Biden a sorpresa a Kiev: «Armi per mezzo miliardo. Siete eroici, Putin si sbagliava»

La visita è un messaggio al Cremlino nell’anniversario delle proteste del 2014

Biden a sorpresa a Kiev: «Armi per mezzo miliardo. Siete eroici, Putin si sbagliava»
di Cristiana Mangani
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Martedì 21 Febbraio 2023, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 08:10

Un viaggio tenuto segreto fino a ieri mattina, quando sono iniziate a circolare le prima immagini della motorcade del capo di Stato americano lungo le strade bloccate di Kiev. Joe Biden è arrivato a sorpresa nella capitale ucraina per una visita che il presidente Volodymyr Zelensky ha definito: «Storica, tempestiva, coraggiosa». E in effetti, sebbene non si sia trattato della prima missione di un presidente Usa in una zona di guerra in tempi recenti, è pur vero che quando George Bush, Barack Obama, Donald Trump si sono recati in Iraq e in Afghanistan, si trattava di Paesi dove c’era una massiccia presenza di militari americani. Mentre in Ucraina non ce ne sono, se non per un presidio di marines alla sede dell’ambasciata.

I due presidenti attraversano la piazza antistante il monastero di San Michele e si sentono suonare le sirene di allarme.

Joe Biden era atteso oggi a Varsavia per un discorso cruciale, ma ha deciso di recarsi prima a Kiev e lo ha fatto per ribadire quanto gli Stati Uniti siano e restino a fianco dell’Ucraina. Il leader americano ha voluto consolidare il proprio successo sul campo di battaglia. Più forte è l’Ucraina in questa guerra insensata, più forte è l’America che la sostiene. E poi con la sua presenza si è voluta rinnovare la determinazione con cui l’asse euroatlantico intende fronteggiare l’invasione del Paese da parte della Russia. Durante l’incontro la Casa Bianca ha esortato Zelensky a non ritardare la controffensiva e lo ha invitato a consolidare i propri guadagni sul terreno . È stato anche detto agli ucraini di prepararsi a un’offensiva, mentre le armi e gli aiuti da Washington e dall’Europa «stanno fluendo senza ostacoli». Zelensky ha replicato: «Il 2023 sarà l’anno della vittoria».

IL TWEET
«Kiev ha catturato il mio cuore, sapevo che sarei tornato», ha scritto su Twitter il presidente Usa, pubblicando una foto del suo messaggio sul libro degli ospiti del palazzo presidenziale ucraino. «La guerra di conquista di Putin sta fallendo - ha poi dichiarato -. Pensava di poterci sconfiggere, ma non credo che lo stia pensando in questo momento. Si è semplicemente sbagliato, siete eroici». Il 24 febbraio sarà passato un anno dal giorno dell’invasione, ma il capo della Casa Bianca ha scelto di arrivare ieri non a caso: il 20 febbraio a Kiev si celebra la giornata della memoria per le vittime di Euromaidan, la protesta di piazza che nel 2013-2014 ha rovesciato il governo in carica e ha costretto l’allora presidente filorusso Viktor Yanukovich a fuggire all’estero. 

GLI AIUTI MILITARI
L’occasione è stata anche quella per ribadire gli aiuti militari. È stato annunciato mezzo miliardo di dollari di assistenza aggiuntiva e il pacchetto includerà più equipaggiamento militare, comprese munizioni di artiglieria, più javelin e obici. I due leader hanno parlato dell’eventuale invio a Kiev di caccia F16, ma il consigliere di Biden, Jake Sullivan, ha risposto: «Credo che i due presidenti abbiano presentato le loro prospettive riguardo a una serie di diverse capacità di cui sta parlando la stampa, mi fermerei qui».

La visita non è piaciuta ai russi: blogger, opinionisti e lo stesso ex presidente Dmitry Medvedev hanno reagito con ferocia. Biden ha voluto rinnovare il sostegno ai «neonazisti» ucraini, per spingerli a continuare la «guerra fratricida» con la Russia, ha spiegato Medvedev. E ha aggiunto: «Ha giurato fedeltà eterna al regime neo-nazista di Kiev». Ma per avere le reazioni ufficiali di Mosca bisognerà aspettare oggi quando ci sarà il discorso di Vladimir Putin al Parlamento, in vista dell’anniversario dell’invasione in Ucraina del 24 febbraio.
Quello che appare chiaro, però, e che la visita di Biden ha voluto confermare che gli Stati Uniti si sono ormai attrezzati per reggere una guerra di lunga durata. E non vedono alternative. Anche se continueranno a «corteggiare» Xi Jinping e provare a evitare lo scontro diretto con Putin.

 

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