Birmania, colpo di Stato: arrestata Aung San Suu Kyi, il potere al capo dei militari

Birmania, colpo di Stato: arrestata Aung San Suu Kyi, il potere al capo dei militari
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Lunedì 1 Febbraio 2021, 06:19 - Ultimo aggiornamento: 12:34

Colpo di Stato in Myanmar, l'ex Birmania: arrestata Aung San Suu Kyi, la leader del partito al governo (premiata con il Nobel per la pace nel 1991), e il potere passa ora in mano al capo dei militariL'esercito birmano ha annunciato l'imposizione di uno stato di emergenza per la durata di un anno. Nel frattempo, l'ex generale Myint Swe - uno dei due vicepresidenti - ricoprirà la carica di presidente ad interim. L'annuncio è stato dato dalla tv statale.

Colpo di Stato

Il colpo di Stato in Birmania è ufficiale: tutti i poteri in Myanmar sono stati trasferiti al generale Min Aung Hlaing, capo delle forze armate. La decisione è stata annunciata dall'esercito poco dopo l'annuncio dello stato di emergenza per un anno e della presidenza ad interim affidata al generale Myint Swe, che era uno dei due vicepresidenti in carica.

Aung San Suu Kyi alla popolazione: «Non accettate il golpe»

 

«Esorto la popolazione a non accettarlo, a rispondere e a protestare con tutto il cuore contro il colpo di Stato dei militari»: ha fatto sapere Suu Kyi in una dichiarazione diffusa dal suo partito, la Lega Nazionale per la Democrazia (NLD), secondo quanto riporta la Bbc.

Esercito: nuove elezioni dopo lo stato di emergenza

 

L'esercito birmano ha annunciato di volere indire nuove elezioni «libere e regolari» alla fine dello stato di emergenza di un anno, per organizzare un trasferimento dei poteri assunti oggi con il colpo di Stato.

Lo ha annunciato la tv gestita dai militari.

Banche chiuse e bancomat bloccati

 

Il colpo di Stato in Birmania ha portato anche alla chiusura di tutte le banche del Paese da oggi fino a nuovo ordine, e al contempo sono sospesi anche i servizi di prelievo automatici. Lo ha annunciato l'associazione birmana degli istituti bancari.

Usa in allarme

Gli Stati Uniti «continuano ad affermare il loro forte appoggio per le istituzioni democratiche» della Birmania e «in coordinamento con i nostri partener nell'area, chiediamo alle forze armate e a tutte le altre» parti in causa «di aderire alle norme democratiche e di rilasciare i detenuti». Lo afferma la Casa Bianca, sottolineando che il presidente Joe Biden è stato informato sugli eventi in Birmania, incluso l'arresto di Aung San Suu Kyi. Gli Usa, «allarmati» dalle informazioni che arrivano dalla Birmania, si oppongono a ogni tentativo di alterare il risultato delle recenti elezioni o impedire una democratica transizione.

Guterres (Onu) condanna il golpe: «Grave colpo alla democrazia»

 

Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha condannato «con forza» il colpo di Stato militare a Myanmar e l'arresto dei suoi leader politici da parte dell'esercito, tra cui Aung San Suu Kyi. «Il Segretario generale condanna con forza l'arresto del consigliere di Stato Aung San Suu Kyi, del presidente Win Myint e di altre leader politici alla vigilia della sessione di apertura del nuovo Parlamento di Myanmar», ha detto il portavoce di Guterres, Stephane Dujarric. «Questi sviluppi rappresentano un grave colpo alle riforme democratiche a Myanmar», ha aggiunto. Le elezioni di novembre hanno affidato alla Lega nazionale per la democrazia di Suu Kyi un mandato forte, prosegue Dujarric, affermando che il voto ha «riflettuto la volontà chiara del popolo di Myanmar di continuare il percorso per le riforme democratiche».

UE: ferma condanna, rilasciare subito i detenuti

 

«Condanno fermamente il colpo di stato dei militari» in Birmania «e chiedo un immediato rilascio dei detenuti. I risultati elettorali e la costituzione devono essere rispettati. Il popolo» della Birmania «vuole la democrazia. L'Ue è con loro». Così l'Alto rappresentante dell'Ue, Josep Borrell, su Twitter.

Italia condanna arresti e chiede il rilascio di Aung San Suu Kyi

 

«L'Italia condanna fermamente l'ondata di arresti in Myanmar e chiede l'immediato rilascio di Aung San Suu Kyi e di tutti i leader politici arrestati». Lo si legge in una nota della Farnesina. «La volontà della popolazione è chiaramente emersa nelle ultime elezioni e va rispettata. Siamo preoccupati per questa brusca interruzione del processo di transizione democratica e chiediamo che venga garantito il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali».

Cina: salvaguardare la stabilità politica

 

La Cina è un «vicino amichevole del Myanmar e speriamo che tutte le parti nel Paese possano gestire adeguatamente le differenze nell'ambito del quadro costituzionale e legale». Così il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, in merito al colpo di Stato attuato dai militari nel Paese asiatico, aggiungendo che per Pechino è importante «salvaguardare la stabilità politica e sociale».

 

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