generale del Partito dei lavoratori (Pt, di sinistra), deputato Paulo Teixeira. «Non possiamo dipendere da quando Bolsonaro vorrà parlare, lui lo vorrebbe per ricattarci. Può decidere di parlare oppure no, lo faccia quando vuole. Noi stiamo affrontando la situazione con tranquillità», ha dichiarato Teixeira, secondo cui l'atteggiamento del leader di destra conferma la sua «mancanza» di rispetto per le «istituzioni democratiche». «Il Paese deve continuare a funzionare, la magistratura deve funzionare, il potere legislativo deve funzionare, il pubblico ministero deve funzionare, la normalità deve essere garantita», ha aggiunto il dirigente politico, per il quale Lula sarebbe «preoccupato» dal fatto che Bolsonaro possa rifiutarsi di fornire informazioni sulla macchina statale ai futuri ministri. Se lo farà, ha assicurato Teixeira, il Pt «adotterà le misure» necessarie affinché «la legge sia rispettata» e il governo uscente faciliti il ;;lavoro del governo entrante.

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