Bimba di 4 anni muore dimenticata in auto dalla matrigna: condannata a pagare 25 dollari

Bimba di 4 anni muore dimenticata in auto dalla matrigna: condannata a pagare 25 dollari
di Federica Macagnoe
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Mercoledì 14 Novembre 2018, 20:05
Ritmi di lavoro martellanti, due bambini piccoli a cui badare, la frenesia dei preparativi per il matrimonio ormai imminente: un cocktail di stress e adrenalina che le ha mandato silenziosamente in tilt il cervello portandola a dimenticare in un'auto arroventata la figlia di 4 anni del suo fidanzato, provocandone la morte. Un copione che, in maniera allarmante, si sta ripetendo sempre più spesso in varie parti del mondo.

Brittany Renee Borgess, una 30enne di Duboistown, in Pennsylvania, non dimenticherà mai la mattina del 22 luglio 2016: come tutti i giorni, prima di andare a lavorare, stava portando suo figlio Isaac, due anni, e Samaria, quattro (figlia del suo fidanzato William Motyka), nei due diversi asili che i piccoli frequentavano. Dopo aver fatto scendere Isaac è ripartita e a quel punto la sua mente ha avuto un blackout fatale: si è diretta verso il suo luogo di lavoro, ha parcheggiato nel retro di un centro commerciale, è scesa e ha chiuso a chiave la macchina, dimenticando completamente che nei sedili posteriori c'era ancora Samaria. Quando sei ore dopo è tornata a riprendere l'auto le si è gelato il sangue nelle vene: Samaria era stesa esanime sul pavimento della vettura, uccisa dal calore asfissiante che nell'abitacolo era di 43 gradi al momento del ritrovamento. 

Per Brittany, incriminata per omicidio colposo, la sentenza è arrivata in queste ore, a oltre due anni dalla tragedia: la giuria, dopo una riunione di tre ore, ha sorprendentemente deciso di affibbiarle una semplice multa da 25 dollari per aver lasciato la piccola abbandonata a se stessa. Nulla di più. Alla lettura del verdetto l'aula del tribunale è diventata una bolgia, con i parenti e gli amici della famiglia della bimba che protestavano e invocavano una pena severa: «Quella non può essere considerata una dimenticanza come un'altra, c'è una bambina che è morta» urlavano inferociti. 

Durante il dibattimento i pubblici ministeri avevano sostenuto che non c'era una spiegazione ragionevole del perché la donna avesse lasciato la piccola da sola e che l'oblio non dovrebbe essere accettato come scusa per la morte di Samaria: «È assurdo lasciare un bambino morire in una macchina». L'avvocato di Brittany, dal canto suo, aveva sostenuto la tesi in base alla quale era stato un malfunzionamento del cervello a causare la perdita di consapevolezza da parte della donna. «Borgess non ignorò coscientemente o dimenticò consapevolmente che Samaria era nell'auto - ha detto l'avvocato Peter T. Campana - Brittany era in uno stato di sonno e stress cronici».

E la giuria, quando si è trovata a decidere se Brittany avesse compiuto un atto criminale o fosse stata vittima di una semplice dimenticanza, non se l'è sentita di giudicarla colpevole. Per lei la condanna è arrivata dalla vita: poco tempo dopo la tragedia lei e William si sono lasciati, e per il resto della sua esistenza rivivrà mille volte, come in un incubo, quegli attimi in cui è scesa dalla macchina senza guardare dentro. Sarebbe bastato uno sguardo per cambiare il corso del destino di tutti.
 
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