Boris Johnson migliora ed è cosciente: «Resta in rianimazione per il coronavirus, non lavora»

Boris Johnson migliora ed è cosciente: «Resta in rianimazione per il coronavirus, non lavora»
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Mercoledì 8 Aprile 2020, 14:28 - Ultimo aggiornamento: 18:39

CoronavirusBoris Johnson sta migliorando ed è cosciente: «Resta in rianimazione per il coronavirus, ma non lavora». Boris Johnson, dunque, resta in terapia intensiva al St. Thomas hospital di Londra, e le sue condizioni da «clinicamente stabili» ora stanno migliorando dopo l'aggravamento dei sintomi del suo contagio da coronavirus e «risponde ai trattamenti». Lo rende noto in un aggiornamento quasi identico a quello di ieri un portavoce di Downing Street, precisando che il primo ministro britannico può «contattare chi vuole»: e quindi è cosciente.

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Il premier Johnson sta migliorando. Segnali di «miglioramento» per il premier britannico Boris Johnson, ricoverato in terapia intensiva a Londra in seguito al contagio da coronavirus. Lo ha detto oggi Rishi Sunak, cancelliere dello Scacchiere del suo governo e protagonista della conferenza stampa di giornata a Downing Street sull'emergenza. «Il primo ministro resta nel reparto di terapia intensiva dove la sua condizione sta migliorando», ha detto Sunak: «Oggi si è messo a sedere sul letto, reagisce e dialoga positivamente con il team medico».

Il ricovero di Johnson «ci ricorda che questa è una malattia che colpisce indiscriminatamente» tutti, ha proseguito Sunak, sottolineando che «quasi ciascuno di noi conosce qualcuno che è stato infettato». «È un virus terribile che non ha confini», ha insistito, aggiungendo tuttavia come il Regno unito non lo stia «affrontando da solo». Le indicazioni positive del cancelliere sulla salute di Boris Johnson sono state subito riecheggiate via Twitter dal ministro della Sanità, Matt Hancock, contagiato a sua volta dal virus nelle settimane scorse, ma in forma più lieve e tornato in azione dopo un periodo di auto-isolamento a casa. «Bellissimo - ha esclamato Hancock - che il primo ministro sia ora seduto e che le sue condizioni stiano migliorando. Combatterà fino a uscirne!».


 

 
 
 

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