Usa 2020, Bernie Sanders rinuncia: la sfida sarà tra Trump e Biden

Usa 2020, Bernie Sanders rinuncia: la sfida sarà tra Trump e Biden
di Anna Guaita
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 8 Aprile 2020, 17:37 - Ultimo aggiornamento: 18:37
NEW YORK - «E’ una decisione dolorosa ma necessaria». Bernie Sanders ha cominciato così il discorso di addio ai suoi collaboratori. Il 78enne senatore del Vermont ha poi parlato al pubblico per confermare che abbandonava la corsa presidenziale. Nel discorso trasmesso via streaming e ripreso da tutte le tv, il senatore ha spiegato di aver a lungo valutato se non fosse il caso di lottare fino all'ultimo. Ma ha concluso: «Nella crisi in cui si trova la nazione, con un presidente che non offre una credibile leadership, non posso in coscienza continuare questa campagna».
 
Politicamente indipendente, Sanders correva con il partito democratico, ma dopo un inizio molto positivo nei primi appuntamenti delle primarie, ha cominciato a perdere quando ci si è spostati dagli Stati del nord a quelli del sud e del centro, dove il voto dei neri e dei latini-americani è stato nettamente a favore del rivale Joe Biden. Tutti gli altri candidati si erano ritirati, dal sindaco Pete Buttigieg alla senatrice Amy Klobuchar, dall’ex sindaco di New York Michael Bloomberg all senatrice Elizabeth Warren, e tutti hanno dato il loro supporto a Biden.

Sanders ha resistito, cercando di fare i calcoli se nelle primarie che ancora restano poteva o no risalire la china e aggiudicarsi abbastanza delegati per strappare a Biden la nomination alla Convention di questa estate. Ma i calcoli si sono rivelati sempre meno realistici. 

Biden e Sanders hanno parlato in una lunga telefonata la scorsa settimana. Durante la conversazione, che è stata amichevole, pare che Biden si sia impegnato a combattere per i temi cari a Sanders e ai suoi sostenitori: assistenza sanitaria, salari più alti, protezione dei lavoratori e degli immigrati. 

Tuttavia Sanders ha precisato che per dare voce e peso al movimento che ha creato, intende mantenere il nome sulle schede elettorali nelle prossime primarie. Raccogliendo altri delegati, avrà così un peso alla Convention, dove potrà influire sulla stesura del programa elettorale: «Nel corso degli ultimi cinque anni abbiamo vinto la guerra ideologica - ha insistito -. Oggi la maggioranza degli americani capisce che bisogna alzare il minimo salariale, che la salute è un diritto di tutti, e che dobbiamo cambiare il nostro sistema energetico per salvare l'ambiente».

Con il ritiro di Sanders, Joe Biden, ex vicepresidente, diventa di fatto il candidato ufficiale che sfiderà Trump alle elezioni di novembre.

Dopo la convention (che è stata spostata da luglio ad agosto) e dopo aver influito sulla stesura del programma elettorale, Bernie ha promesso che lotterà fianco a fianco a Joe Biden - che ha definito «un uomo onesto» - per sconfiggere Donald Trump, che ha invece definito  «il presidente più pericoloso per la democrazia americana». Il rapporto fra Sanders e Biden è decisamente più amichevole di quanto non fosse nel 2016 il rapporto fra Sanders e Hillary Clinton. Nel 2016 molti dei sostentori di Sanders punirono Hillary rifiutandosi di votare per lei. E la loro assenza alle urne è stato uno dei fattori che hanno contribuito alla sconfitta dell’ex first lady.
© RIPRODUZIONE RISERVATA