Guerra Ucraina, perché Bakhmut è la nuova Stalingrado (ma senza quel valore strategico). Per Putin sarebbe solo una vittoria simbolica

Quando l'esercito di Mosca prevarrà sarà chiaro che sarà stata una vittoria dimezzata, perché ottenuta dopo molte settimane e con sforzi sproporzionati al valore della cittadina conquistata

Bakhmut, la nuova Stalingrado (ma senza quel valore strategico). Ecco perché Putin tiene tanto a una vittoria solo simbolica
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 8 Marzo 2023, 11:13 - Ultimo aggiornamento: 12:48

Bakhmut, Donbass, Est dell'Ucraina, lungo la strada che porta a Sloviansk. Siamo a 700 chilometri a Sud-Est di Kiev, a cento chilometri dai confini ufficiali con la Russia. Meno di 70mila abitanti prima della guerra, apparentemente il suo valore strategico, che pure c'è per la sua posizione in una strada da cui passano i collegamenti e i rifornimenti, è comunque limitato. E pure qui da mesi si sta conducendo una delle battaglie più cruente della guerra in Ucraina, in cui i russi stanno perdendo migliaia di uomini, quasi come se ritenessero che non è la quantità delle perdite subite a contare, ma la presa della piccola città. Qui Prigozhin, il potente leader del gruppo di mercenari Wagner, che ha promesso a Putin proprio a Bakhmut la prima vittoria su campo dopo molto tempo, ogni giorno invoca l'invio di nuove munizioni, anche con toni molto critici nei confronti di Mosca. Al contempo, gli ucraini stanno opponendo una resistenza certo eroica, ma che comporta enormi sacrifici di vite umane, con Zelensky che ha chiesto di resistere anche se non sempre in piena sintonia con i vertici militari. Sembra quasi che il principio sia quello applicato a Mariupol: impegnare il più a lungo possibile l'esercito russo, in modo da avere il tempo per riorganizzarsi su altri fronti. Quando l'esercito di Putin prevarrà sarà chiaro che sarà stata una vittoria dimezzata, perché ottenuta dopo molte settimane e con sforzi sproporzionati al valore della cittadina conquistata che, come è stato annunciato in queste ore ormai è in mano russa nella sua parte orientale, mentre gli ucraini stanno provando un arretramento graduale per ridemensionare l'effetto reale dell'avanzata russa. Ma Mosca non si può permettere di non vincere a Bakhmut, per ragioni politiche e di consensi interni, tanto che alla Wagner sono stati messi a disposizione migliaia di detenuti mandati a combattere e morire come carne da macello.

Perché Bakhmut viene paragonata a Stalingrado

La battaglia di Stalingrado: seconda guerra mondiale, tra l'estate del 1943 e il 2 febbraio del 1943, settant'anni fa. L'Armata rossa si oppose all'avanzata dell'esercito tedesco (ma anche a quello italiano)  fino a circondare e sconfiggere i militari di Hitler e dell'Asse. Stalingrado era però un centro importante dalla significativa valenza strategica ed economica.

Perché alcuni analisti oggi fanno un paragone con Bakhmut, al di là dell'epica della resistenza contro un esercito invasore appartemente più potente? I numeri non possono che essere assai differenti: si calcolano 1,5 milioni di morti a Stalingrado.

Secondo Dara Mescont, esperta di forze armate russe per il think tank Rand Corporation, citata da Business Insider, a Bakhmut «entrambe le parti stanno subendo ingenti perdite sia din uomini sia di munizioni». Aggiunge:  «È come Stalingrado ma senza l'importanza di Stalingrado». La presa di Bakhmut darebbe ai russi un punto di partenza da cui dirigersi a nord ovest l'autostrada e40 fino a Sloviansk e a nord fino a Siversk.

 

Ma secondo il Washington Post gli ucraini hanno già scavato linee di trincea dopo Bakhmut e dunque la possibilità di avanzare sarà ridotta. Secondo l'analista Michael Peck, esperto di difesa che ha scritto per Business Insider, Bakhmut sta chiedendo un conto in termini di perdite enorme a entrambe le parti, ma non sarà decisiva per l'esito finale della guerra.  Anche perché, come ha scritto il New York Times, a Bakhmut Putin sta conquistando delle rovine, una città ormai devastata: «Che i russi abbiano investito così tanto per conquistarla dice molto della loro scarsa strategia di guerra». Ma i simboli e l'irrazionalità a volte valgono più della strategia e della razionalità.

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