La donna, Cléa Fernanda Máximo, è stata arrestata dalla polizia brasiliana e ha dichiarato di aver ucciso il suo fidanzato almeno un mese fa e di aver tenuto il suo cadavere in casa durante tutto questo tempo. La coppia si era conosciuta l'anno scorso, quando Cléa era la vicina di casa di Cicchelli a Torino. L'avvocato aveva abbandonato la sua carriera ed era andato a vivere con la donna brasiliana, inizialmente in un'altra città italiana, dove aveva aperto un ristorante, secondo quanto riferito dal portale G1. La coppia si era poi trasferita in Brasile a giugno di quest'anno, e l'ultima volta che Cicchelli ha contattato la famiglia era il 25 settembre scorso. Dopo quel giorno, il cellulare della vittima è stato utilizzato solo per inviare messaggi con richieste di denaro ai parenti in Italia. Questi ultimi erano rimasti sorpresi da quei messaggi, e insistevano affinché Cicchelli facesse una videochiamata per confermare che stava bene. Alla fine, Cléa Fernanda Máximo ha ammesso che è stata lei a inviare i messaggi.
Prima di confessare, la donna aveva inventato tre diverse versioni in merito alla scomparsa del fidanzato. All'inizio aveva raccontato che era scomparso e che aveva lasciato il telefono. Nella seconda versione, ha dichiarato che Cicchelli era andato a San Paolo e poi fuggito in Colombia. E nell'ultima, la donna aveva inventato che l'uomo era stato coinvolto in una vicenda con la figlia di un trafficante di Macei, e che aveva bisogno di soldi per fuggire. In tutto, la famiglia di Cicchelli ha inviato 5.000 euro su un conto bancario brasiliano.
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