Biden-Trump, nuovo duello per la Casa Bianca nel 2024? «Scenario più probabile»

Biden-Trump, nuovo duello per la Casa Bianca nel 2024? «Scenario più probabile»
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Martedì 11 Maggio 2021, 20:07 - Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 09:28

Un nuovo duello Biden-Trump per la Casa Bianca nel 2024? Pare lo scenario più probabile, stando ad uno degli uomini più vicino al presidente americano, il chief of staff Ron Klain. «Biden sa che la rivincita con Trump è una possibilità molto reale», ha spiegato in un'intervista ad Axios, mentre in casa repubblicana si consuma una resa dei conti per il controllo del partito. «Non sottovaluterei Trump come rivale se scegliesse di correre», ha ammesso, pur sottolineando che i presidenti in carica sono giudicati per i loro traguardi e che Biden ne sta mettendo insieme molti, mentre il tycoon ha archiviato il 2020 con cattivi risultati. Certo, sarebbe una sfida tra «vecchietti»: nel 2024 Biden, già ora il presidente più anziano della storia Usa, avrebbe 81 anni, Trump 77.

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Il commander in chief ha già annunciato che è intenzionato a ricandidarsi, sempre con Kamala Harris come vice. O che almeno questa è la sua «aspettativa» perchè ha «grande rispetto del fato» e non è «mai stato capace di programmare con certezza un periodo di tre anni e mezzo». Del resto non potrebbe dire diversamente, per non diventare un' «anatra zoppa». Trump non ha ancora sciolto le riserve. Ma continua ad evocare una sua possibile corsa, anche se la nipote Mary e vari analisti ritengono che lo faccia solo per continuare a raccogliere fondi e a restare al centro della scena politica per tutelare i propri interessi e difendersi meglio nelle inchieste che lo minacciano. Il tycoon tuttavia sta rafforzando la sua presa sul partito, costringendolo ad allinearsi alle sue posizioni e selezionando già i suoi candidati per le primarie di Midterm del 2022. Lo dimostra il voto con cui mercoledì il partito voterà per rimuovere dalla presidenza del gruppo repubblicano alla Camera la 'ribellè Liz Cheney e sostituirla con una fedelissima di Trump.

Si tratta di Elise Stefanik, 36 anni, sette anni fa la più giovane donna eletta al Congresso prima di Alexandria Ocasio-Cortez, di origine italiana per via materna e ceca in linea paterna. Laurea ad Harvard, un passato nell'amministrazione di George W. Bush, ha avuto a lungo posizioni moderate e a volte anti Trump (ad esempio sul muslim ban) ma poi lo ha sposato su tutta la linea, comprese le accuse di brogli. La 54/enne figlia dell'ex vicepresidente Dick Cheney è invece caduta in disgrazia per aver votato a favore del secondo impeachment contro l'ex presidente dopo l'assalto al Congresso e per aver contestato le sue accuse di brogli nelle presidenziali. Spingendosi sino a scrivere un articolo sul Washington Post per ammonire i repubblicani che devono «scegliere tra la verità e la menzogna» e «prendere le distanze dal pericoloso e antidemocratico culto della personalità di Trump».

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Il tycoon ne ha chiesto la testa. In pochi giorni è stata scaricata pubblicamente dai vertici del Gran Old Party. Così la Cheney è diventata per i liberal una sorta di Giovanna d'Arco, di martire della verità, di vittima di quella stessa 'cancel culturè di cui i conservatori si sentono bersaglio. Anche se c'è chi non dimentica che l'eroina di oggi in passato difese (come il padre) la tortura del «waterboarding», si rifiutò di denunciare i Birthers che negavano la nascita americana di Barack Obama e continuò a sostenere Trump nel 2016 anche dopo il fuori onda sessista in cui si vantava di poter abusare delle donne. Lei comunque ha puntato sul vecchio partito repubblicano senza Trump e per ora sta perdendo la scommessa, anche se le divisioni interne potrebbero penalizzare il Gop nelle elezioni di Midterm. Nel mirino di Trump c'è anche il leader dei senatori Mitch McConnell, «inetto e senza palle». La prossima vittima delle sue 'purghè potrebbe essere lui.

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